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Intervista a Guido Strazza (rispondi alle domande)

Comprensione scritta B1-B2

LA CREAZIONE NELL’ARTE

In base al testo dell’intervista trascritto, ricostruire le frasi corrette. Attenzione, tra le risposte c’è un’opzione extra.

Intervistatore: [00:25:45] Ecco, quindi mi pare di capire che noi andiamo - da parte tua - a questa, quasi, identità: arte autentica e arte sacrale.

Guido Strazza: [00:25:58] Sì, direi di sì. Solamente che pesa, mentre tu me lo dici io ne sono un po' spaventato - tanto sono immedesimato nel significato che la parola sacrale ha nel nostro mondo laico - cioè come di alterità, ma so che è una falsità, di considerarlo come alterità.

Intervistatore: [00:26:19] Questo è… diciamo è un andare, non dico controcorrente, ma andare contro il nostro tempo, che forse però è il compito sempre dell'artista?

Guido Strazza: [00:26:29] Io ti sto parlando solo di cose che mi guidano, che mi sostengono, che mi spaventano o che comunque stanno dentro di me. Sai, ci possono essere tutte le culture e tutti i tempi che vogliamo, la morte rimane un mistero. E il perché io ti voglio bene è un mistero lo stesso, perché ti odio lo stesso e via di seguito.

Intervistatore: [00:26:56] A me sembra che tu vai a toccare veramente uno dei punti chiave, in fondo, che poi tanti altri artisti… e mi sta venendo, così, alla mente la frase famosa di Klee: “Proseguire la creazione, in fondo, compito dell'arte è continuare la creazione”. Come ti ci identifichi con una frase di questo genere?

Guido Strazza: [00:27:21] Completamente, perché non è una creazione come quella… che noi diciamo di Dio. Tu non crei dal nulla. La creazione vuol dire da… dare continuamente nuovo significato alle cose che abbiamo sotto gli occhi. Il che vuol dire saperle riconoscere, ecco questo è un altro punto tanto importante. Noi sotto gli occhi abbiamo sempre tutto e abbiamo sempre avuto tutto. Solamente che riconosciamo adesso questo, adesso quello. E questo continuo rivolgersi dell'arte su se stessa è perché tu continui a girare intorno a questo grande frutto – che è l’unico, almeno per adesso – e adesso l'aggredisci di qua, adesso l'aggredisci di là, istante per istante cambia. È lo stesso motivo, per il quale io sono convinto che un'opera non è mai finita realmente. Un'opera è finita per stanchezza, tu parti con un'idea, incominci a fare dei se… un'idea precisa o confusa non importa, comunque parti e fai un segno o butti un colore. Questo è già qualche cosa che si… che si accompagna al tuo progetto di prima, al quale tu rispondi, va bene? Alla fine, se tu sei maturo e… un artista abbastanza forte, sei capace di allontanarti dal progetto primitivo, adattarti alle nuove situazioni, come in una navigazione. Il che vuol dire, anche, scegliere piuttosto questa direzione che quella, riconoscendo certe cose che ti succedono; il che vuol dire anche, naturalmente, eliminarne altre. Questo processo può continuare all'infinito - di adattamento - solamente che alla fine queste scelte successive si restringono per forza di cose e lì c'è un equilibrio puramente linguistico, di queste cose. Ma basterebbe una virgola per ricomprometterlo e ripartire.

Attività di matching

Ricostruisci le frasi corrette:

Secondo me arte vera e arte sacra sono sinonimi anche se…
Ci sono molte cose dentro di me che mi spaventano perché, nonostante la cultura…
Anche se fanno un lavoro di creazione gli artisti non creano dal nulla ma…
Un artista parte con un progetto e poi spesso lo modifica…