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Intervista a Giuseppe Uncini (rispondi alle domande)

Comprensione scritta B1-B2

LA VOCAZIONE PER LA SCULTURA

In base al testo dell’intervista trascritto, mettere nell’ordine giusto queste frasi.

Intervistatore: [00:26:21] Cioè, perché questo… Cioè, ti sei mai chiesto, perché questo trapasso? Tu appunto, con una certa reticenza, dici: “Io mi sono interessato al mattone come elemento primario” no? “Poi pian piano, questo… ho cominciato a costruirci e m’è venuto fuori… mi sono ritrovato - quasi senza volerlo - ad affrontare problemi spaziali”, e quindi sei diventato davvero scultore. E questo problema è vero, anche Giotto si poneva problemi spaziali, però..

Giuseppe Uncini: [00:26:49] È rimasto...

Intervistatore: [00:26:51] Fisici… fisicamente, è lo scultore che affronta i problemi spaziali. Ecco, allora, in… come mai, qua… qual è questa storia e perché succede? Perché ti è successo questo, secondo te? Tu hai detto per caso. Io non credo che avvenga mai niente per caso.

Giuseppe Uncini: [00:27:08] Beh, per caso, si dice così chiacchierando, ma forse, inevitabilmente, ecco, per precisare di più... Perché? Perché non… cioè, potrei dire di non saperlo, però se io vedo… mi rivedo da bambino… cerco di capire anch'io queste cose… questa… perché è una necessità, io quasi tutti i giorni mi alzo e ho bisogno di manipolare delle cose. Perché? Mah, non lo so. È una questione di cromosomi - non lo so - uno è fatto in un modo, l'altro è fatto in un altro. Uno è biondo e l'altro è moro, voglio dire. Probabilmente sta qui la ragione, più… più vera e più… più semplice. Perché io ricordo, fin da bambino, che i giocattoli - che tutti i bambini allora potevano avere eccetera - io me li costruivo tutti con le mie mani. Perché, quello era il giocattolo che più… quello di costruirlo, poi potevo anche romperlo, però io me lo costruivo, il… l'aeroplano, la barca, la… la casetta, eccetera eccetera. Poi mi è capitata un'altra vicenda, che ero molto… bambino direi. Però ricordo alcune immagini che io mi muovevo tra i muratori perché mio padre allora stava costruendo la… la… una casa, che poi fu anche distrutta dalla guerra eccetera. Cioè, mi ricordo, con… non vedevo l'ora al mattino di alzarmi, per andare a giocare dentro questa casa in costruzione per fare il muratore. Chissà che questa immagine m’è restata talmente impressa eh… e m’ha condizionato gran parte de… delle mie attitudini. Mah… O forse, già lo ero così, costretto e condannato a…

Intervistatore: [00:28:58] A fa’ il muratore!

Giuseppe Uncini: [00:28:59] A fa’ il muratore! A manipolare cose eccetera... È chiaro che io quando penso, se non ho… - ecco, questo posso dirlo - se non ho sottomano qualcosa che mi fa vedere quello che sto pensando, il mio pensiero si blocca, cioè non va avanti. Anche se mi passa qualche idea in… però no… no… no… o non resta o è ben poco. Per esempio, io ho notato, quando sono in vacanza, ad esempio - che non ho attorno… lo studio, i miei… i miei giocattoli eccetera - io sostanzialmente non… mi dimentico anche di fare lo scultore o… Cioè non pen…

Intervistatore: [00:29:47] Non pensi.

Giuseppe Uncini: [00:29:49] Non penso. Poi, mi accorgo che mi sto interessando di quella luce, di quel paesaggio, di quella figura, di quel tale. Però non… non faccio né appunti, niente. Proprio perché non ho, in quel momento, lo strumento sottomano per… per fisicizzare questo… questo discorso.

Attività di riordino

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