Leggi il testo della trascrizione del frammento dell'intervista e indica se l'affermazione è vera o falsa.
Giorgio Caproni: [00:12:36] Vorrei cominciare con due parole di ringraziamento, alla professoressa Eugenia Tantucci, che ha messo a punto, con tanta pertinenza e sensibilità, il carattere, non dico della mia poesia, ma dei miei versi. Dopodiché inizio… comincio la mia lettura. Sarà una lettura a rovescio, cioè comincerò dalle cose più recenti per cercare di andare a finire, se non proprio alle prime cose, alle più lontane. Comincio con una poesia inedita, intitolata Oh cari. Forse sarà bene che spieghi che questi Oh cari, non sono altro che i vari e i tanti io che sono stato nel corso della mia già lunga vita.
Oh Cari
Apparivano tutti
in trasparenza,
tutti,
in anima.
Tutti
nell'imprendibile essenza
dell'ombra.
Ma vivi.
Vivi dentro la morte,
come i morti son vivi
nella vita.
Cercai
di contarli.
Il numero
si perdeva nel vuoto,
come nel vento
il numero
delle foglie.
Oh cari.
Oh odiosi.
Piansi
d'amore e di rabbia.
Pensai
alla mia mente accecata.
Chiusi la finestra,
il cuore,
la porta
a doppia mandata.
