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Intervista a Mario Luzi (rispondi alle domande)

Comprensione scritta B1-B2

LA LETTURA DI "QUANTA VITA"

Leggi il testo della trascrizione del frammento dell'intervista e scegli la risposta giusta.

Intervistatrice: [01:00:50:46] Cioè?

Mario Luzi: [01:00:50:46] Io appunto avevo in me… così… mi veniva in mente una poesia, sempre di questa raccolta, che del resto è così centrale, che è Dal fondo delle campagne, quindi non è a caso che ricorre più volte in questa conversazione, che si intitola Quanta vita, ed è proprio la poesia che chiude la raccolta. Ecco, forse leggendola c'è anche un po’ una risposta a quella osservazione che lei mi faceva, o mi riportava, di Blanchot. Si intitola Quanta Vita, e «Quanta vita» è il grido di un bambino, no? Che vede… che vede insieme il tripudio e la morte degli uccelli – vero - nella foresta assediata dai cacciatori.

«Quanta vita» si leva una voce alta di bambino
dove uccelli e uccelli strappati al pigolio di ramo in ramo
filano tra la perdita di foglie del bosco nel freddo controluce
e tracciano una scia di piume e strida, lasciano quelle rotte frasi
d’un discorso arrivato al dunque, festa
e fuga, mentre uomini appostati
ne preparano lo sterminio; «quanta
vita» ripetono quegli ultimi più luminosi sbattimenti d’ali
per tutta la boscaglia tra mare ed acquitrinio.
E qui, in luoghi ben lontani, ma in un tempo
che come quello non perdona, mentre
incrocio per questa via di banche
senza un cenno d’intesa
compagni d’altri tempi
trascinati da un vento oscuro tra le porte vigilate
e li vedo ansiosi, simili ad uccelli ritardatari, vinti
ed arsi dentro da un fuoco indefinibile,
consunto, non ancora spento, presunzione
di forza dove non è forza, orgoglio
d’una fede che non è fede, «quanta
vita» ripete quella voce di nove anni
alla coscienza troppo adulta, troppo
chiara, di nuovo «quanta vita»
che non si percepisce mai la vita
così forte come nella sua perdita.

Domanda a scelta singola

Chi pronuncia la frase “Quanta vita” nell’omonima poesia?