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Intervista a Ettore Paratore (rispondi alle domande)

Comprensione scritta B1-B2

LA SICILIA E L’ABRUZZO

Leggi il testo della trascrizione del frammento dell'intervista e scegli la risposta giusta.

Michele Coccia: [00:47:42] Ecco, un altro dono che noi le dobbiamo, caro professore, è l'amore per la Sicilia, la nostra seconda patria, come lei ci diceva sempre. E ricordo con quanta violenza ci rimproverava quando ancora non… non eravamo scesi - come si dice - in Sicilia. E questa terra, si può dire - prima che, per esempio nel mio caso avere addirittura legami familiari con ambienti siciliani - si può dire, l'abbiamo amata, attraverso le sue parole e attraverso quello che lei ci riportava non soltanto di questa sua esperienza palermitana - ricordo appunto che lei ci diceva sempre: "Non riuscirete mai a immaginare cosa fosse la Palermo del primo dopoguerra" - e poi anche attraverso quello che di siculo noi sentivamo in lei, nel vigore della sua personalità e in quel ribollire. Ci diceva lei: "A Catania anche i marciapiedi sprizzano intelligenza", per cui ci era facile, appunto, riscoprire in lei, quelle stesse qualità e virtù sicule, di cui lei ci parlava tanto spesso.

Ettore Paratore: [00:48:53] Io a Palermo sono vissuto di… solo diciassette anni, a Roma, in confronto, la bellezza del periodo dal ‘40 all’86, cioè 46 anni. Perché io sono venuto come professore a Roma nel '47, ma in fondo risiedevo a Roma sin dal'40, cioè dopo… in occasione del mio matrimonio. Eppure se io dovessi dire di quale sede io conservi un ricordo più profondo, più incancellabile, non posso dire altro che questa sede è Palermo. Nonostante questo, bisogna anche considerare il fatto che io non sono soltanto siculo per formazione culturale e per l'origine familiare, ma sono anche abruzzese, nato in Abruzzo da madre abruzzese. Anche se questa madre abruzzese poi, in fondo, è stata colei che mi ha fatto trasferire a Palermo, come preside di un Istituto Magistrale - mia madre appunto - ed è morta in Sicilia ed è stata per parecchi anni sepolta a Palermo. Anzi debbo dire che, mentre alla Sicilia io non ho dato se non la mia attività di insegnante nelle Università di Messina e di Catania - prima di venire a Roma, attraverso la parentesi torinese - all'Abruzzo ho dato molto di più. Perché…

Michele Coccia: [00:50:32] Si ricorda quante volte le ho detto: “Perché non dà a Verga quello che dà a D'Annunzio?”.

Ettore Paratore: [00:50:37] Davo molto di più, in quanto, per esempio, ho fondato l'Università D'Annunzio, cioè la facoltà di Lettere di Chieti, che è stata il primo centro dell'Università abruzzese; ho fondato l'Istituto di Studi Abruzzesi, che presiedo ancora; ho fondato a Pescara il Centro Internazionale di Studi Dannunziani. Insomma, ho cercato di vitalizzare la cultura ancora un pochettino addormentata della mia regione natia e mi illudo di esser riuscito a provocare un qualche risveglio.

Domanda a scelta singola

Il luogo a cui Ettore Paratore ha dato di più è: