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Bracco, Diana - 2006 - Milano

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Trascrizione

Anna Marino: 00:00:00 Milano, 16 maggio 2006, ore 22. Sono Anna Marino, mi trovo a Milano, presso la Società del Giardino, per realizzare un'intervista al presidente del gruppo "Bracco" e di Assolombarda, Diana Bracco, nell'ambito del progetto "Voci del Novecento, l'Italia dell'economia, dell'impresa e del lavoro"; progetto avviato in collaborazione con la Discoteca di Stato Museo dell'Audiovisivo di Roma. Presidente Diana Bracco, le sue dichiarazioni saranno parte integrante dell'archivio della Discoteca di Stato Museo dell'Audiovisivo sezione storia orale, dove vengono raccolte le fonti orali per lo studio della storia contemporanea.

Anna Marino: 00:00:36 La prima domanda parte proprio dalle origini dal nonno. Nonno da ricordare, e ovviamente da cui lei ho letto che afferma di aver preso, di dovere molto, di aver preso molto. Ci può raccontare appunto di Elio, il primo di quattordici figli, che nasce nel 1884 da una famiglia di patrioti istriani nel regime di Pola, e di come si è avvicinato poi a quella che è diventata la passione oltre che insomma un'attività, un'attività di famiglia ecco...

Diana Bracco: 00:01:13 Ma mio nonno è morto che io avevo diciott'anni, ed era una persona, lo dico adesso a posteriori, estremamente brillante e molto intelligente. Fra l'altro io sono la prima dei sei nipoti, veramente cinque, più c'è un'altra cugina. Lui aveva per me una non giusta forse preferenza, ma forse ero la prima. Per cui, lui mi faceva, mi scriveva delle lettere, io dei plichi, degli inviti, delle cose. E in effetti, quando si è giovane non si apprezza tutto questo, No. Poi a posteriori torni e vai a cercare la storia della famiglia e delle origini e capisci quanto sia importante invece la personalità di chi ti ha preceduto. In effetti, loro sono originari di questo paese che nel regime, sull'isola di Lussinpiccolo. Io sono... Ecco, una cosa molto importante di mio nonno è che lui fu prima irredentista per l'Italia contro l'Austria - Ungheri -è per questo fu in prigione nel campo di concentramento con tutta la famiglia - e poi lo fu per l'Italia, nei riguardi della Jugoslavia di Tito. Quindi, lui quando ha lasciato il suo Paese e questo è stato molto presto - dopo la prima guerra mondiale diciamo negli anni venti, - poi non è più tornato.

Diana Bracco: 00:02:55 Quando era diventato adulto e anziano e ha potuto farlo, si era comprato una barca a vela, e con quella andava per mare e diceva al suo marinaio, Salvatore: "Salvatore, dottore dove la porto?" -"Vai dove ti vol", "che vuol dire va dove vuoi"....Perché, a lui bastava il discorso del mare, del colore e dell' andare. E io capisco a posteriori, cosa li dev'essere pesato mai più tornare. Non poter tornare, perché non poteva tornare. - C'era la Jugoslavia, e lui non ha potuto tornare, è morto che non ha potuto tornare -. Questo è importante, la tristezza dell' esule, non l'ha mai messa in evidenza. Lui è stato presidente degli esuli. Adesso se ne può parlare perché è venuta fuori tutta sta fioritura di esilio, foibe e compagnia... Ma non se ne è parlato per tanto tempo. Lui aveva fatto il presidente degli esuli giuliano dalmati - che poi la sede era a Roma - lì aveva aiutato, aveva fatto, eccetera... Un personaggio. Comunque nella sua storia,Austro- Ungheria e quindi ha imparato il tedesco, poi ha imparato anche il russo perché era... Ed ha conosciuto, ma casualmente un signore tedesco, un signore tedesco che l'ha preso in simpatia. Come dicono una persona eccezionalmente simpatica, molto brillante intelligente. Questo signore, era il direttore generale di un'azienda farmaceutica tedesca che era poi la Merck di Darmstadt. Lì nasce all'inizio, negli anni venti questa amicizia che cresce, cresce dando a questo signor Elio Bracco la rappresentanza dei prodotti Merck per l'Italia... Cresce attraverso questi decenni, poi c'è la tragedia della guerra mondiale, quindi il discorso di una Merck distrutta. Quindi la necessità da parte di mio padre, figlio primogenito di ricreare una realtà industriale ex novo. Allora, prima fase, quella commerciale della distribuzione. Nell'immediato dopoguerra, la partenza di questo giovane uomo - sul territorio di Lambrate, completamente vuoto allora... A costruire quella che aveva visto nei suoi anni di studente a Darmstadt, quando andava in estate a fare tirocinio alla Merck. Cioè, un'azienda integrata che partiva, ricerca, produzione e distribuzione. E così nasce nell'immediato dopoguerra...

Diana Bracco: 00:05:53 Si sviluppa prima su di un paio di filoni di ricerca - allora la ricerca era assai meno sofisticata, però diciamo che andava al dunque -.

Diana Bracco: 00:06:07 Quindi noi avevamo degli antitubercolari dove abbiamo avuto una eccellenza per anni, e è partito poi questo discorso della "chimica dello iodio"; come mai? "Chimica dello iodio" perché mio padre conobbe un signore che è uno svizzero, e che è stato nostro direttore di ricerca per molti anni, e che aveva questa esperienza di "chimica dello iodio"... Se lei pensa che poco più di cent'anni fa - dev'essere stato il '94...1894 - e sono stati scoperti i raggi X, il famoso anello della signora Roentghen e compagni se lei pensa che cosa adesso si fa sulla base dei raggi X con una tomografia assiale computerizzata a 64 slides, che ti riesce addirittura a fare la coronagrografia senza [basilità], beh insomma... Io dico che la ricerca ha fatto dei...Ricerca, la tecnologia e la scienza hanno fatto dei passi avanti incredibili, e in particolare questi si sono espressi nella crescita della diagnostica. Allora, la "Bracco" è basata fondamentalmente come ricerca, e quindi poi come, come risultato sul mercato sulla diagnostica per immagini - e sulla diagnostica per immagini soprattutto quella basata sui raggi X -, quindi i mezzi di contrasto non ionici, discorso TAC, "Bracco" ha un'eccellenza, perché io non so... Senza dubbio è un settore che non è enorme - il settore della nostra della diagnostica di riferimento -, però io dico che è un'azienda italiana che ha il 30 per cento di quota di mercato a livello mondo...Insomma ha fatto una performance molto importante. Ora noi adesso lottiamo per mantenere e per accrescere questa presenza sui mercati mondiali. Mio padre ha fatto questo discorso... ha realizzato diciamo questa idea di industria integrata, io ho fatto l'internazionalizzazione della "Bracco", e direi adesso a questo punto la...anche le diversificazioni. Poi, negli anni - nei miei anni di appartenenza -, io dico che ogni... Che ogni generazione in un'azienda deve portare qualcosa di particolare significativo, naturalmente interpretando il tempo in senso temporale in cui si trova ad operare, e io senz'altro ho fatto questo tipo di lavoro, cioè di portare l'idea oltre - quindi al di là dei confini -, e di portarla in tutto il mondo. Adesso la nostra ultima realizzazione è quella in Cina e la cito perché... Perché in Cina "Bracco" ha - ne parlavo proprio oggi pomeriggio - abbiamo un più 42 o 45 percento del 2006 sul 2005, quindi finalmente siamo partiti veramente in maniera brillante. Abbiamo un impianto che fa i nostri mezzi di contrasto, la parte finita: cioè noi facciamo le materie prime... Le materie prime le facciamo in Italia, qui c'è la nostra tecnologia, qui c'è la nostra eccellenza, questa è la nostra barriera all'ingresso, con questa noi ci difendiamo con questo know how che abbiamo accumulato in tanti decenni ma... Questi cinesi hanno fatto con noi - siamo in joint venture, e siamo noi in maggioranza - un impianto bellissimo approvabile dalla, dai...Ministeri europei..Stanno andando molto bene, e sono in grado di assorbire la loro crescita che prevediamo di questi anni. Di anno in anno almeno del 25%, stiamo pensando a esportare dalla Cina in Paesi vicini: questi l'hanno saputo e sono gasatissimi...Quindi è una bella cosa, ecco...

Anna Marino: 00:11:04 Ecco, le faccio fare ancora un passo indietro, quando appunto Elio a Milano e punta moltissimo anche sulla formazione dei suoi figli: Fulvio e Tullio. Ecco, nel '34 il giovane Fulvio che suo padre...Si laurea ovviamente in Chimica e Farmacia viene assunto in azienda, e successivamente nominato direttore tecnico per quanto risulta a me. Ecco poi in realtà lì diciamo inizia il nome di famiglia. Parliamo dell'istruzione e di come inizia diciamo ad avere un nome la vostra attività.

Diana Bracco: 00:11:46 Nel senso di come si sviluppano i prodotti?

Anna Marino: 00:11:50 Sì, nel momento in cui appunto a Milano arriva anche Elio, e ovviamente fa studiare i figli. Ecco, in quel momento...

Diana Bracco: 00:11:59 Si inizia a impostare una azienda farmaceutica con le regole di allora, ma c'era una direzione medica, c'era la direzione e propaganda, c'era anzi... C'era la direzione propaganda, c'era la direzione scientifica, c'era la direzione tecnica... Quindi figure che poi sono prodromiche a quelle adesso molto più sofisticate, perché è più sofisticata la scienza, cioè la scienza è continuamente in progress, però diciamo che lui aveva come dicevo la... Questo modello... Ha avuto la fortuna di avere una formazione mitteleuropea - perché questo è il discorso - e di avere la possibilità di interagire con un'azienda forte, germanica, mitteleuropea... Allora ha avuto dei modelli di qualcosa che già c'era e lì ha... Ha imparato....E magari è migliorato perché, voglio dire, ha fatto delle cose diverse, però senza dubbio, secondo me, guardandosi in giro... Tante cose si possono anche vedere, si impara si prendono gli spunti: senza dubbio un uomo molto curioso mio nonno, quindi di spunti ne ha colti tanti.

Anna Marino: 00:13:14 Soprattutto ha spinto anche i figli a seguire la sua strada.

Diana Bracco: 00:13:23 Ma insomma...Li ha spinti... mio papà che sta scrivendo le sue memorie, e quindi non tradisco nessun particolare segreto...scrive nelle sue memorie che suo nonno e suo papà gli avevano detto:"Tu sai le lingue, e potresti fare il direttore d'albergo", cosa che mio padre non saprebbe fare ma neanche dipinto sul muro, e cosa che aveva scatenato...Aveva detto :"No, io farò questa cosa qui", e infatti poi l'ha fatta, sa come sono... Però, certo che erano bei tosti se pensiamo che non ha fatto mai una un'estate di vacanza, ma andava sempre a lavorare, a lavorare in fabbrica a Merck... Insomma, senza dubbio era gente che si è sacrificata per crescere eh...

Anna Marino: 00:14:09 Invece la sua vita, la sua storia - sua come donna imprenditrice - è milanese!

Diana Bracco: 00:14:14 La mia storia intanto ha avuto senza dubbio la caratterizzazione di essere tanto una donna, cioè mio papà pover'uomo ho avuto tre femmine - non pover'uomo, a lui stava benissimo! -, ma voglio dire... Senza dubbio...Però devo dire che tutta la famiglia di mio nonno è sempre stata molto aperta perché queste famiglie patriarcali, questa formazione chiamiamola "asburgica", la madre era un personaggio onnipotente, eh, quindi la donna aveva sempre un grandissimo peso, e infatti mio padre - io lo prendevo sempre in giro - aveva già tantissimi anni fa, dei direttori donna: aveva un direttore donna amministrativo, un direttore donna della direzione tecnica, quindi in ruoli che allora - parliamo di più di trent'anni fa - erano in genere molto riservati agli uomini, no? Quindi è stato sempre molto aperto, però comunque sì... Aperto...Poi io avrei voluto far forse medicina, ma in effetti allora medicina per una donna era particolarmente, credo, impegnativo come genere di vita, e poi lui senza dubbio ha sempre voluto che io seguissi la sua traccia; infatti quando ha fatto il nostro stabilimento che negli anni Cinquanta aveva fatto questo Forti, molto bravo del Politecnico di Milano, e che tuttora ha degli aspetti di modernità molto forti. Aveva sempre fatto questa stanza di fronte al suo studio - dove io sono tuttora -, e che aveva lasciato vuota anni X, fin quando io non mi sono laureata.... Per cui c'era stata la laurea.

Anna Marino: 00:16:26 La laurea in Chimica però...

Diana Bracco: 00:16:28 La laurea in Chimica a Pavia, perché la chimica cosiddetta "pura", cioè non aveva l'aspetto di industriale se non nel disegno... Un aspetto che infatti per me era un po'...

Anna Marino: 00:16:41 Poi la laurea honoris causa in Farmacia nel 2002 e la riconoscenza...

Diana Bracco: 00:16:47 Sì, questo è stato molto bello perché la università dove mi ero laureata mi ha fatto... Mi ha dato questa laurea: è stata una cosa molto emozionante e poi ho avuto l'ulteriore onore - quello estremamente impegnativo - di tenere una lectio doctoralis alla Cattolica a Roma perché mi hanno dato la laurea in Medicina...Quello era proprio il mio obiettivo massimo perché, come dico, avrei potuto studiare medicina, cosa che poi...

Anna Marino: 00:17:19 Quindi tre lauree...

Diana Bracco: 00:17:21 Sì, ma no... Una laurea - che poi dopo vent'anni secondo me le lauree bisogna azzerarle -, e poi due lauree honoris causa. Però io vado sempre molto fiero del mio liceo classico eh...

Anna Marino: 00:17:36 Al "Parini"?

Diana Bracco: 00:17:36 Liceo classico al "Parini", del mio greco e... Sì, quello mi era veramente piaciuto.

Anna Marino: 00:17:41 Dicono che ovviamente...

Diana Bracco: 00:17:43 È stata la mia miglior prestazione scolastica.

Anna Marino: 00:17:46 Credo che comunque il greco sia molto utile anche poi per lo studio della medicina?

Diana Bracco: 00:17:53 Sì, nel corso dei termini senza dubbio, ma poi ti insegna la bellezza...il che è una cosa molto importante nella vita in tutti gli aspetti: cioè riconoscere la bellezza, poi puoi seguirla, puoi non seguirla, puoi poterlo fare o no... Però sapere che cos'è la bellezza è importante.

Anna Marino: 00:18:15 Allora veniamo ai tempi di oggi... Per chiudere anche: Oltre al ruolo aziendale, svolge un ruolo in Confindustria prima come vicepresidente, poi come consigliere incaricato per la ricerca, ora come presidente Assolombarda, ha ricevuto anche dei riconoscimenti - Cavaliere del Lavoro nel 2002 e Medaglia d'oro nello stesso anno nel comune di Milano-, ecco.... Come vive tutte queste cariche?

Diana Bracco: 00:18:46 Il "Cavaliere del Lavoro" mi ha fatto moltissimo piacere, anzi questa è proprio una cosa che mi ha molto onorato, motivato, emozionato, vincolato io lo trovo un riconoscimento importante, forse perché riconosce, nel mio caso, una vita di molti anni di lavoro costante, di lavoro anche fatto in maniera umile - non perché il lavoro poi bisogna anche farlo eh, farlo con le tue mani, con la tua testa, scrivendo, facendo, correggendo e migliorando eccetera eccetera... Poi adesso non faccio più tante cose, ma ho fatto tutte quelle di una gavetta. Confindustria è stata una sfida che mi ha preoccupato molto all'inizio - che poi il tema che mi era stato affidato da D'amato, che era allora presidente - era la ricerca e innovazione, un tema nuovo... Credo di essere riuscita a smuovere con - non da sola perché poi Confindustria aveva pochissima struttura su questo tema - ma abbiamo fatto un gruppo di volontari reclutandoli diciamo in aziende che erano un centinaio - quindi per dire che poi di aziende ce ne sono - di aziende impegnate nel settore della ricerca, e abbiamo fatto un gruppo molto coeso, che io credo che sia appassionato, e anche divertito.... Ci siamo strutturati sui diversi temi, siamo riusciti a fare ordine, a motivare il sistema, io credo, e a motivare anche l'opinione pubblica Anche di ricerca si parla oramai molto, bisogna poi passare da quel famoso "dire al fare": sulla ricerca non è neanche facile, perché la ricerca è un investimento che va visto a medio e lungo termine, e quindi va costruito nel tempo, però io credo che qualcosa abbiamo portato.

Anna Marino: 00:21:25 Ora l'incarico in Assolombarda.

Diana Bracco: 00:21:27 In Assolombarda, che è un lavoro... Non diverso... Diverso perché qui parli con le imprese del territorio, però a queste imprese devi portare i temi che credi alle aziende servano per crescere di dimensione, per crescere internazionalizzandosi, per crescere...Quindi, senza dubbio, gli devi portare il tema di ricerca e innovazione, ed è quello che stiamo facendo: ricerca e innovazione, cultura d'impresa, responsabilità sociale.

Diana Bracco: 00:22:32 Cioè, non è facile eh... Perché... Perché devi farti...Secondo me accettare di più di quel che non si debba far accettare un uomo. Questo sì...Direi soprattutto all'esterno; sa l'interno d'azienda: cioè, mio padre mi ha buttato nell'acqua e mi ha detto: "Arrangiati!", avrei potuto riuscire o non riuscire, poi io sono una pervicace, e quindi poi... Però senz'altro, poi notare che io dico che noi... Cioè la vita si costruisce nel tempo, no? Quindi adesso le donne che lavorano - io ho delle nipoti che lavorano in giro per il mondo, e hanno maggiori possibilità, perché prima cosa è stata mandarle tutti all'estero da sole, a fare cosa che... Magari, ai miei tempi, non era una cosa così agevole...Quindi ci sono degli aspetti diversi, però, secondo me, l'importante è imparare da tutti. Io mi ritrovo oggi una notevole - e questo meno auto-riconosco - capacità di voler cambiare, di volermi adeguare alle cose: cosa che trovo che sia la maggior qualità che uno deve avere e allora se hai quello...

Anna Marino: 00:24:03 Ecco, la stessa apertura - è questo l'ultimo punto - che lei ha verso l'arte verso la musica, verso il sociale soprattutto, questo suo impegno nell'attività sia a carattere culturale, sia a carattere sociale. Ecco, questa dimensione come la vive?

Diana Bracco: 00:24:21 Ma, senza dubbio la musica è una forma di bellezza, l'arte è una forma di bellezza... Quando diciamo che nella bellezza c'è la forza del mondo, c'è la particolarità europea - e io dico che l'Europa ha delle caratteristiche che vanno sottolineate, di eccellenza globale, di cultura, di complessità culturale, di complessità di civiltà - però certo, adesso il mondo... Forse questa grandissima comunicazione globale che ci affligge da un lato, e dall'altro parte non si può farne a meno, e ci bombarda con visioni, notizie terribili, di violenza e di ingiustizia, di povertà... Effettivamente questo sposta la tua attenzione, e quindi adesso bisogna vedere - anche se sono tutte gocce in mare - di vedere come si può contribuire. Ecco, creare degli stimoli perché non si può darsi per vinti davanti a questa a questa spirale di violenza.