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Ferragamo Miletti, Wanda - 2006 - Firenze

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Trascrizione

Stefano Totoro: 1:00:00:00 Firenze, 9 giugno 2006, ore 10 sono Stefano Totaro, mi trovo a Firenze presso gli uffici della Salvatore Ferragamo Spa, Per realizzare un'intervista al presidente Wanda Ferragamo Miletti, nell'ambito del progetto Voci del Novecento l'Italia dell'economia dell'impresa e del lavoro, progetto avviato in collaborazione con la Discoteca di Stato Museo dell'Audiovisivo di Roma. Presidente Ferragamo, le sue dichiarazioni saranno parte integrante dell'archivio della Discoteca di Stato Museo dell'Audiovisivo, sezione storia orale ove vengono raccolte le fonti orali per lo studio della storia contemporanea. Quando è iniziata la sua avventura?

Wanda Ferragamo: 1:00:00:37 Con la morte di mio marito. Quindi è stato un momento in cui dovevo decidere, se l'azienda continuava oppure no. Per fortuna che avevo... Senza mai immaginare che avrei dovuto proprio far parte di questa nuova situazione...Per fortuna con mio marito parlavamo molto, quindi da lui ho imparato tanto, perché vedi io avevo 18 anni e lui ne aveva 42, era stato in America a 13 anni, partendo da Napoli come emigrante a 16 anni. Ed era stato quindi 13 anni ed era ritornato dopo 13 anni ma era già famoso in America. Però c'era tanto lavoro davanti a lui, per cui lui ha messo insieme la nostalgia per la sua terra, la nostalgia per sua madre, moltissimo e anche il bisogno di produrre di più, cosa che in America non era possibile, anche perché i suoi modelli erano molto fantasiosi, erano elaborati, erano stupendi ed era una novità per quell'epoca e quindi avevo una continua domanda sempre di più sempre di più. Ritornò in Italia e poi solo quando aveva 42 anni si è sposato, quando è tornato in Italia aveva 29 anni.

Stefano Totoro: 1:00:02:21 Lui è partito da Napoli?

Wanda Ferragamo: 1:00:02:24 È partito dal paesello nostro, che è un paese dell'Irpinia e quindi lì ha imparato il suo mestiere. In questo paesello, dove vicino a casa sua c'era una bottega di un calzolaio molto bravo però, e da lui ha imparato le prime cose. Andava a giocare da piccolino, poi via via si è appassionato a questo lavoro.

Wanda Ferragamo: 1:00:02:51 Quindi dicevo, quando io mi sono sposata e avevo solo 18 anni ero veramente avida di sapere tutto ciò che lui aveva fatto, tutta la sua vita e imparavo tante cose, perché era una realtà diversa dalla mia. Quello che avevo vissuto in casa mia, per cinque anni in collegio e dopo in casa, ma era una famiglia non d'imprenditori ma di medici, perché mio padre era medico, il nonno era medico e quindi era una realtà diversa. Per cui tutto quello che Salvatore mi raccontava era tutto nuovo per me e da lui ho imparato molto anche perché, vede, lui amava fare sempre progetti, lui li chiamava sogni e dice fin da bambino sognava le cose belle di andare avanti ecc. E allora... Mi raccontava un po' quello che lui desiderava dei nostri figli. Che cosa facevano, dovrebbero fare, avrebbero dovuto fare i nostri figli. Perché ne abbiamo avuti sei e si preoccupava del futuro. Naturalmente il suo sogno principale era la sua azienda, quello che aveva creato, perché quando lui mi ha sposato quasi tutti i sogni erano realizzati.

Stefano Totoro: 1:00:04:34 Aveva già un'azienda avviata?

Wanda Ferragamo: 1:00:04:35 Aveva un'azienda avviata, aveva già una clientela d'élite che oltre non si può. Quindi le regine che venivano qui, aveva già questo palazzo Ferroni.

Stefano Totoro: 1:00:04:46 Lui aveva affittato prima il negozio, se non sbaglio di palazzo Ferroni e poi dopo quello...

1:00:04:46 No, era in un altro posto ci aveva sì, un negozio poco distante, sempre in questa strada. Quindi poi dopo aver comprato il palazzo, quindi voglio dire, lui aveva realizzato parte dei suoi sogni ed era veramente molto famoso a quei tempi, quindi pensava al futuro dei figli e ne parlavamo continuamente. Quindi poi è arrivata, purtroppo la sua malattia e la sua scomparsa, grazie a tutti i suoi racconti e a tutto quello che erano i suoi progetti i suoi sogni, io mi sono sentita custode di tutto questo programma che lui mi aveva esposto per l'avvenire dei figli.

Stefano Totoro: 1:00:05:55 Fino a quel momento lei non lavorava nell'azienda?

Wanda Ferragamo: 1:00:05:56 No no, io non ho mai mai lavorato, non avevo neanche nessuna preparazione, io, come ripeto, sono stato in collegio, dove ho imparato pochissimo, perché io trovo che nei collegi si impara poco. Si impara molto nella vita familiare, quando si ha la fortuna di avere i genitori a posto in gamba, da loro si apprendono i principi veri eccetera eccetera. Quindi non avevo proprio nessuna preparazione, ho avuto solo un papà molto severo e quindi dovevamo rigare dritti. Ci faceva capire tante cose della vita, tanti aspetti della vita. Era una preparazione anche quella alla vita quindi servono quelle cose.

Stefano Totoro: 1:00:06:43 Poi, con la morte di suo marito lei è arrivata, e le ha lasciato tutta l'azienda.

Wanda Ferragamo: 1:00:06:50 Tutto tutto tutto, fortunatamente aveva una grande stima di me e qui... Perché diceva che ero positiva, che badavo al pratico, tutte queste cose qui, un po'è vero, però è stato un gran passo. Però il merito di aver fatto bene, specie i primi anni, non è soltanto mio, ma di un'equipe di persone che aveva intorno che erano stupende. Mi hanno aiutato mi hanno insegnato. Si sentivano appartenenti all'azienda, capisce, e quindi è stato più facile, cioè meno difficile di quello che uno può pensare. Perché tutti apprezzano molto, vedendo tutto il cammino tanti amici, tanti conoscenti, vedendo tutto il cammino che ho percorso, pensano chissà cosa abbia fatto, ma io devo essere obiettiva e sincera perché sono molto grata a queste persone.

Stefano Totoro: 1:00:08:03 Lei da cosa è partita all'inizio?

Wanda Ferragamo: 1:00:08:06 Dunque, la mia, la cosa proprio che ho sempre sentito molto è stata la parte finanziaria che è una parte molto importante perché, vede, in un'azienda se ci sono anche dei geni della creatività, però sono megalomani, possono saltare in qualsiasi momento e quindi va tutto a catafascio. Quindi la parte amministrativa è molto importante ed io le devo dire che avevo un timore particolare che potesse non andar bene la parte amministrativa, perché era capitato a Salvatore che era un vero artista. Tornato dall'America lui pensava a creare i suoi bei modelli e aveva affidato tutta la parte contabile a tre persone che invece lo derubavano, non sapevano fare il loro lavoro ed ebbe un tracollo. Allora quando Salvatore mi ha raccontato questo io tremavo di paura quando me lo ricordavo dopo la sua scomparsa. Anche perché nella mia casa, nella mia famiglia non c'era mai stato questo timore, perché era una famiglia normale col suo tran tran. Non è come un'azienda che ci sono sbalzi di mercato, sbalzi di tante cose.

Stefano Totoro: 1:00:09:35 Il primo impatto è stata questa paura...

Wanda Ferragamo: 1:00:09:37 Si, paura di non poter far bene. Però quando lui ha lasciato era tutto a posto, le finanze a posto. Non avevamo debiti, non c'era da preoccuparsi, però sapevo che dovevo fare attenzione perché una cosa che era capitata a lui poteva capitare anche a me. E quindi mi sono dedicata proprio molto, molto assiduamente al campo amministrativo.

Stefano Totoro: 1:00:10:10 E poi ha continuato soltanto nel campo amministrativo?

Wanda Ferragamo: 1:00:10:13 Si, ho continuato solo in quel campo perché poi mi ha raggiunta Fiamma [Ferragamo] che si occupava delle scarpe perché allora facevamo soltanto scarpe e quindi Fiamma copriva questo ruolo molto bene, anche un nipote di mio marito, al quale lui voleva molto bene, figlio di un fratello suo, che è stato bravissimo, quindi lui guardava alla produzione, mentre Fiamma la parte dei modelli e la parte di disegno con altri collaboratori e qualche stilista e quindi ero tranquilla, tutto andava bene, arrivavano i compratori e tutto funzionava bene.

Stefano Totoro: 1:00:11:02 Quindi nella famiglia, a quei tempi eravate in quanti nell'azienda in tre o in quattro?

Wanda Ferragamo: 1:00:11:06 Era questo nipote per la parte di produzione, poi c'era Fiamma ed io e basta, poi è subentrata Giovanna [Ferragamo] che è la seconda sorella, seconda figliuola, però si occupava della parte di abbigliamento, perché le piaceva quello. Quindi piano piano, secondo le tendenze dei figli abbiamo aumentato la gamma dei prodotti.

Stefano Totoro: 1:00:11:34 Lei come ha fatto a conciliare la sua vita lavorativa con quella privata?

Wanda Ferragamo: 1:00:11:41 Sì, ha ragione, me lo hanno chiesto tante persone. Però anche qui dovrei ripetere quello che ho detto per l'azienda. A quel tempo, vede, c'erano anche in casa - avevamo Salvatore, era per avere aiuti sia in giardino ne avevamo tre, in casa ne avevamo sei, e quindi avevamo delle brave persone, specie per i ragazzi, delle persone brave, carine per bene. Magari erano ammalati e mi telefonavano, "La febbre è scesa", "La febbre è alzata" e quindi, però erano bene accuditi. E però io la sera poi ero sempre con loro, in vacanza con loro ero sempre con loro.

Stefano Totoro: 1:00:12:32 Quindi sono cresciuti anche con questa madre che era molto impegnata nell'attività lavorativa, tra l'altro lei ha viaggiato molto.

Wanda Ferragamo: 1:00:12:32 Come?

Stefano Totoro: 1:00:12:34 Ha viaggiato molto?

Wanda Ferragamo: 1:00:12:41 Sì, sì, ho viaggiato abbastanza, poi ha viaggiato molto anche Fiamma. Vede in questa azienda viaggiamo tutti molto. Però ognuno per uno scopo diverso, ma sempre per l'azienda. Perché uno per i contatti di pubbliche relazioni, oppure per osservare il mercato, oppure per il proprio lavoro nel suo complesso, i dettagli, le...capire... C'è sempre da raddrizzare il tiro qualsiasi cosa in qualsiasi momento.

Stefano Totoro: 1:00:13:16 Come è venuto poi il passaggio dalla produzione esclusiva delle scarpe, per poi arrivare alla linea di abbigliamento e tante altre cose?

Wanda Ferragamo: 1:00:13:23 Sì, guardi è venuto proprio gradualmente, in un modo soft e splendido. Perché per esempio tutte le sete è scaturito dal fatto che Fulvia ha sposato una persona di Milano, quindi si è trasferita a Milano, lei sentiva molto la mancanza della famiglia perché erano tutti, eravamo sempre insieme si faceva progetti insieme e allora si sentiva, dicevo come si fa, che lei è li e ha nostalgia di Firenze, e allora ho detto Como è vicino, facciamo fare qualche cosa a Como cioè, contatti con questi bravi setaioli. Noi si è cominciato con i foulard, poi con ponci, con sciarpe, ombrelli, poi c'è un'altra cosa importante, quindi tutti questi prodotti qui, che scaturivano via via, cuscini grandi e piccoli. Lei così si è distratta, poi doveva spesso venire a Firenze per farci vedere i prototipi, per attingere alla creatività di tutto l'insieme, altre cose, altre necessità per cui poi...

Stefano Totoro: 1:00:15:00 Non ha mai avuto paura in questi momenti di cambiare tutto l'aspetto dell'azienda e di passare dalle scarpe? Hanno avuto subito successo a tutto il resto?

Wanda Ferragamo: 1:00:15:08 No no, perché le dirò che il nostro buon mercato a quei tempi era l'America e ci amavano molto ci stimavano molto. Per cui qualche cosa che era una necessità loro, la dicevano a noi. Voi lo potete fare, voi lo dovete fare. Ci avevano preso proprio ci avevano adottato, in un certo senso; per cui, per esempio la borsa: sa che la signora americana, non tanto in Europa, ma in America vogliono una borsa che vada con la scarpa, e allora dice è una necessità, perché noi vendiamo molto bene le vostre scarpe, però ci chiedono continuamente una borsa che vada. Voi lo dovete fare e abbiamo cominciato quindi a fare le borse.Qui c'era ora un mercato grande delle borse

Stefano Totoro: 1:00:16:03 C'erano le stelle del cinema, che si servivano da voi quindi anche loro in realtà hanno avuto una funzione, ha fatto da pubblicità grande...

Wanda Ferragamo: 1:00:16:10 Sì di pubblicità e anche di incitamento perché le loro esigenze le prendevamo a cuore e volevamo quindi mantenere il rapporto e servirle.

Stefano Totoro: 1:00:16:19 Erano le prime attrici che volevano la scarpa abbinata alla borsa?

Wanda Ferragamo: 1:00:16:26 Si, no loro non tanto questo quando altre cose, altre cose, anche queste cose di seta le apprezzavano molto e anche qualcosa di abbigliamento.

Stefano Totoro: 1:00:16:37 Lei ricorda, in particolare qualcuno che le ha chiesto di produrre apposta per loro?

Wanda Ferragamo: 1:00:16:44 Sì, sì, sì la Doris Day che non so se voi siete troppo giovani...Se lo ricordate, ma era un'attrice simpaticissima, sempre sorridente che faceva dei faceva dei film un po' buffi e deliziosi. E lei appunto chiedeva dei vestitini, tutti un po' geometrici e Giovanna li faceva e poi c'era Ava Gardner che li piacevano piaceva molto i poncho.

Stefano Totoro: 1:00:17:14 Magari da lì poi iniziava una produzione...in qualche modo loro aiutavano.

Wanda Ferragamo: 1:00:17:16 Sì. sì sì sì. Aiutavano perché vede abbiamo sempre bisogno di input, anche dal di fuori e quindi, no è stato veramente...Sono stati anni molto belli. Io trovo più difficile ora, quello che più mi dispiace che nelle persone, i nostri collaboratori non sempre c'è quel senso di appartenenza all'azienda che c'era una volta.

Stefano Totoro: 1:00:17:49 Questa cosa è anche perché è diventata molto grande l'azienda?

Wanda Ferragamo: 1:00:17:52 L'azienda è diventata grande, il mondo è anche sempre agguerrito e prende gli elementi dove sa che c'è stato a monte una preparazione, è buona valida quindi anche questo; e poi poi nella vita moderna proprio questo...Un po' dispiace perché la collaborazione è molto importante quando si condivide anche con i dipendenti. Il problema di risolvere quel dato prodotto quella data è importantissimo.

Stefano Totoro: 1:00:18:29 Lei è molto operativa adesso nell'azienda ?

Wanda Ferragamo: 1:00:18:33 Sì come no, io non so come fare a fare tutto quello che ho da fare. Ormai mi sono abituata.

Stefano Totoro: 1:00:18:41 Adesso di cosa si occupa ora?

Wanda Ferragamo: 1:00:18:43 No, adesso niente di finanza. No, mi occupo di tutto un insieme di cose, lo sa che non sono nemmeno io a dire, io scrivo anche la mattina presto, fogli, fogli sono quelli che consumo più blocchi di tutti. Scrivo tutto quello che mi viene in mente, tutto dalle cose più disparate. Poi se vedo qualcosa che non va e nella vetrina o in negozio, mi basta entrare due secondi in un negozio. Vedo subito quello che non va. Giorni fa sono stato a Londra. Te lo può dire.. ah c'eri te? ah c'eri te? sì, sì. Prima di tutto le commesse: con la magliettina e non con la giacca. Secondo: nessuno si è mosso quando è entrata una cliente, andare incontro a salutare. Terzo: due vetrine abbuiate, perché dovevano fare dall'interno l'esposizione e hanno chiuso due vetrine. Niente affatto. Fate una vetrina tutta per la spiaggia, per il mare che abbiamo tutti gli elementi abbiamo: il telo meraviglioso grande, abbiamo la borsa capace di contenere il telo, per andare su un invito, su uno yacht o da qualche parte in barca, poi abbiamo costumi abbiamo tutto...quindi una vetrina a tema che fa venire la voglia di andare subito a fare una bella gita al mare. Quindi una sala dedicata a quello e l'altra il tema sera, sera quindi il vestito, la borsa da sera, scarpe da sera eccetera eccetera eccetera.

Stefano Totoro: 1:00:20:22 Quindi lei ancora cura tutte le ...

Wanda Ferragamo: 1:00:20:25 Mi sono abituata sono cinquant'anni che io sono qui. Sono cinquant'anni ormai. Io, fa impressione anche a me di dirlo e quindi sono talmente abituata, che due secondi ma proprio detto secondi eh: la divisa, quella che era entrata, non salutata, la gambettiera...e Meno male c'era anche l'host e c'era un'altra, quella signora, quella nuova per le relazioni, Alice Rockson.

Wanda Ferragamo: 1:00:20:50 Che rapporto ha con i suoi dipendenti?

Wanda Ferragamo: 1:00:21:00 Buono, buono, perché poi loro non è che mi vedono continuamente, mi vedono qui, siamo qui, una famiglia qui chi sta a Palazzo Feroni poi gli altri sono all'Osmannoro in fabbrica e mi vedono non tanto spesso, però vede quello che c'è di bello, conoscono un po' la nostra vita, tutta una famiglia dedicata, sacrificata e appassionata.Siamo ce l'abbiamo proprio sottopelle e quindi quindi molta gente lo apprezza questo lo apprezza.

Stefano Totoro: 1:00:21:36 Molti giovani però non riescono a capire l'attaccamento che c'è tra la famiglia.

Wanda Ferragamo: 1:00:21:41 Sì, sì, questo è, lei ha toccato un punto che mi sta molto a cuore. Se poi mi approfondisco sono capace anche di commuovermi. A quest'età succede, non deve succedere. Io devo essere devo essere forte, devo essere forte! Ma dicevo, se ho una pena, ho una pena per i giovani, molto giovani che oggi la famiglia la vedono poco, ma non perché per qualche ragione, cattive, no, perché sono occupati la madre, occupato il padre, occupata la madre. La madre torna, si trova di sera, deve affrontare, perché la donna - è inutile, quello che può fare la donna non la può fare un uomo - in una casa deve pensare a tante cose deve far trovar pronto deve etc etc...E a quell'ora il ragazzo se è stato a scuola vuole uscire, allora vai con gli amici, prendi il motorino. Allora il punto d'incontro è molto difficile, però vede io avrei fatto una cosa. Glielo devo dire un progetto che ci avevo tanti tanti anni fa, ma credo che non sia fattibile. Quindi voglio dire quello, che si impara dai genitori e da una mamma. Quando lo veste, quando gli dà da mangiare, quando è più grande...Però fa degli esempi, delle cose e non si impara né dai libri, né a scuola eccetera eccetera. Allora siccome come ripeto, tanti anni fa, cominciava la donna a essere sempre più impegnata nel lavoro. E allora mi preoccupavo che i bambini erano portati subito all'asilo di corsa, oppure affidati a qualcun altro e quindi la mamma non aveva più l'opportunità di parlare. Allora quello che avrei fatto io, se ero ministro del lavoro avrei permesso alle mamme di arrivare in azienda alle dieci, alle dieci contente ma solo quelle che avevano bambini, però solo quelle che avevano bambini. Perché dicevo, se almeno si desse questa ora in più, che la mamma può vestire il bambino, lavarlo o fargli colazione, mentre lo vestì gli fa fare anche la preghierina, e gli dice di una cosa gli racconta di un'altra cosa. Tutte cose che ai bambini rimangono impresse, rimangono impresse; non dimentico mai il libro della Montessori perché li ho letti in ritardo, io non sapevo neanche chi fosse, me ne vergogno, l'ho imparato in America perché sono andata. La mia nuora, quindi sposata con mio figlio, era fiorentina sposata con Massimo, ha avuto dei bambini, hanno portato i bambini all'asilo Questo bambino stava mi pare allora ancora all'asilo. Lei per lei è stata una rivelazione. Vedere il suo bambino come era educato. Allora me ne parlava con entusiasmo e ha detto, quando vieni in America, tu me lo dici perché io ti faccio un appuntamento con la direttrice, per osservare da te come questi bambini svolgono le loro mattinate. Vuole che glielo dica? Che è interessante. E' giovane, credo avrai bambini. Allora, dunque sono andata in America e mi ha fatto l'appuntamento e mi ha accompagnato un giorno. Allora, ho salutato la direttrice, poi è venuta qui la maestra della scuola, in questa classe di dove stava il mio nipotino di signora: Noi abbiamo messo una sedia lì nell'angolo lei osserva, però non deve parlare, non deve interrompere i bambini, dicono, stia tranquilla a me piace molto osservare questi bambini. Allora intanto il bambino come arriva, magari prima salta con la mamma, come si apre la porta della scuola, a passo d'uomo va alla cattedra "Goodmoring Miss Smith" e va al suo posto dove c'è una credenzina dietro, davanti c'è il suo tavolino. Allora poi si toglie da solo il giacchettino, il paltò. Lo mette sulla gruccia, lo appende dentro una credenzina piccola, solo per una persona. Un bambino poi cerca un amico e vanno insieme a scegliere il gioco che vogliono avere; ci sono tutti gli scaffali con tutti i giochettini - loro prendono e giocano. All'ora del mangiare vengono avvertiti, mettono via i giochi dove li hanno presi e non li lasciano per terra in giro e mettono a posto. Si apparecchiano, perché nel tavolino c'è il cassettino, si apparecchiano con una tovaglina, prendono il cestino che hanno portato da casa, che amore, quanto sono bellini quando si vedono, se li mettono sul coso, si apparecchiano il bicchierino e tutto, il piattino, lo mangiano. Poi mettono tutto quello che devono mettere nel cestino da portare a casa ma lavano il piattino in questa credenzina qui mettono il paltò appeso, qui c'è il rubinetto, lavano il piattino - il bicchiere, un bicchiere di vetro, non di plastica, perché dice che siccome a casa a casa c'è l'hanno quelli di vetro si dovrà abituare a maneggiarli - sennò poi lo rompe, abituati alla plastica quindi di vetro, lavano tutto mettono a posto poi richiudono tutto tutto. Tolgono la tovaglina e la mettono nel cassettino. Poi vanno a riprendersi il gioco per arrivare alle 4 quando poi vengono presi via. Non alzano la voce, non gridano, non cantano, tutti carini parlano fra di loro - una cosa da vedere- allora quando sono uscita, ho salutato la direttrice ho ringraziato di questo privilegio di essere andata lì e lei mi ha detto "it is Italian, it is Italian, it is Italian method" mi riferisco al metodo Montessori, Montessori, io mai sentito, mi vergogno veramente. Poi quando sono tornata in Italia ho raccontato tutto queste cose alle mie amiche e mi hanno detto sì sì Montessori, ma la mattina dopo mi sono arrivate di regalo da queste amiche dei libri di Montessori, allora qualche cosa ho letto e appunto ecco perché gli ho raccontato tutto questo per arrivare al punto. E ho letto che i bambini, i bambini a un anno già capiscono tutto e quello che loro vedo non possono parlare ancora. Però capiscono e fotografano poi quando cominciano a parlare e ascoltano tutto si imprime nel cervello, perché dice che il loro cervello è come una creta, si imprime tutto bello forte dentro, ecco perché le cose da bambino le ricordiamo di più di quelle di ieri magari. E quindi, ecco perché dicevo allora, questa ora, ecco il punto, questa ora che io vorrei concedere alle mamme che hanno bambini piccolotti in casa, concederei ai bambini anche a un anno, un anno e mezzo, due anni loro fotografano e si ricordano quello che la mamma allora ha detto.

Stefano Totoro: 1:00:30:30 Lei ha molta fiducia nei ragazzi adesso?

Wanda Ferragamo: 1:00:30:32 Si guardi, come ripeto c'è quella lacuna che per me è grande, perché magari un ragazzo intelligentissimo fare tutte le cose di computer che sa fare benissimo è anche intelligentemente. Però magari quei valori e quei principi, non lo so. Però se ne parlava l'altro giorno, c'era il dottor Visconti c'era Ferruccio e tutti quanti. C'era stato il Consiglio, per cui eravamo poi rimasti così a parlare e dicevano, ma siccome io voglio fare delle borse di studio, voglio preparare, fare una fondazione a nome di mio marito e dicevo dico sì perché in fondo non è che dobbiamo pensare solo ai nostri figli, dobbiamo pensare anche a dei giovani ragazzi giovani, che sono intelligenti ma non hanno il mezzo per andare a fare il master alla New York University, cosa che io farò, già preso contatti. Ora all'inizio non saranno molti però e costano questi corsi, perché per un anno costa 50 mila dollari e il master in due anni, quindi sono 100 mila dollari. Però ben vengano, perché noi abbiamo bisogno di cervelli, abbiamo bisogno di persone ragazzi che ci danno una tranquillità per l'avvenire.

Stefano Totoro: 1:00:32:03 Questo è un investimento che lei vuole fare sui ragazzi per poi trattenerli...

Wanda Ferragamo: 1:00:32:05 No no no no no, per carità, mai costringere nessuno, oggi non sembrano per loro ma indirettamente sono per tutti noi. Quando un ragazzo è formato fa bene, fa bene a tutto quello che intorno a lui, quindi lo faccio ben volentieri.E allora perché ho detto questo? Perché lei ha fiducia nei giovani di oggi. Sì ho fiducia perché come ripeto anche i miei interlocutori, l'altro giorno, dicevano guardate ci sono dei ragazzi formidabili. Non lo so perché poi ogni epoca si apprende dall'aria...Nell'aria. Non ci sono le onde cosa ci sono. Però sono molto più svegli di noi. Io guardo alle volte ciò quel dvd che non sapevo mica come si accendeva e mi imbroglio sempre, siamo già oberati tante cose. C'è una bambina di mio figlio Ferruccio, la Vicky che veniva toc toc toc toc mi aveva fatto lei aveva otto, nove anni. Cosa incredibile per cui voglio dire...

Stefano Totoro: 1:00:33:13 Però comunque a me sembra che lei stia molto a passo dei tempi, si tiene molto aggiornata...

Wanda Ferragamo: 1:00:33:14 Sì sì per forza.

Stefano Totoro: 1:00:33:19 La teconlogia alle volte anche io....

Wanda Ferragamo: 1:00:33:19 no? (ride) che bellezza, mi conforta...

Stefano Totoro: 1:00:33:25 Però le mie conoscenze informatiche e tecnologiche mi penalizzano...Però come riesci a stare sempre al passo con tutto questo?

Wanda Ferragamo: 1:00:33:34 Beh intanto leggo e leggo i giornali. Poi nel lavoro capita lettere, messaggi. Si sente anche da alcuni manager che abbiamo da tutti, da tutti proprio tutto il mondo che ci circonda. Il mio è solo un ambiente di lavoro.

Stefano Totoro: 1:00:33:58 Non si è mai stancata.

Wanda Ferragamo: 1:00:34:01 Ma non lo faccio con intenzione, proprio perché l'aggiornamento viene a me. Mi assalgono.Devo per forza imparare tutto.

Stefano Totoro: 1:00:34:14 Lei è molto legata ai valori della famiglia pensa di averli trasmessi tutti al gruppo della famiglia?

Wanda Ferragamo: 1:00:34:17 Sì, sì, grazie a Dio sì, sono ragazzi guardi tutti e sei apprezzati, considerati per la loro serietà, onestà indiscussa. Proprio da ringraziare il Signore di quello senz'altro.

Stefano Totoro: 1:00:34:41 Della sua famiglia ci sono molte persone che adesso lavorano nell'azienda.

Wanda Ferragamo: 1:00:34:41 Sì, c'è anche la seconda generazione, la terza generazione, ci sono i miei figli, ci sono i figli dei miei figli, bravi che hanno già sui 30 anni, 32. Sì anche loro sono bravissimi,.

Stefano Totoro: 1:00:34:54 Però so che la selezione per entrare a lavorare, anche se non vengo dalla famiglia è un po' dura.

Wanda Ferragamo: 1:00:35:01 Dura no. Però prima devono aver lavorato due anni in altre aziende. Questa è una una premessa. Questo è stato bravo Ferruccio, però ad insistere su questi fatti, tutti hanno fatto le loro esperienze in altre aziende. Bah, per dirle... C'era uno dei figli di Ferruccio che faceva queste esperienze in America. Lei come sa, i presidenti delle case americane vanno in ufficio molto presto, perché altrimenti non riescono a lavorare, per avere i dati e il polso della situazione. Allora una di queste, la Rosemary Brown, che poi ha creato la Burberry, ha fatto un capolavoro, di quella casa che stava morendo. Allora in quei tempi quando James, figlio di Ferruccio era alla Sax, era la presidente della Sax e delle volte vedeva arrivare James, mio nipote alle sette e mezza del mattino e le chiedeva: "What are you doing here this time in the morning?". E allora James la salutava e diceva: I have left something on the computer, I have to finish. Bravo, bravo It's too early, 7.30, ma tutti i presidenti di case, vanno a quell'ora, perché accendono i computer e hanno la situazione del giorno precedente, degli incassi di anche della statistica, cosa hanno venduto di più, cosa di meno per poter fare i rifornimenti, sono bravi, sono bravissimi.

Stefano Totoro: 1:00:36:53 Dove ha imparato l'inglese?

Wanda Ferragamo: 1:00:36:53 Io? l'ho imparato dopo quando dopo sposata perché Salvatore aveva sempre contatto con inglesi e americani, e io stavo lì come un palo a tavola non capivo niente. Capivo soltanto la parola knife e wife. Allora confondevo knife con wife e io, con tanto orecchio perchè wife ero io, per cui volevo capire. Insomma io ho avuto sempre facilità per le lingue, sempre facilità: il latino mi riusciva benissimo, mi divertiva anche, e poi il francese a scuola, però l'inglese capivo che era proprio indispensabile per noi. E allora c'era una istitutrice inglese della famiglia Ricasoli, che si era ritirata e stava in un appartamentino vicino a noi, nella proprietà dei Corsini. Allora lei veniva a casa e aveva cominciato proprio con le prime nozioni. Poi l'esercizio...Per carità, assolutamente... non avrei potuto fare niente se i nostri contatti sono proprio stati sempre con l'America e l'Inghilterra, d'inizio e poi tutto il mondo.

Stefano Totoro: 1:00:38:10 Lei ha ricevuto molte onorificenze.

Wanda Ferragamo: 1:00:38:14 Troppe...un po' troppo, forse non mi conoscevano bene. (ride)

Stefano Totoro: 1:00:38:17 Che rapporto ha con questo... la considerano molto, in maniera molto positiva...in tante parti del mondo.

Wanda Ferragamo: 1:00:38:24 Sì sì sì sì, per questo è molto gratificante e sono molto onorata di questo. Anche poc'anzi, ho parlato con la signora Ciampi che ogni tanto mi telefona: che persona simpatica, carina, cordiale; ho detto che mi faceva tanta tenerezza quando li vedevo che giravano il mondo, mano nella mano... Ah, dice : Per me mio marito è tutto, dice :Anche i figli sono grandi e non li vedo; lo diceva proprio adesso, li vedo poco, e dico: A chi lo dice! I miei vanno al mattino a scuola, il giorno vanno per fare sport, io la sera sono con la testa come un pallone, e quindi...Anch'io, dice :Mio marito è tutto per me, è tutto per me.

Stefano Totoro: 1:00:39:09 Tra le varie onorificenze quale le sta più a cuore?

Wanda Ferragamo: 1:00:39:13 Senta, quello che mi ha onorato molto - perché so che è proprio il top - è Cavaliere di Gran Croce dal Presidente Ciampi. Poi, l'altro mi ha fatto molto piacere e mio marito lo avrebbe tanto desiderato, per lui era proposto, quando poi si è ammalato, cavaliere del lavoro.

Stefano Totoro: 1:00:39:40 Nel '87?

Wanda Ferragamo: 1:00:39:40 No, lui è morto nel '60. Io, sì, credo nel mio... sì, sì l' ho avuto nell'87 credo, '87? non mi ricordo, tanti, tanti, in America tantissimi; no, molto onorata e molto grata, però devo dire anche che ci sono tante donne che ammiro, che hanno fatto moltissimo, che non hanno avuto grandi onorificenze, perché non erano forse esposte come sono state esposta, io perché il campo della moda comporta questo.Ma che avrebbero meritato molto più di me. Cosa significa essere donna in questo mondo, donna imprenditore.

Stefano Totoro: 1:00:40:32 Ha avuto mai delle difficoltà?

Wanda Ferragamo: 1:00:40:34 No no, me l'hanno chiesto anche questo... Moltissimo, vede, la donna nel lavoro può fare moltissimo perché ha intuito, si applica. Però non deve perdere la sua femminilità. E io le racconto questo, che mi è rimasto sempre impresso. Una volta, siccome abbiamo spostato a suo tempo la vecchia fabbrica - che era veramente bruttina - ho fatto la nuova. Subito dopo due anni che era morto mio marito, ne ho fatto un'altra nuova, in un posto anche più adatto per l'ambiente. Allora era rimasto questo terreno inutilizzato fabbricativo e ho fabbricato due palazzi lì da sola; però c'era un architetto bravissimo purtroppo è morto, giovane anche... Allora, mi ha fatto il progetto e poi è venuto da me il costruttore, col quale volevo un po' discutere i prezzi. E allora io tiravo un po', tiravo di qua, tiravo di là. A un certo punto lui ha detto va bene signora, accetto facciamo come desidera lei. Però ci tengo a dire che se di fronte a me c'era un uomo, io avrei detto di no, ma siccome lei è una donna me l'ha detto così per benino, così con tanto garbo...Io l'accontento.

Stefano Totoro: 1:00:42:14 Quindi la femminilità in realtà è un vantaggio?

Wanda Ferragamo: 1:00:42:15 Sì sì, eccome no! E' un vantaggio col dovuto stile, la dovuta educazione... E questo lo dico molto quando sono in America perché la donna americana - che io rispetto molto perché fronteggia il lavoro in modo straordinario, abbiamo tante persone in America e nella nostra società americana che stimo moltissimo, però delle volte sono troppo di carriera, carriera, carriera e io glielo dico sempre: "Voi dovete..." e poi si lamentano che magari che non hanno il corteggiatore e quindi si spaventano un po' (ride). Allora io direi di essere un pochino più femminili... più garbo, più morbidità, tanto si ottiene lo stesso quello che si vuole

Stefano Totoro: 1:00:43:04 Se dovesse scegliere adesso tra i dipendenti, scegliere tra un uomo o una donna?

Wanda Ferragamo: 1:00:43:09 Eh dipende... il tipo di lavoro, guardi anche ci sono dei ragazzi bravissimi. Proprio ieri lo dicevo a Ferruccio, perché ora non posso dirlo, ma ci sono sono delle ragazze un po' fatue, fatue, che non affrontano, non si approfondiscono nel lavoro, sono molto distratte, mentre poi ci sono dei ragazzi della Bocconi che oggi sono bravi, bravi bravi. Quindi... dipende anche dal tipo di lavoro, ma alle ragazze chiederei sì, la femminilità ma anche molta serietà nel lavoro. Il lavoro è una cosa, se non una cosa che ci gratifica. Questa qui che abbiamo qui davanti a noi è una bravissima ragazza, è la figliuola di un gran professore oculista, conosciutissimo a Firenze. E' venuta abbastanza digiuna, studi li aveva naturalmente, gli studi, ma digiuna dell'ambiente di lavoro, ma...

Stefano Totoro: 1:00:44:18 "Digiuna" mi spaventa.

Wanda Ferragamo: 1:00:44:19 Come?

Stefano Totoro: 1:00:44:19 Ah, sì, okay...

Wanda Ferragamo: 1:00:44:21 Sì, no...come nozione proprio del lavoro pratico, però ha bruciato le tappe, adesso è bravissima, quindi dipende... Capisce?

Stefano Totoro: 1:00:44:36 Voi avete molte sedi in diverse parti del mondo, in America, Francia, Inghilterra...

Wanda Ferragamo: 1:00:44:43 Sì come no.

Stefano Totoro: 1:00:44:46 Come mai avete deciso, ovviamente per motivi... cioè l'azienda più è grande e però comunque diventa molto difficile gestirla. E' una cosa che è stata trasmessa anche da suo marito, il fatto che magari era andato in America e poi tornato in Italia, che non è voluto rimanere solo nel locale... oppure..

Wanda Ferragamo: 1:00:45:02 Ah beh sì, beh, è una cosa che poi fanno un po' tutti eh, fanno un po' tutti. Io vedo quando arriviamo noi dopo poco... Certo noi precorriamo un po' i tempi perché pensi... In Giappone, noi lavoriamo da sessant'anni, abbiamo amici carissimi e quasi con le stesse persone anche se.... Poi, poi in Cina abbiamo festeggiato i dieci anni con i nostri negozi in Cina.

Stefano Totoro: 1:00:45:35 Non ha paura della Cina? Molti un po'...

Wanda Ferragamo: 1:00:45:38 No, no perché si può sempre trovare un punto di equilibrio, bisogna solo approfondire molto. Abbiamo una figlia e una mia nipote in Cina, adesso che gira tutta la Cina con una nostra collaboratrice bravissima, e adesso deve stare ancora un anno eh... Sì, sì lei era pronta per tornare, però Ferruccio l'ha convinta e ci starà ancora un anno. Però dice: "Sì, ha ragione lo zio" perché è figlio di una mia figliola, quella che fa le sete a Milano e dice: "Lo zio ha ragione perché più ci sto, e più vedo che imparo". In ogni realtà è così.

Stefano Totoro: 1:00:46:25 Qual è la scelta più grande che ha dovuto fare?

Wanda Ferragamo: 1:00:46:25 Io? Eh tante... In che che cosa? (ride). Tante! Chi se le ricorda?

Stefano Totoro: 1:00:46:36 Me ne dica una in famiglia e una in ambito lavorativo, che poi in realtà sono la stessa cosa.

Wanda Ferragamo: 1:00:46:39 Eh sì, sì... E' tutto mescolìo sì, sì, sì. La scelta di come lavoro? Ma, no su per giù è sempre lo stesso, sempre lo stesso, solo che più ruoli sono stati presi da mio figlio, che è l'amministratore delegato, che è molto bravo, molto serio, lavora da matti - anche troppo - e quindi lui si ha... parecchi ruoli, anche pesanti, li ha presi lui. Io saltello, sono quella...lui mi chiama "il Pubblico Ministero", io non so se offendermi... Non lo sapevi? Sì, mi chiama "il Pubblico Ministero", io non so mi devo offendere o no, però lo faccio lo stesso.

Stefano Totoro: 1:00:47:25 Qual è la cosa che le piace di più di questo lavoro?

Wanda Ferragamo: 1:00:47:33 È quello che mi piace di più è vedere che le cose marciano bene e che ci sono dei bravi elementi che ci aiutano, e che si appassionano... Eh, quello mi dà tranquillità, mi dà gioia, mi dà...non non so cosa farei alle persone che fanno bene.

Stefano Totoro: 1:00:47:52 Molte volte, chi diventa un imprenditore molto affermato, che ha chiaramente molta disponibilità economica, certe volte entra in gioco la politica che chiede dei finanziamenti...Lei che rapporto ha con la politica?

Wanda Ferragamo: 1:00:48:05 Zero, e rimarrà sempre zero. Non c'è bisogno, non c'è nessuna... Se possiamo fare qualche cosa... Per la città, per questo qui... Mai tirarci indietro perché, vede, noi... Salvatore ha scelto Firenze, quindi noi dobbiamo anche molto a Firenze, che Firenze forse anche a noi. Quindi è un rapporto proprio di amore, tanto è vero che ho scritto una lettera a Firenze per quando morirò. Eh, ché io non è che devo vivere... Quando ho 200 anni, vero? Quindi ho scritto una lettera a Firenze. Come noi abitiamo un po' in collina, e allora ci abbiamo tutta Firenze sotto, tutte le colline...

Stefano Totoro: 1:00:48:54 Scusi se la interrompo un attimo.

Wanda Ferragamo: 1:00:48:57 Prego.

Stefano Totoro: 1:00:48:57 La casa quella a Maiano?

Wanda Ferragamo: 1:00:49:00 Sì, sì.. Quindi da lì c'è questa terrazza davanti alla mia casa dove usciamo sempre quando siamo lì, e c'è questa Firenze che in fondo io me lo ammiro e l'amo per i tanti ricordi, e allora ho pensato, dico:Voglio scrivere una lettera... eh...ce l'ho, devo correggere, forse devo aggiornarla.

Stefano Totoro: 1:00:49:12 Però con i vostri politici locali avete un buon rapporto? Non le hanno mai chiesto nulla o...?

Wanda Ferragamo: 1:00:49:12 Ma in che senso?

Stefano Totoro: 1:00:49:30 Nel senso per esempio di partecipare attivamente alla vita politica della città...

Wanda Ferragamo: 1:00:49:31 Sì, qualche volta volevano farmi sindaco e anche a me e ai miei figli, ma francamente abbiamo tanto da fare. Noi sappiamo che facciamo bene all'Italia al Paese, facendo quello che facciamo ed e cercando di farlo bene. No, no la politica non ci interessa mai, neanche a mio marito, mai mai mai, però abbiamo rapporti buoni con tutti. Perché noi vediamo l'individuo, non la politica, vediamo l'individuo. Io specialmente, io nella persona voglio trovare quello che c'è dietro per quello che c'è nel cuore e nella mente e nella volontà di quello che vuol fare.

1:00:50:17 Negli anni della guerra, l'azienda a che punto era?

Wanda Ferragamo: 1:00:50:18 Senta, nel tempo della guerra era... sarebbe stata durissima se non c'era Salvatore, invece Salvatore c'era. Pensi, non si poteva usare cuoio, non si poteva usare pelle e allora Salvatore, sempre nella sua mente lavorava, sempre pensava sempre al lavoro, sempre al lavoro e ha trovato, ha inventato, ha cercato dei materiali che erano bellissimi, basta vederli al museo... Sono testimoni al museo. C'era lino grosso ricamato, raffie, cellofan . Sa come ha scoperto il cellofan? Che poi è una scarpa bellissima. Gliela deve far vedere, come si chiama lei? Stefano Totoro. Giusto, l'ho letto. Se va su al museo si faccia vedere che la scarpa di cellofan, l'ha inventata Salvatore. Come, c'era una caramella con questo involucro di carta celofanata, un po'così. Allora questa carta era dura, non si rompeva. Cosa ha fatto, l'ha attorcigliata su se stessa, poi, per dare colore - e maggiore forza ci ha messo dentro un filo colorato di cotone per lei quello da ricamo - ha messo questo filo dentro, lo ha attorcigliato. E poi l'ha fatto dalle donnine che facevano la raffia che intrecciavano la raffia. L'ha intrecciato e la vedrà su questa scarpa. Ma era talmente belle perché aveva un leggero luccichio per cui è stato...Questa scarpa che ha sostituito la scarpa d'oro, d'argento.... con questa scarpa un po' lucida, ha sostituito quelle scarpe da sera, ora con queste scarpe che poi veniva in tutti colori pastello. Dipendeva dal colore che metteva dentro, del filo che metteva dentro. Quindi abbiamo su delle scarpe di cellofan, rosa celeste, blu, nero. Tutto...Sì si è reinventato tante cose, per cui noi con le frontiere tutte chiuse, non si poteva andare un passo di là al di là. Però avevamo negozi in Italia e quindi dovevamo alimentarli in qualche modo. Quindi questi hanno continuato a far funzionare i negozi. Le signore dell'alta società compravano, se le mettevano, che poi erano belline anche di giorno e anche la raffia, e anche tante altre cose.

Stefano Totoro: 1:00:53:25 Voi avete sempre avuto come obbiettivo, cioè come pubblico l'alta società? oppure...

Wanda Ferragamo: 1:00:53:25 Sì, l'inizio è stato quello, perché quel genere, quello stile come dicono gli inglesi appeals. Faceva presa su persone che avevano già gusto, già occhio per tutto, capito... e quindi.

Stefano Totoro: 1:00:53:42 In quegli anni la moda come era? in Italia si sentiva, ora si sente moltissimo l'esigenza, gli italiani la sentono molto, a quei tempi come era?

Wanda Ferragamo: 1:00:53:50 Era bella, era bellissima, era anche bella, io mi ricordo..già ragazza, avevo dei bei vestitini, Salvatore me li ammirava - quando mi ha conosciuto quel brevissimo periodo di fidanzamento - ma dove li fai, qui c'è un piccolo paese, ma chi te li fa. Invece delle volte o si andava a Napoli, perché Napoli è abbastanza vicina al mio paese, non molto, perché la mia è un'altra regione, l'Irpinia proprio e invece Napoli è Campania. Però un'ora, un'ora, però si andava a Napoli dove c'era una casa di moda si chiamava Definizio che aveva delle bellissime cose. E poi c'erano le sartine, alle quali prendevamo i figurini, facevamo fare. Quindi, no no, è una bellissima moda. Io ho avuto dei bellissimi vestiti per andare in viaggio di nozze. Vestiti da viaggio, si faceva, vestito da sposa poi il vestito da viaggio, il vestito da mattina, il vestito da sera, da cocktail. No no, una bellissima moda, sobria e naturalmente niente pantaloni, non esistevano allora. L'Italia tanto ha un passato di gloria di tutto. Guardi, di tutto, ora ci stanno superando gli altri ma...A me dispiace, perché c'era tutto in Italia. L'Italia era un paese straordinario. Una volta, una giornalista mi ha chiesto "but you know Mrs Ferragamo, Questa è la carta geografica, guardi quanti paesi, quante cose.. L'Italia guardi, piccola piccola...Why it is so famous? E dico, lo credo io che è famosa. Abbiamo avuto i migliori scultori, i migliori pittori, letterati, la moda era sentita molto, perché basta vedere i giornali di quell'epoca - per forza siccome abbiamo fatto tutti sforzi di mantenere un po' le cose naturalmente nel tempo il made in Italy è famoso e allora i cinesi...

Stefano Totoro: 1:00:55:58 Le chiedo di raccontarmi la sua giornata tipo

Wanda Ferragamo: 1:00:56:03 Da qui alle 10 fino alle sette di sera, triste un po' eh...

Stefano Totoro: 1:00:56:11 Ha un suo ufficio lei?

Wanda Ferragamo: 1:00:56:11 Si si, ho un mio ufficio, c'ho le due segretarie accanto, hanno due nomi. Una si chiama Tiranna, e l'altra si chiama Sanguisuga. Perché, una è per far pagare tutto, perché si occupa di una fattoria che abbiamo, che ho restaurato, con tutte le case coloniche, bellissimo complesso.

Stefano Totoro: 1:00:56:44 Al di fuori del lavoro le sue passioni quali sono?

Wanda Ferragamo: 1:00:56:44 Francamente faccio poco, perché non ho tempo. Mi piace molto il giardino, poi io mi sono divertita ad arredare queste case che ho rifatto, che erano case dei contadini ma che sono venute dei bijoux, proprio belle. Senza alterare l'architettura delle case, perché sono belle. Le case che sono in Toscana, non ci sono in nessuna regione.Io prima quando mi sono sposata....

Stefano Totoro: 1:00:57:20 Se ne sono accorti anche gli stranieri.

Wanda Ferragamo: 1:00:57:21 Come?

Stefano Totoro: 1:00:57:21 Se ne sono accorti anche gli stranieri

Wanda Ferragamo: 1:00:57:21 Bravo, Proprio così. Sì, e quindi architettonicamente sono rimaste queste belle loggette, poi c'hanno la torre - con anche aperture sotto perché nessuno sa la storia, perché sono così belle solo in Toscana ma nessuno lo sa. Mi piacerebbe tanto che lo sapessero. E poi c'è il loggiato, sotto il loggiato, perché c'è loggiato mica facevano le case coloniche per bellezza, facevano per la funzionalità, quando i contadini andavano a raccogliere il grano, che riempivano i loro carri con i buoi, passavano sotto questo loggiato per scaricare la roba, per non farla bagnare, per le intemperie le cose, quindi c'era una logica. Vuoi sapere perché siano così belli in Toscana? Te lo spiego subito. Ma io prendo troppo tempo.

Stefano Totoro: 1:00:58:30 No no, io l'ascolto volentieri.

Wanda Ferragamo: 1:00:58:30 Perché per me i ricordi sono sacri, e quindi mi piace, la ringrazio le sono grata di questo interesse per me e per questo tempo che ci dedica. Dunque le case coloniche in Toscana, sono belle solo in Toscana, perché a quel tempo parlo del '400 '500, c'erano dei gran signori fiorentini che emergevano, emergevano sempre alla corte dei Medici, insomma, andavano avanti. Il loro sogno era di avere anche la campagna, compravano dei grandi appezzamenti di terra allora cosa ne facevano? chiamavano un architetto, uno dei migliori architetti di quel tempo, ordinavano la casa cosiddetta padronale. La casa padronale e poi siccome c'era tanto terreno ci volevano i contadini per lavorare questa terra. Allora, l'architetto aveva in mano tutto quello che il contesto di cui si doveva occupare. Allora disegnava la casa padronale, poi.... Piglia un depliant di Viesca, tanto per curiosità, sì grazie. Prendine due, sì. Allora disegnava la casa padronale, sempre quello stile cinquecentesco, con la cappellina vicino e poi veniva dato loro l'incarico di fare delle case coloniche. Assegnavano ad ogni contadino cinque ettari, secondo poi, poi il contesto della famiglia, quanti erano in famiglia, alcune anche di più, ma non più di 5, 6, 8 ettari. Allora perché allora la conduzione, la coltivazione era un po' promiscua perché ci sono terreni in Toscana, che si prestano un po' a tutto. Quindi c'erano le vigne, vigne, facevano il terreno e il grano, poi gli alberi da frutto, dove lo consentiva un po' l'olio, ma non dappertutto perché dove c'è la nebbia l'olio non viene bene, però c'è il posto più alto, quindi c'è tutto. Allora questa famiglia poteva vivere molto bene, lavorava la terra attrezzata, poi c'era accanto delle piccole capannone, dove c'era il fieno e la stalla, poi tutti gli attrezzi naturalmente, l'aratro, queste cose qui. Quindi, questa famiglia viveva bene perché c'era un po' di tutto. Loro non andavano mai al supermercato, non c'erano...neanche in bottega. Facevano il pane da sé, il vino da sé, la frutta, gli ortaggi, tutto patate, fagioli, queste cose qua. E quindi, c'erano diverse scuole come era grande la proprietà. Ogni otto o cinque e sei ettari veniva una casa colonica. Allora, il punto è questo, la mano di questo signore architetto, era una mano pregiata, qualificata, per cui anche le case le faceva su quello che si basava sull'attività di questa famiglie. Quindi la loggia, perché mettevano anche ad asciugare delle cose. Non so, la frutta, le mele, le castagne, le torrette lo stesso. Poi, queste loggiato sotto per scaricare i buoi, per scaricare il raccolto e quindi la mano di questa c'era bravura, c'era la proporzione, capisci, nell'architettura, il tutto è la proporzione è l'equilibrio delle cose. Sei riuscita a trovarla? Va bene, sì, gli occhiali? Grazie, grazie. Questo è stato un po' un hobby per me, perché un po'ho preso da mio padre questa passione. E allora ho restaurato tutto, perché c'è stato un cambiamento, da agricola è diventato posto residenziale.

Stefano Totoro: 1:01:03:06 E dove è?

Wanda Ferragamo: 1:01:03:06 Perché i contadini...è nel Valdarno, Figline Valdarno. Ecco, perché i contadini sono andati via già da 30 anni e hanno lasciato le case abbandonate. Allora io cosa ho fatto, dalle case, ho preso tutti gli attrezzi che sono oggi nel Museo, le faccio vedere il museo. Ecco, questo è il piccolo museo, tutti gli attrezzi, i ferri, ferrettini, le tappatrici, questi questi gioghi, gioghi degli animali.

Stefano Totoro: 1:01:03:42 Questo lei lo ha trovato tutto nella proprietà?

Wanda Ferragamo: 1:01:03:42 Sì, nella proprietà, sì nella proprietà abbandonata perché già non si usavano più quegli attrezzi di ferro battuto. E queste sono le case rifatte, vedi le torri, le torri e sono rimasti in fuori. Idem o uguali. Scusi, ecco queste sono tutte le case coloniche.

Stefano Totoro: 1:01:04:07 Queste ora sono utilizzate come...

Wanda Ferragamo: 1:01:04:07 Come agriturismo, però di altissimo livello, perché le case sono veramente belle. Ecco vede, questa qui anche la loggetta. Quindi ecco perché.

Stefano Totoro: 1:01:04:21 Questa è la sua passione...

Wanda Ferragamo: 1:01:04:21 La mia grande passione. Questa l'ho fatta, questa fontana, due muratori bravissimi...

Stefano Totoro: 1:01:04:27 L'ha fatta lei in che senso? l'ha disegnata

Wanda Ferragamo: 1:01:04:31 No no no, l'ha disegnata l'architetto, sì. Però voglio dire l'ho realizzata, quella è la parola giusta sì. Ecco, e così c'è la piscina, Questo è un gazebo, prato. Sono veramente molto carine, le adoro queste case, le adoro. Quando poi le vedo che magari una l'ho fatta già da 6-7 anni. Allora dico: Mamma mia, ma forse sarò capace di farle ancora così?

Stefano Totoro: 1:01:05:00 Che poi è stata lei a volere il bianco? o erano bianche?

Wanda Ferragamo: 1:01:05:03 Erano già bianche, Già bianche, sì sì. Però sono a volte volta un po' crema, secondo. Si, il posto è bello. Si, questo l'ho fatto fare io. Lo amo molto questo posto. Quanto sono felice, quando posso andare dalla mattina fino alla sera. Anche se ho problemi lì, perché signora come si fa qui signora come si fa là. Allora mi devo occupare di tante cose. Per...Ecco qui è vista dall'alto. Però qui manca qui un'altra casa, qui la casa padronale. Altre cose perché hanno preso solo queste esigenze. Ecco perché le ho spiegato, ci tenevo a spiegare perché, perché le case toscane sono speciali. Perché le faceva l'architetto che era chiamato dai grandi signori di allora. Questo.

Stefano Totoro: 1:01:06:00 Se dovesse dare una definizione di se adesso, come si definirebbe?

Wanda Ferragamo: 1:01:06:06 Ma, non lo so guardi... Non lo so proprio, ora come ora, sono in piena funzione di aiutare i miei nipoti. Chi ha bisogno di una cosa, chi di un'altra. Per esempio domani devo andare a Roccamare, però non posso stare la sera, devo fare due ore andare, due ore a venire in macchina. Io poi mi stanco la schiena, però ci vado volentieri perché devo andare a dare un parere a un nipote, per una casetta al mare.

Stefano Totoro: 1:01:06:47 Lei è rimasta legata nel luogo dove è nata?

Wanda Ferragamo: 1:01:06:47 Guardi, sono stata proprio giorni fa a Napoli, perché dovevo andare a Capri, dove ho una casa da 30 anni che aveva bisogno di lavori. Allora dovevo vedere questi, come erano venuto, questi lavoretti e pagare le persone, poi comprare delle piante, eccetera. Allora ho fatto un salto nel mio paese, dove c'è una mia cognata, che ha la mia età, c'è un suo figlio, la nuora. Però sono andata anche al cimitero, nelle tombe di mio padre e di mia madre. E mi dà tanta tristezza, perché purtroppo la mia giovinezza non è che sia stata molto allegra. Perché avevo 15 anni e ho perduto un fratello che è caduto in un pozzo, mentre giocava a pallone, aveva 18 anni, di una bellezza, giovane alto, bello, sportivissimo. Poi ho perduto a sedici, ho perduto mia madre, poi ho perduto un fratello che aveva 48 anni, lasciando quattro bambinetti. Mio padre, già ottantenne si è rimboccato le maniche, per tirar su, per far studiare questi ragazzi. Quindi sono andata lì ma, tanti ricordi tristi.

Stefano Totoro: 1:01:08:17 La sua comunque è sempre stata una famiglia benestante...

Wanda Ferragamo: 1:01:08:17 Sì, grazie a Dio non ci mancava nulla. No, no, non ci mancava proprio nulla. Mio padre aveva la sua professione. Poi c'era un bell'appoggio di proprietà agricola, non questi possedimenti che ci sono in Toscana, perché lì non esistono proprio. Però una bella proprietà che a quel tempo, insomma quando ancora ero ragazzetta ancora produceva qualcosa, ora niente. E quindi non ci mancava proprio niente, le cosiddette famiglie di signori.

Stefano Totoro: 1:01:08:51 Questo anche per la famiglia di suo marito?

Wanda Ferragamo: 1:01:08:54 No no, la mia famiglia di mio marito erano quattordici figli e non potevano vivere solo con un poderino che avevano. E allora i più grandi, fratelli di mio marito - perché lui è l'ultimo - erano già emigrati in America. Quindi, vede anche nascendo persone modeste, ma i principi erano tutti lì. Queste famiglie, anche modesti, c'era dei principi di base non lo so. Perché, Perché forse maestri a scuola, più si dedicavano e i preti non lo so.

Stefano Totoro: 2:00:00:00 Un'ultima domanda. C'è qualcosa che lei avrebbe potuto cambiare di questa azienda, di questa attività che lei ha e che non è riuscita a fare, che non è riuscita a cambiare?

Wanda Ferragamo: 2:00:00:10 No perché l'ho fatto a io. Sono sempre stata io la protagonista, finché i miei ragazzi erano ancora immaturi diciamo per... quindi poi via via abbiamo preso tutte le decisioni insieme sempre e anzi di questo mi lamento molto, che oggi ci vediamo molto meno di prima. Io trovo che invece è formativo scambievolmente.

Stefano Totoro: 2:00:00:35 Il consiglio che darebbe a dei giovani che volessero intraprendere questa strada?

Wanda Ferragamo: 2:00:00:51 Sono tanti i consigli, sono tanti: benvenuto alla prudenza nell'espandersi troppo. Poi, per andare avanti un'azienda, un'attività ci deve essere la competenza di chi si occupa di questa attività. La competenza la più completa possibile, perché altrimenti si è superati. Si è assolutamente superata e poi gli occhi bene aperti, sempre quello che succede. Come vanno le cose...Non è facile però vede a questo punto io devo dire anche un'altra cosa, che quello che potrebbe aiutare un po' questi giovani, premesso che abbiano questo che ho detto: cioè la prudenza, la competenza e l'idea di base. Quello che potrebbe molto educare, sarebbe meno burocrazia, perché mi dicono - io non lo so perché i miei figli sono tutti entrati qui - ma mi dicono che la burocrazia che c'è, è una cosa. La INAIL e la USL, e la porta, e l'handicappato, la cosa quella che è handicappato. Perché ben venga. Per l'amor di Dio... Ma voglio dire tanti di quei problemi, che uno si ... poi la lungaggine, la lungaggine di queste di queste procedure. Ma uno rimane sfinito prima di cominciare, un po' senza incoraggiamento, senza incoraggiamento e con qualche spinta non si fa avanti perché uno si scoraggia. Come vedere una montagna, ma io non ce la faccio per carità basta. Invece un po' di incoraggiamento che arrivi arrivi in alto che non te ne accorgi.