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Paratore, Ettore - 1986 - Roma

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Trascrizione

Giovanni D'Anna: 00:00:04 Siamo nella Discoteca di Stato, è lunedì 20 gennaio 1986, io 00:00:10 che parlo sono Giovanni D'Anna, è qui con me 00:00:15 il collega e amico Michele Coccia, e siamo fra i 00:00:20 primi alunni romani del professor Ettore Paratore. Oggi 00:00:25 ci troviamo ad essere entrambi titolari 00:00:30 di Letteratura Latina nell'Università di Roma, nella Facoltà 00:00:35 di Lettere, dove il professor Paratore ha insegnato per lunghi 00:00:40 anni. E siamo molto fieri di essere 00:00:45 noi, i suoi alunni su due cattedre della stessa materia, 00:00:50 che egli ha tenuto per tanti anni con un grande 00:00:55 prestigio. Il professor Paratore è qui con noi. È 00:01:00 nato nel 1907, 00:01:05 nell'agosto del 1907, a Chieti, da una famiglia 00:01:10 di origine siciliana e infatti la sua formazione culturale è 00:01:15 avvenuta prevalentemente in Sicilia. È proprio di questo vorremmo 00:01:20 che egli cominciasse a parlarci, cioè dei lontani anni 00:01:25 della Sicilia, degli anni della sua giovinezza negli anni della sua formazione.

Ettore Paratore: 00:01:31 Quanto a formazione, essa è cominciata 00:01:35 prima del mio trasferimento in Sicilia, cioè a Urbino, 00:01:40 negli anni in cui io frequentai il liceo. Furono anni 00:01:45 in cui io mi dedicai appassionatamente proprio a sviluppare 00:01:50 tutto quanto apprendevo a scuola. Si pensi che 00:01:55 per esempio, ebbi il coraggio di leggermi per intero l'Orlando Innamorato 00:02:00 del Boiardo e di imparare a memoria le Satire di Orazio 00:02:05 e proprio in quegli anni precedenti al mio soggiorno a Palermo, io 00:02:10 ho maturato quel mio trasporto 00:02:15 per la letteratura latina e per la civiltà classica che poi ha costituito l'essenza 00:02:20 della mia attività.

Giovanni D'Anna: 00:02:23 Scusi professore se la interrompo, ma 00:02:25 come mai questa preferenza proprio per le Satire di Orazio, rispetto 00:02:30 ad altre opere dello stesso poeta?

Ettore Paratore: 00:02:34 Ma le satire di Orazio 00:02:35 erano testo scolastico in seconda liceale. 00:02:40 E proprio in quell'anno, io cominciai a maturare il 00:02:45 mio trasporto per le lettere classiche. 00:02:50 Quindi, fu naturale che io abbandonassi l'Orazio 00:02:55 lirico, che nel prima liceo avevo fatto soltanto saltuariamente 00:03:00 e mi sprofondassi nella lettura integrale delle 00:03:05 Satire, che integralmente venivano proposte agli alunni. Contemporaneamente 00:03:10 io mi traducevo per conto mio, anche le Orazioni di Cicerone, proprio per 00:03:15 completare quella che era la mia informazione, 00:03:20 circa la letteratura latina.

Giovanni D'Anna: 00:03:25 Quindi due autori, che poi forse, non sarebbero stati molto 00:03:30 presenti nella sua futura attività di studioso?

Ettore Paratore: 00:03:34 A questo ha contribuito proprio la trasformazione che gli anni i palermitani 00:03:40 hanno prodotto nella mia formazione culturale. Quando mi trasferì 00:03:45 a Palermo trovai la città - e la Facoltà di Lettere 00:03:50 a cui mi scrissi - completamente dominati dal attualismo 00:03:55 gentiliano. Erano gli anni del trionfo, proprio dell'idealismo 00:04:00 italiano, gli anni del '22 e del '23. Mi 00:04:05 ricordo che Gentile venne personalmente a Palermo, 00:04:10 l'anno '23, proprio l'anno della sua riforma, della scuola media, per 00:04:15 fare un discorso in cui sosteneva appunto le idee 00:04:20 riformatrici della sua riforma e ricordo, non posso dimenticare 00:04:25 la frase che egli allora pronunciò "perché scandalizzarsi 00:04:30 di un esame finale al culmine della carriera 00:04:35 scolastica? La vita è tutto un esame". Questa 00:04:40 frase mi aprì un panorama riguardo alla 00:04:45 serietà della preparazione culturale. Sprofondato 00:04:50 nell' entusiasmo filosofico per 00:04:55 le idee dell'attualissimo, io cominciai anche 00:05:00 a leggere testi che non aveva niente a che vedere con i testi classici, 00:05:05 specialmente testi di filosofia, Hegel e compagni che mi nutrirono 00:05:10 per i primi due anni del mio soggiorno palermitano. Naturalmente 00:05:15 dai filosofi e da Hegel, io cercai poi di 00:05:20 scovare che cosa la 00:05:25 letteratura creativa avesse prodotto in rapporto 00:05:30 a quella che erano i progressi del pensiero filosofico. Ma dovetti in 00:05:35 quest'occasione fare un bel salto. Perché, poi tutti i testi 00:05:40 che io lessi, specialmente di poeti e di romanzieri abbandonavano 00:05:45 la pregiudiziale, etico-storicistica di 00:05:50 Hegel, e si volgevano invece all'accarezzamento 00:05:55 di tutte le tendenze più perverse 00:06:00 dello spirito umano. Insomma, io veni a incontrarmi 00:06:05 con quelli che erano gli autori prediletti del decadentismo 00:06:10 europeo. E questa mia esperienza del decadentismo 00:06:15 europeo determinò anche una maturazione specifica 00:06:20 nel campo delle mie letture, di filologia 00:06:25 classica. Orazio e Cicerone naturalmente vennero non dico abbandonati, 00:06:30 ma accantonati e messi in seconda linea rispetto 00:06:35 ad autori in cui io potevo trovare una specie di 00:06:40 precorrimento, di quello che era il decadentismo europeo di fine secolo. 00:06:45 Di lì, iniziò la mia simpatia fondamentale 00:06:50 per la letteratura latina del primo secolo dell'Impero, Da 00:06:55 Ovidio fino a Stazio, Petronio - che fu poi l'autore 00:07:00 con cui cominciai i miei studi - Lucano, Marziale e 00:07:05 via di questo passo, Seneca, che poi è stato uno degli autori da 00:07:10 me prediletti. Da questi autori, io 00:07:15 per ricongiungermi, al periodo aureo della letteratura 00:07:20 latina, mi trasferì su 00:07:25 Lucrezio e Virgilio, che erano gli unici due che potevano dirmi 00:07:30 qualche cosa che non contraddicesse a quello che erano le caratteristiche della 00:07:35 letteratura latina, nel periodo poi che ero finito per scegliere.

Giovanni D'Anna: 00:07:40 Infatti, se mi è consentito un ricordo personale, mi 00:07:45 sembra che - Nicola Capoccia può confermarlo - che 00:07:50 a noi giovani studenti nel 1947-48, 00:07:55 l'anno in cui ci immatricolammo nell'Università di Roma, fece molta impressione 00:08:00 che il professor Paratore, quando salì alla cattedra di Letteratura latina, 00:08:05 per l'esattezza, nell'anno successivo nel '48-'49, cominciasse 00:08:10 i suoi corsi, proprio con autori del periodo argenteo.

Michele Coccia: 00:08:14 ' Lui.. il professore ne chiese quasi scusa - ricordi? - nelle prime lezioni, come o per lo meno - essendo successore 00:08:20 di Gino Funaioli che aveva dato, anche tanti contributi proprio alla letteratura cosiddetta 00:08:25 aurea - lui sentisse quasi il bisogno di giustificare una scelta invece 00:08:30 diversa e devo dire che, se oggi non si fa 00:08:35 più la bocca storta dinanzi alla letteratura argentea, il merito 00:08:40 è mi pare, soprattutto il professor Paratore e di alcuni dei suoi scolari. Oggi 00:08:45 il problema di questa decadenza dice Cantù "pronta 00:08:50 decade la letteratura latina, l'età argentea", direi atteggiamenti 00:08:55 come questo non vengono più accettati e anche grazie all'opera che 00:09:00 per anni Paratore ha svolto, per 00:09:05 illustrare i grandi valori e la grande modernità di questi 00:09:10 autori della letteratura argentea, che li mise sotto l'insegna 00:09:15 della frase senecana sulla condition humaine, che poi ha ispirato Malraux. Tra parantesi, ho trovato in 00:09:20 questi giorni, sulla bancarella, la prima edizione del '33 00:09:25 della Condition humaine che ho imparato a conoscere da lei.

Ettore Paratore: 00:09:30 Io ho cominciato con Tacito e il terzo 00:09:35 anno arrivai fino agli autori cristiani, fino a Tertulliano e Minucio 00:09:40. Però alternai la lettura di questi autori del periodo 00:09:45 più aureo, con la lettura di Virgilio. Virgilio 00:09:50 era stato l'autore prediletto del mio maestro Gino Funaioli e quindi io considerai 00:09:55 doveroso non abbandonare del tutto il 00:10:00 trasporto per questo autore, che del resto io sentivo 00:10:05 già allora, come lo sento adesso, cioè 00:10:10 poeta della pace, poeta dalla pietà, quindi 00:10:15 poeta che poteva benissimo considerarsi uno dei precursori 00:10:20 di quello che poi è stata la fondamentale mentalità degli 00:10:25 autori del periodo argenteo. E fu proprio così, che io 00:10:30 cominciai ad approfondire contemporaneamente gli autori argentei, 00:10:35 anche Virgilio, che poi è diventato uno dei miei autori fondamentali, fino 00:10:40 al punto che io ho composto prima un volume saggistico 00:10:45 su questo autore e poi niente di meno, che il commento integrale 00:10:50 dell'Eneide, che è stata una delle mie ultime opere.

Giovanni D'Anna: 00:10:54 Ecco quindi, scusa Giovanni, questa visione così moderna di Virgilio - che lei ci ha dato 00:11:00 - questo Enea eroe della pietas, ma anche della sofferenza 00:11:05 individuale di fronte a un disegno provvidenziale che trascende l'individuo, non 00:11:10 è maturato come io pensavo nella tragedia della Seconda guerra mondiale, era 00:11:15 già presente in lei da prima, dai suoi primi approcci con questo autore, perché appunto la prima 00:11:20 edizione del Virgilio del '45.

Ettore Paratore: 00:11:23 Naturalmente, il '45 è già un anno che aveva visto lo scatenamento 00:11:30 delle passioni provocate dalla seconda guerra mondiale. Quindi, io 00:11:35 posso assicurare che l'atteggiamento, 00:11:40 l'angolo visuale dal quale ho visto Virgilio - nel mio saggio del 00:11:45 '45 - è anche determinato da quelle che sono state le mie esperienze 00:11:50 sentimentali e morali durante il turbinoso periodo della seconda guerra mondiale.

Giovanni D'Anna: 00:11:56 Ecco professore, noi vorremmo che lei ci parlasse 00:12:00 un po' del suo incontro con Funaioli, quando conobbe Funaioli?

Ettore Paratore: 00:12:05 Io conobbi Funaioli, nella prima lezione che ho inteso 00:12:10 alla Facoltà di Lettere di Palermo, dopo la mia iscrizione. Primo 00:12:15 professore di cui andai a sentire le lezioni fu proprio Gino Funaioli 00:12:20 e ciò si spiega, perché come ho già detto, fin da Urbino io avevo 00:12:25 maturato il mio trasporto per la letteratura latina. Fu 00:12:30 conosciuto e cominciato a 00:12:35 essere considerato con indulgenza e con bontà da Funaioli, 00:12:40lo stesso primo anno della mia iscrizione 00:12:45 all'università. Perché, alla fine del primo anno, io volli dare l'esame 00:12:50 del primo anno di letteratura latina, che mi era stato assegnato. 00:12:55 E siccome feci felicemente questo esame, Funaioli cominciò 00:13:00 a distinguermi e a prediligermi.

Giovanni D'Anna: 00:13:04 Questo particolare un po' quasi mi commuove, perché per 00:13:10 combinazione, anche la prima lezione che io ho sentito nell'Università 00:13:15 di Roma, è stata una lezione di Funaioli. È stata una lezione di 00:13:20 letteratura latina, che Funaioli tenne appunto in aula prima, sui 00:13:25 versi iniziali del sesto libro dell'Eneide.

Michele Coccia: 00:13:27 Sì, perché tu cominciasti a...

Giovanni D'Anna: 00:13:29 Io cominciai dopo Natale, dopo Natale.

Michele Coccia: 00:13:31 Ricordi? Lui invece sentii la prima lezione di Funaioli.

Giovanni D'Anna: 00:13:33 Funaioli, nel periodo iniziale dell'anno, novembre dicembre, faceva il corso preliminare di fonetica. Pronuncia, eccetera. 00:13:40

Michele Coccia: 00:13:42 Sì sì, fonetica.

Giovanni D'Anna: 00:13:42 Poi, dopo Natale, attaccò la lettura di 00:13:45 Virgilio, che era uno dei suoi temi prediletti, sul quale ha scritto anche un saggio.

Ettore Paratore: 00:13:49 Io non ebbi 00:13:50 invece a Palermo, la possibilità di seguire il suo corso sul 00:13:55 sesto libro dell'Eneide, perché lo aveva tenuto l'anno precedente alla mia iscrizione. 00:14:00 Tant'è vero che il frutto di questo corso, fu proprio il volume su l'oltretomba 00:14:05 di Virgilio, che io lessi subito, tra le prime letture che io feci come 00:14:10 studente alla facoltà. Ricordo invece che proprio nell'ultimo anno 00:14:15 della sua permanenza a Palermo, io avevo continuato a frequentare i suoi 00:14:20 corsi, anche dopo aver terminato l'esame del triennio latino. E lessi invece 00:14:25 il secondo libro dell'Eneide e anche da questa lettura io 00:14:30 mi sentii maturato a concepire Virgilio 00:14:35 come già aveva cominciato a intuirlo.

Michele Coccia: 00:14:39 Io ricordo l'impressione 00:14:40 immensa che ci fece Funaioli alla prima lezione, tra l'altro 00:14:45 non si rendeva conto che noi fossimo delle povere matricole e quindi cominciò a dire che 00:14:50 avremmo letto Virgilio con l'aiuto di Servio, quando noi a malapena sapevamo chi fosse 00:14:55. Ci consigliò quella edizioncina di Colombo della SEI, che secondo lui costava 00:15:00 6 lire e purtroppo ne costava molto di più. Quindi ci parve appunto come 00:15:05 piombato - allora non si parlava di extraterrestri - ma insomma da un pianeta diverso, 00:15:10 perché effettivamente così il primo impatto...E poi invece 00:15:15 scoprimmo la sua grande umanità e soprattutto questo 00:15:20 fascino, con il quale lui ritornava su questo libro proprio per chiudere 00:15:25 parabolicamente la sua carriera, perché erano gli studi dei 00:15:30 suoi primi anni credo, almeno così ci disse, che aveva voluto riprendere questo argomento 00:15:35 nell'anno conclusivo.

Ettore Paratore: 00:15:38 Negli anni precedenti il 00:15:40 corso sul secondo libro dell'Eneide, egli lesse Cicerone, scrittore 00:15:45 di retorica e autore anche delle 00:15:50 Catilinarie, Orazio e Catullo. Fu proprio il corso 00:15:55 virgiliano che mi fece sentire un Funaioli diverso, 00:16:00 da quello cultore della letteratura aurea, che invece 00:16:05 mi si era rivelato nei precedenti trascorsi. Nel corso 00:16:10 virgiliano, data la maniera in cui aveva saputo sottolineare 00:16:15 i momenti più patetici del secondo libro, io sentii 00:16:20 maturare dentro di me il congiungimento, la 00:16:25 correlazione fra quella che era la mia conoscenza letteratura 00:16:30 latina e quella che stava diventando la mia conoscenza invece, della 00:16:35 letteratura europea moderna, conoscenza che 00:16:40 continuò a evolversi e 00:16:45 a maturare dentro di me per lunghissimi anni, posso dire che fino agli 00:16:50 anni '50 io mi sono rivelato scrittore, 00:16:55 soltanto nei riguardi della letteratura latina, non 00:17:00 ho parlato altro che di autori latini. A cominciare dalla fine degli anni '50, io 00:17:05 invece mi volsi per 00:17:10 buona parte anche a quelli che erano autori 00:17:15 di letteratura medievale e moderna. Cominciarono i miei scritti danteschi, 00:17:20 seguirono quelli manzoniani, quelli dannunziani, quelli in genere 00:17:25 che mi hanno reso un comparativista. Tant'è 00:17:30 vero che quando si è voluta fare - a me l'onore di prestare 00:17:35 una miscellanea dedicata a me - 00:17:40 questa miscellanea è stata composta ed è stata 00:17:45 intitolata proprio in nome del comparativismo. Allora, tutte 00:17:50 le mie esperienze degli anni palermitani, 00:17:55 di formazione, cominciarono a dare i loro frutti, 00:18:00 dopo un lungo periodo, di esclusiva 00:18:05 limitazione alla letteratura latina.I.

00:18:08 Sì, però io devo 00:18:10 darle atto e testimonianza che fin dai nostri primi incontri con lei ci 00:18:15 colpì, ci spaventò, ci colpì favorevolmente la sua 00:18:20 grande apertura anche verso letterature moderne sia 00:18:25 italiana, sia letterature straniere. Ricorderò sempre 00:18:30 la gioia con la quale lei seguiva ogni prodotto letterario 00:18:35 appena uscito, una volta disse "questo non lo posso leggere, ho tra le mani Il Gattopardo 00:18:40 - io ignorante credevo che si fosse dato a organizzare uno zoo safari - invece 00:18:45 era uscito Il Gattopardo. Vorrei dire qui, che a parte la 00:18:50 grande lezione metodica che lei ci ha dato, ci ha dato anche questo senso di apertura, 00:18:55 questa attualizzazione moderna dell'homo sum.

Ettore Paratore: 00:18:59 Certo, durante le lezioni dei corsi io facevo sempre 00:19:05 delle aperture sulla letteratura moderna, ma come scrittore ripeto, per 00:19:10 il momento mi limito soltanto agli autori classici. Ricordo 00:19:15 quando feci il mio primo corso senecano, lessi la Fedra di Seneca, lo 00:19:20 conclusi leggendo le scene di Racine 00:19:25 e di D'Annunzio, corrispondenti a quella finale della 00:19:30 Fedra di Seneca, anche per additare quello che c'era di moderno 00:19:35 e di nuovo nella situazione 00:19:40 senecana, anche a confronto di tragedie scritte 00:19:45 poi in età moderna.

Michele Coccia: 00:19:48 Ecco lei credo che riduca 00:19:50 se stesso, dicendo io sono aperto al comparativimismo. E' questa tensione 00:19:55 spirituale che la porta a condividere 00:20:00 tutti i momenti della storia dello spirito umano, in tutte le sue 00:20:05 manifestazioni e vorrei ricordare la sua passione per la musica, c'è molto 00:20:10 più che quella di un dilettante, la sua competenza in fatto musicale. Quando lei a lezione 00:20:15 passava dai nostri classici latini a Dostoevskij a Tolstoj 00:20:20 o a Ravel, Debussy, anche se so che questi sono due autori che forse, 00:20:25 non sono fra quelli che lei ama di più - e noi veramente ci rendevamo conto di 00:20:30 quest'circolarità e di questa globalità della vita culturale - e tentavamo 00:20:35 miserevoli di adeguarci senza averne i 00:20:40 mezzi intellettuali, a questa lezione appunto di apertura e di totalità che lei ci dava.

Ettore Paratore: 00:20:45 Gli anni di Urbino, sono stati formativi anche riguardo al 00:20:50 mio, dalla mia passione per la musica. A 15 anni, nel 00:20:55 dicembre' 22 - in un viaggio fatto per le vacanze natalizie, da 00:21:00 Urbino a Roma, io volli andare a sentire 00:21:05 un'opera, all'allora Teatro Costanzi, e si dava il 00:21:10 Sigfrido di Wagner sotto la direzione di Klemperer, immaginate 00:21:15 che meraviglia fu quella edizione. E io subii quella 00:21:20 sera una evoluzione travolgente, proprio 00:21:25 in fatto di gusto e in fatto di 00:21:30 angolazione culturale. L'esperienza wagneriana 00:21:35 veramente segnò quel trasferimento dalla 00:21:40 pura classicità, alla familiarizzazione con la 00:21:45 spiritualità moderna, che poi negli anni palermitani, anche attraverso 00:21:50 le letture della produzione romanzesca si sarebbe evoluta, 00:21:55 si sarebbe sviluppata. Io ricordo che a Palermo, io 00:22:00 trovai la città regolata 00:22:05 in fatto di cultura musicale dai programmi dell'Associazione Sinfonica 00:22:10. In quegli anni l'Orchestra palermitana, più che dedicarsi 00:22:15 alle stagioni liriche, si dedicava proprio ai programmi 00:22:20 dei concerti e fu in quelle occasioni che io intesi per la prima 00:22:25 volta, sotto la bacchetta e niente di meno che del palermitano Gino Marinuzzi 00:22:30 e intesi per la prima volta il preludio e morte di Isolda, la 00:22:35 marcia funebre di Sigfrido, la Cavalcata delle Valchirie. Ricordo che quelle 00:22:40 sere furono per me sere di maturazione profonda, 00:22:45 sere di entusiasmo che continuò a svilupparsi 00:22:50 ad ardere per dei mesi. E fu proprio questa esperienza 00:22:55 di musica moderna, di musica ottocentesca 00:23:00 dopo la riforma wagneriana, che cambiò a tanto, all'esperienza 00:23:05 che mi facevo, attraverso la letteratura romanzesca, 00:23:10 attraverso Tolstoj, Dostoevskij e i romanzieri francesi.

Michele Coccia: 00:23:15 Ecco, questo suo ricordo, del viaggio da Urbino a Roma, mi spinge 00:23:20 a chiederle una cosa, a ricordare cosa, chiederle una cosa. Lei 00:23:25 ha avuto la fortuna di avere due genitori eccezionali, per cui la prima formazione, 00:23:30 prima del contatto con gli ambienti culturali di Urbino e di Palermo, 00:23:35 lei l'ha avuta in casa: i suoi genitori la seguivano e la incoraggiavano, 00:23:40 la guidavano, la consigliavano in questo suo piano 00:23:45 di arricchimento culturale, in maniera veramente esemplare ed eccezionale.

Ettore Paratore: 00:23:50 I miei genitori, mi hanno dato tutta la possibilità 00:23:55 di maturarmi culturalmente, ma sempre nell'ambito di 00:24:00 ciò che si faceva a scuola. Ricordo che per esempio mio padre mi 00:24:05 fece - all'età di nove anni - leggere i Promessi sposi 00:24:10 del Manzoni, leggere proprio materialmente, 00:24:15 in maniera che egli potesse illustrarmeli, chiarirmeli, 00:24:20 approfittando del fatto che io leggevo 00:24:25 a voce alta i capitoli. Mio padre 00:24:30 leggeva brani interi dell'Iliade e dell'Odissea per farmi 00:24:35 approfondire la conoscenza del mondo classico. 00:24:40 Mia madre illustre pedagogista, che allora dominava, si 00:24:45 può dire la scuola media italiana, col suo manuale di pedagogia, mi 00:24:50 indirizzava verso un sacco 00:24:55 di letture. Anzi mia madre, debbo dire - con la quale, io poi del resto 00:25:00 vissi dal '20 al '37, data della sua morte, 00:25:05 profondissima unione spirituale - mia madre mi cominciò 00:25:10 anche a indirizzare verso qualche autore moderno, per esempio Dostoevskij. Però 00:25:15 debbo dire, che la mia maturazione nel 00:25:20 senso della scelta degli autori più congeniali è nel senso 00:25:25 anche della maturazione musicale avvenne personalmente, 00:25:30 non tanto sotto l'influsso dei miei genitori. Come riguardo 00:25:35 alla mia maturazione religiosa, io in fondo, 00:25:40 la fede cattolica l'ho maturata dentro di me, senza ricevere 00:25:45 spinte dai miei genitori. Così anche riguardo al culto 00:25:50 per certa specie di musica riguardo, al culto per certa 00:25:55 specie di letteratura, sia antica, sia moderna. Io sono 00:26:00 riuscito ad approfondire tutti questi 00:26:05 campi con le sole mie forze, seppure forze 00:26:10 maturate attraverso quello che i miei genitori avevano fatto 00:26:15 per farmi progredire.

Michele Coccia: 00:26:17 Ecco questo suo cenno, alla sua formazione religiosa, lei è stato nostro maestro anche per questo 00:26:25. Questo suo cristianismo così sofferto, così smagato di fronte 00:26:30 al lido di una nativa bontà degli uomini, così drammatico 00:26:35. C'è stato di lezione, di esempio, in tanti momenti della nostra 00:26:40 vita. Vorrei dirle, sposando la signora Augusta, lei diventò parente 00:26:45 di Ernesto Buonaiuti, lo ha conosciuto, so che lo ha assistito anche fino 00:26:50 agli ultimi momenti della sua vita, che influenza ha avuto sulla sua spiritualità 00:26:55? Se non sbaglio lei lo ricorda nella prefazione del Virgilio, come uno 00:27:00 degli elementi catalizzatori di questa sua riflessione su Virgilio.

Ettore Paratore: 00:27:06 Il mio Virgilio è dovuta proprio all'intervento di Buonaiuti, che mi affidò questo 00:27:10 compito riguarda 00:27:15 una collana di autori che egli dirigeva 00:27:20. Ma già allora io avevo maturato certe 00:27:25 mie visioni, certe mie Weltanschaungen, proprio 00:27:30 anche riguardo all'influsso che Buonaiuti, 00:27:35 oratore formidabile anche nelle conversazioni familiari, 00:27:40 aveva determinato nella mia spiritualità. Naturalmente 00:27:45 io rimasi piuttosto in 00:27:50 dubbio, riguardo 00:27:55 a quelli che erano gli orientamenti 00:28:00 di Buonaiuti che gli sono valsi la scomunica e l'allontanamento 00:28:05 dalla Chiesa. Ma mi volsi 00:28:10 soprattutto a considerare e affermare quello che Buonaiuti 00:28:15 aveva ancora di profondamente cattolico, pur dopo la 00:28:20 condanna ricevuta, specialmente questo suo senso di 00:28:25 essere sacerdote in eterno, questo suo senso di voler 00:28:30 rimanere attaccato alle funzioni del sacerdote. 00:28:35E fu proprio questa visione di 00:28:40 quanto era rimasto immutato in Buonaiuti, nonostante la 00:28:45 sua evoluzione teoretica, che mi fece 00:28:50 approfondire quella vera sbalorditiva 00:28:55 capacità di approfondimento 00:29:00 spirituale che la pratica cattolica dà a chi è 00:29:05 veramente collegato.

Giovanni D'Anna: 00:29:10 Vorremo professore, che lei ricordasse forse qualche qualche 00:29:15 particolare, qualche cosa che oggi le 00:29:20 ritorna in mente con piacere, dei lunghi anni del suo magistero romano. 00:29:25 Dunque, lei è venuto a Roma nell'immediato dopoguerra ed è succeduto a Funaioli 00:29:30 nella cattedra di letteratura latina nel 1948-49. 00:29:35 E rimasto titolare di letteratura 00:29:40 latina fino al 1977, anno in cui è andato fuori 00:29:45 ruolo. In questi quarant'anni d'insegnamento 00:29:50 della Facoltà di Lettere di Roma, c'è qualcosa che oggi le torna 00:29:55 alla mente, con particolare particolare fierezza, con particolare 00:30:00 piacere?

Ettore Paratore: 00:30:01 Io cominciai a Roma, come titolare di grammatica, 00:30:05 nel '47 -'48.

Michele Coccia: 00:30:07 Il famoso corso in cui demmo l'esame in otto.

Ettore Paratore: 00:30:10 E poi passai alla letteratura latina. Quindi io sulla cattedra di Roma, 00:30:15 calcolando l'insegnamento di 00:30:20 un solo anno di grammatica e l'insegnamento per ventinove anni di letteratura 00:30:25 latina, io sulla cattedra sono rimasto esattamente trent'anni, nella facoltà 00:30:30 di Roma. E naturalmente questa lunghezza, 00:30:35 in sede di magistero è affollata 00:30:40 di ricordi, per lo più piacevoli. Perché, quando 00:30:45 io salivo sulla cattedra - e non ho mai letto, ho sempre parlato a 00:30:50 braccio - quando salii, salivo sulla cattedra mi sentivo 00:30:55 affollare dentro di me un sacco di 00:31:00 particolari culturali, che durante la lezione 00:31:05 non riuscivo neppure a esaurire completamente, perché sentivo 00:31:10 che l'enorme pubblico, che seguiva 00:31:15 le mie lezioni veniva trascinato dalla 00:31:20 vivacità con cui io cercavo 00:31:25 di illustrare ogni minimo particolare del testo 00:31:30 letto, inquadrandolo in una prospettiva spirituale e letteraria 00:31:35 molto più ampia, di quanto di solito non si faccia nei 00:31:40 corsi che commentano dei testi. Ci 00:31:45 furono dei corsi, come appunto quelli relativi a Seneca tragico, 00:31:50 quelli relativi a Petronio, quelli relativi a Lucano e 00:31:55 uscendo fuori dalla letteratura argentea, quelli relativi a Virgilio, 00:32:00 quelli relativi a Plauto che mi hanno dato veramente una 00:32:05 grande soddisfazione. E non posso dimenticare gli anni 59-'60, '60-61 00:32:10 in cui ebbi ad alunna la 00:32:15 povera figliola mia, che ora mi è stata sottratta, la quale mi suggerì, perché li 00:32:20 sentiva consoni al suo spirito, i 00:32:25 nomi di Lucrezio e di Petronio. Quindi in quel biennio, in cui feci due 00:32:30 corsi - che furono tra i più felici, almeno a mio giudizio, 00:32:35 tra quelli che abbia fatti- quelli appunto su Lucrezio e su Petronio 00:32:40.

Giovanni D'Anna: 00:32:41 Su Lucrezio noi abbiamo un grande rimpianto cioè rimpianto 00:32:45 che quella famosa promessa che stava a fine della prefazione del Virgilio, che 00:32:50 dovrebbe seguire a quello virgiliano poi un saggio complessivo 00:32:55 sulla figura di Lucrezio, in fondo non è stata mantenuta. Ma anche 00:33:00 se, mi consenta - forse questa promessa in parte - 00:33:05 è stata però mantenuta nella grossissima 00:33:10 rassegna, fatta ad alto livello dagli Studi Lucreziani 00:33:15 per confluire in Romanae Litterae.

Ettore Paratore: 00:33:17 Ma nel '60 però io pagai in 00:33:20 parte questa promessa, in quanto composi insieme con il mio alunno 00:33:25 e ora collega Pizzani, quella antologia di brani 00:33:30 del De rerum natura, i quali furono tutti sottoposti da me a una 00:33:35 introduzione, che cercava di risolvere 00:33:40 i problemi che ciascun brano suscitava. E poi, in 00:33:45 fondo pubblica il primo capitolo, che avevo già scritto - del 00:33:50 non completato saggio su Lucrezio - sotto il titolo "L'epicureismo e la sua diffusione 00:33:55 nel mondo latino".

Giovanni D'Anna: 00:33:59 Una delle cose, delle tante cose che noi abbiamo imparato, 00:34:05 è stata proprio quella di studiare gli autori 00:34:10 nella loro evoluzione, ecco questo io credo che sia stato uno 00:34:15 dei suoi meriti maggiori e forse una 00:34:20 delle sue caratteristiche costanti di ricerca, cioè quella dell'approfondimento delle 00:34:25 grandi figure, attraverso 00:34:30 degli stadi successivi. Basti pensare a 00:34:35 Tacito non so, basti pensare a Tacito, a questa spiegazione della 00:34:40 nascita e poi della crescita del pessimismo tacitiano, passando 00:34:45 dalle entusiastiche prefazioni dell' Agricola e delle Historiae, 00:34:50 fino alla cupa atmosfera degli Annales, o basti 00:34:55 pensare anche allo stesso Virgilio, evoluzione del Virgilio delle Bucoliche, Georgiche, poi 00:35:00 vedo all'Eneide, con un certo superamento - perché di vero 00:35:05 e proprio ripiegamento totale mi pare che non si possa mai parlare delle posizioni originarie - 00:35:10 anche permeate della filosofia epicurea. Basti pensare 00:35:15 a Plauto, a tutta la ricerca dell'accrescersi dei Cantica, 00:35:20 dello sviluppo dei metri, che culmina proprio nel fuoco d'artificio 00:35:25 delle ultime commedie. Insomma, questa è stata una grande, una 00:35:30 grande lezione diciamo per noi di approfondimento di alcuni autori 00:35:35 e proprio lezione di metodo, perché direi che non c'è scrittore antico 00:35:40 e moderno a cui personalmente oggi mi accosti, senza 00:35:45 che io senta un po' il bisogno di sottoporlo a una verifica da questa 00:35:50 angolazione critica.

Ettore Paratore: 00:35:51 Quello che ritengo, il lato migliore, 00:35:55 della mia storia della letteratura latina, è proprio che 00:36:00 ogni capitolo, su un grande autore, termina con una rapida 00:36:05 storia della sua fortuna, anche nel mondo moderno. Proprio quel 00:36:10 libro, uscito nel 1950, quindi al principio 00:36:15 di quel decennio che si sarebbe concluso, col mio passaggio da lettere classiche a 00:36:20 letterature moderne, io cominciai 00:36:25 a maturare quella mia esperienza palermitana delle 00:36:30 letterature moderne nei riguardi della letteratura classica. Quell'esperienza 00:36:35 in fondo, che sarebbe sfociata in quel comparativismo, con cui io mi sono 00:36:40 assicurato una certa fretta nell'ambito mondo culturale 00:36:45 italiano, costituente proprio nello studio, di 00:36:50 quanto le letterature classiche e specialmente la letteratura latina, hanno 00:36:55 dato al mondo moderno, attraverso la rielaborazione che 00:37:00 gli autori latini hanno subito ad opera degli scrittori moderni.

Michele Coccia: 00:37:07 Ecco professore, vorrei tornare un momento sugli anni romani, 00:37:10 lei disse, una volta, che la sua venuta a Roma era legata anche al 00:37:15 desiderio di avere come collega Gennaro Perrotta. Io vorrei ricordare qui 00:37:20 un episodio bellissimo - che io cito sempre ai miei scolari - 00:37:25 del quale siamo stati testimoni D'Anna e io: eravamo tutti 00:37:30 nella sua macchina e accompagnavamo Perrotta alla famosa trattoria di via dei Mille, 00:37:35 dove pranzava. Pioveva a dirotto, lei guidava, e mentre 00:37:40 guidava discuteva con Perrotta su due autori 00:37:45 della letteratura, uno della letteratura greca Alceo e uno della letteratura latina 00:37:50 Orazio e naturalmente - strano a 00:37:55 dirsi per un uomo di apertura mentale pari a quella di Perrotta - Perrotta difendeva a spada 00:38:00 tratta Alceo e lei invece molto bene difendeva Orazio 00:38:05. E quando fummo arrivati davanti alla fatidica trattoria, Perrotta 00:38:10 stava per immergersi nella pioggia, lei librò il colpo nel cartoccio, 00:38:15 perché gli disse: "Ma pensa a L'Ode a Regolo", Perrotta fece wwuwu, sa quelle specie 00:38:20 di boatini che faceva lui e se ne andò a mangiare. 00:38:25 Ecco, che cosa ha significato per lei, l'incontro con Gennaro Perrotta? 00:38:30

Ettore Paratore: 00:38:29 L'incontro con Gennaro Perrotta è stata una conferma gioiosa 00:38:35 di quello che già io mi ero figurato di lui, leggendo i suoi maggiori 00:38:40 titoli, come per esempio il saggio sui tragici greci, come per esempio 00:38:45 il Saffo e Pindaro, come per esempio il saggio su Sofocle. Io 00:38:50 al momento di conoscerlo ero 00:38:55 quasi sicuro di trovare in lui, quello che la lettura 00:39:00 dei suoi lavori mi aveva suggerito. Ero 00:39:05 sicuro di trovare in lui, proprio in grazia della sua cura per 00:39:10 gli aspetti estetici degli autori studiati, un conoscitore come 00:39:15 me di letteratura moderna, e spessissimo il nostro discorso - 00:39:20 che era si può dire quotidiano, perché ci si incontrava ogni giorno - 00:39:25 verteva su autori moderni sia pure in rapporto 00:39:30 con gli autori classici da noi prediletti.

Michele Coccia: 00:39:34 Tra noi studenti si favoleggia che la biblioteca di Perrotta comprendesse 6000 volumi di letterature 00:39:40 moderne e che ci pareva una grossa somma, una grossa quantità, soprattutto 00:39:45 in relazione a non essere quelle le sue letture di mestiere diciamo, 00:39:50 ma letture un po' stravaganti. Ecco e a Perrotta 00:39:55 lei ha dedicato il Tacito.

Ettore Paratore: 00:39:56 Esatto. Ho dedicato il Tacito, come ho dedicato 00:40:00 la Letteratura, al mio maestro Funaioli, come ho dedicato a Mancini 00:40:05 il mio volume su Persio. E ho voluto così riconoscere quello 00:40:10 che io dovevo a certi studiosi, che mi avevano aperto 00:40:15 la mente riguardo a tante cose. Per esempio Mancini, 00:40:20 riguardo alle Georgiche, attraverso il suo commento a questo poema. 00:40:25La 00:40:30 mia familiarità con 00:40:35 Perrotta, in fondo integrò quello che era quanto Funaioli mi 00:40:40 aveva dato da scoprire. E appunto, potenziò e indirizzò 00:40:45 la mia tendenza 00:40:50 alla comparazione, con le letterature moderne. Non posso dimenticare - 00:40:55 per esempio un particolare, un giorno di conversazione, e potrei chiamare a 00:41:00 testimone Bruno Gentili, che era presente alla conversazione 00:41:05 - si stava parlando niente di meno che degli autori drammaturgici elisabettiani 00:41:10. Ed io affermai che in 00:41:15 fondo, accanto a Shakespeare, io apprezzavo moltissimo per esempio, Webster 00:41:20 e Ford, che anche loro avevano dato una visione profondamente 00:41:25 sgomentante, di quello che sono le 00:41:30 passioni umane. Perrotta mi stava per abbracciare, in quanto condivideva 00:41:35 pienamente questo mio giudizio, anch'esso maturato attraverso 00:41:40 la meditata lettura di quei drammi.

Michele Coccia: 00:41:43 Anche Perrotta aveva una conoscenza sterminata della letteratura moderna, frutto di letture 00:41:50 che egli protraeva anche durante la notte, quando era giovane professore 00:41:55 di liceo la sua padrona di casa, mi risulta da testimonianze dirette, lo 00:42:00 trovava la mattina alle 4 alle 5, con il capo chino sul libro che stava leggendo, 00:42:05 che si era addormentato a tavolino e quindi praticamente doveva andare 00:42:10 poi la mattina a insegnare e il suo riposo si riduceva soltanto 00:42:15 a poche ore.

Ettore Paratore: 00:42:20 Anch'io in gioventù sono stato studioso, nelle 00:42:25 ore di notte.

Michele Coccia: 00:42:27 Lo sappiamo.

Ettore Paratore: 00:42:27 Però non tanto a leggere testi estranei alla mia professione, quanto 00:42:35 a maturare ciò che dovevo scrivere, ciò che io dovevo compiere, 00:42:40 nell'ambito della letteratura latina. Ricordo 00:42:45 che queste nottate furono particolarmente 00:42:50 intense, nel periodo che va dal '49 00:42:55 al '51, che ha rappresentato forse l'acme della mia produzione, 00:43:00 l'acme della mia attività. Non per niente erano gli anni 00:43:05 della quarantina, cioè gli anni della letteratura latina e del Tacito. Ricordo 00:43:10 che buona parte di questi due grossi volumi, io l'ho 00:43:15 scritta durante le ore notturne.

Giovanni D'Anna: 00:43:20 Ecco professore, oltre a Perrotta, lei è stato collega nell Università 00:43:25 di Roma, forse giovane collega, quando arrivò appunto alla 00:43:30 fine degli anni'40, di altre grandi figure, per esempio di Gaetano 00:43:35 De Santis, Schiaffini, di Pagliaro, 00:43:40 Giglioli, ricorda in particolare questi...?

Ettore Paratore: 00:43:43 Mi ricordo soprattutto l'orgoglio che io provavo nel 00:43:50 vedermi collega di colossi, come quelli che lei ha nominato e 00:43:55 coi quali io rimasi in un rapporto di profonda 00:44:00 e devota e rispettosa amicizia. A Schiaffini 00:44:05io debbo per esempio, un sacco 00:44:10 di riconoscimenti, dei quali 00:44:15 non potrò mai essere dimentico. Anche la mia ammissione all'Accademia 00:44:20 dei Lincei, fu dovuta in buona parte all'appoggio che Schiaffini mi elargì, designandomi e 00:44:30 votandomi. E ricordo che anche l'entusiasmo che Schiaffini manifestava 00:44:35 per la mia produttività 00:44:40 incessante, mi suggerì e 00:44:45 mi incoraggiò a renderla sempre più copiosa e 00:44:50 sempre più ricca di risultati. Pagliaro 00:44:55 riuscì a farmi sentire quella 00:45:00 compiutezza 00:45:05 di esperienze culturali, che dava 00:45:10 proprio l'origine siciliana comune 00:45:15 a tutti e due, nei riguardi poi dell' 00:45:20 esperienza culturale europea che proprio 00:45:25 le origini siciliane 00:45:30 determinavano in tutta la sua ampiezza. Perché quella vera - 00:45:35 la cultura palermitana, di quegli anni in cui Palermo, nell'immediato 00:45:40 primo dopoguerra - aveva ancora qualcosa da belle epoque. La 00:45:45 cultura siciliana, e palermitana in particolare, era una cultura 00:45:50 profondamente sensibile ai 00:45:55 rapporti col mondo europeo - e ricordo gli anni in 00:46:00 cui io fui studente all'università, gli anni '23 - '27 - 00:46:05 furono anni di copiosissima presenza 00:46:10 di giovani tedeschi che venivano 00:46:15 a rinnovare quel culto d 00:46:20ell'Italia e specialmente di quel culto goethiano dell'Italia 00:46:25 del Sud e della Sicilia, che era stato tipico della Germania 00:46:30 prebellica e che si rinnovava almeno agli sguardi miei 00:46:35 in quegli anni, proprio a Palermo. Mi ricordo che poi strinsi 00:46:40 amicizia con moltissimi giovani tedeschi, uno dei quali era lettore 00:46:45 all'Università di lingua tedesca, che affollavano 00:46:50 la città e l'Università di 00:46:55 quella sede. Allora 00:47:00 io capii come fosse esemplare del 00:47:05 destino, 00:47:10 della cultura siciliana, quella che era stata l'esperienza 00:47:15 di Pirandello - anche lui studioso in Germania, studioso 00:47:20 a Bonn - anche lui profondamente 00:47:25 capace di collegare l'esperienza verghiana 00:47:30 del realismo siciliano alla esperienza metafisica s 00:47:35uggerirei, dal suo contatto, con 00:47:40 la cultura germanica.

Michele Coccia: 00:47:42 Ecco, un altro dono che noi le dobbiamo, 00:47:45 caro professore è l'amore per la Sicilia - la nostra seconda patria, come lei 00:47:50 ci diceva sempre. Ricordo con quanta violenza ci rimproverava 00:47:55 quando ancora non eravamo scesi, come si dice 00:48:00 in Sicilia e questa terra si può dire, prima che per esempio 00:48:05 nel mio caso, avere addirittura legami familiari con ambienti 00:48:10 siciliani, si può dire, l'abbiamo amata, attraverso le sue parole e 00:48:15 attraverso quello che lei ci riportava non soltanto di questa sua esperienza 00:48:20 palermitana, ricordo appunto che lei ci diceva sempre "non riuscirete mai 00:48:25 a immaginare cosa fosse la Palermo del primo dopoguerra". E poi anche attraverso, 00:48:30 quello che di siculo noi sentivamo in lei, nel vigore 00:48:35 della sua personalità e in quel ribollire. Ci 00:48:40 diceva lei "a Catania anche i marciapiedi sprizzano intelligenza", 00:48:45 per cui ci era facile appunto riscoprire in lei, quelle stesse qualità e virtù 00:48:50 sicule, di cui lei parlava tanto spesso.

Ettore Paratore: 00:48:53 Io a Palermo sono vissuto solo diciassette anni, a Roma in 00:49:00 confronto, la bellezza del periodo dal 1940 al 1986, cioè 00:49:05 46 anni. Perché io sono venuto come professore a Roma nel 00:49:10 '47, ma in fondo risiedevo a Roma, sin dal'40, cioè 00:49:15 dopo, in occasione del mio matrimonio. Eppure 00:49:20 se dovessi dire di quale sede io conservo 00:49:25 un ricordo più profondo, incancellabile, non posso dire altro che questa sede sia Palermo. Nonostante 00:49:30 questo, bisogna anche considerare 00:49:35 il fatto, che io non sono soltanto siculo per formazione 00:49:40 culturale e per l'origine familiare, ma sono anche abruzzese, nato 00:49:45 in Abruzzo da madre abruzzese:anche se questa madre 00:49:50 abruzzese, poi in fondo, è stata colei che mi ha fatto trasferire 00:49:55 a Palermo, come preside di un istituto magistrale. Mia 00:50:00 madre appunto è 00:50:05 morta in Sicilia ed è stata per parecchi anni sepolta a Palermo. 00:50:10Anzi debbo dire che, mentre alla Sicilia 00:50:15 io non ho dato se non la mia attività di insegnante 00:50:20 nelle Università di Messina e di Catania - prima di venire a Roma, 00:50:25 attraverso la parentesi torinese - all'Abruzzo ho dato molto di 00:50:30 più.

Michele Coccia: 00:50:32 Si ricorda, quante volte le ho detto, perché non da Verga quello 00:50:35 che da D'Annunzio...

Ettore Paratore: 00:50:37 Davo molto di più, in quanto per esempio, ho 00:50:40 fondato l'Università D'Annunzio, cioè la facoltà di Lettere di Chieti, che 00:50:45 è stato il primo centro dell'Università abruzzese, ho 00:50:50 fondato l'Istituto di Studi Abruzzesi, che presiedo ancora, ho fondato 00:50:55 a Pescara il Centro Internazionale di Studi Dannunziani 00:51:00. Insomma, ho cercato di vitalizzare la cultura ancora 00:51:05 un po' addormentata della mia regione natia e mi 00:51:10 illudo di essere riuscito a provocare un qualche 00:51:15 risveglio.

Michele Coccia: 00:51:16 Adesso sappiamo, sta lavorando proprio a un argomento 00:51:20 dannunziano, cioè questa presenza del classico in D'Annunzio.

Ettore Paratore: 00:51:24 E devo fare appunto una relazione a un seminario, che il collega Gigante ha 00:51:30 organizzato all'Università di Napoli, su D'Annunzio e il mondo classico. E 00:51:35 ho terminato proprio in questi giorni il mio contributo, 45 00:51:40 pagine, che sono già una minima 00:51:45 parte di quello che avrei dovuto dire.

Michele Coccia: 00:51:49 Il Pasquali, ha scritto Classicità 00:51:50 e classicismo in Gabriele D'Annunzio. Prima di leggere 00:51:55 il saggio, io pensavo che Pasquali ci facesse vedere quanto di 00:52:00 autenticamente classico, come appunto valutazione 00:52:05 reale e aderente diciamo alla realtà 00:52:10 del mondo classico ci fosse in D'Annunzio e quanto 00:52:15 invece di classicistico, cioè di non dico orpello, ma 00:52:20 insomma di classicità di maniera. Invece mi pare che Pasquali 00:52:25 abbia soprattutto insistito sugli aspetti di tutto il D'Annunzio, anche quello non ispirato 00:52:30 al mondo classico, in quanto autore classico della letteratura italiana, se ho capito bene. Cosa 00:52:35 ci dice lei di questa dicotomia, come sentiva D'Annunzio il mondo classico, solo classicissimamente 00:52:40 o anche classicamente?

Ettore Paratore: 00:52:42 Guardi, io sono un dannunzianista e 00:52:45 uno di quelli che ha preso lo spunto dalle celebrazioni 00:52:50 del centenario della nascita, per riavviare la 00:52:55 considerazione di D'Annunzio - anche al di là di Alcyone e al di là delle 00:53:00 Prose d'ombra - per mostrare come in fondo della sua enorme 00:53:05 produzione, bisogna tener conto punto per punto.

Michele Coccia: 00:53:10 Anche D'Annunzio prosatore.

Ettore Paratore: 00:53:12 Però debbo confidarvi che questo mio ultimo lavoro mi 00:53:20 ha condotto, mi ha imposto di concludere, che in fondo il rapporto 00:53:25 di D'Annunzio col mondo classico è piuttosto un rapporto 00:53:30 del tipo di quello 00:53:35 che è stato nella letteratura decadente dell'ultimo decennio del secolo 00:53:40 scorso, per esempio l'apporto della Francia, 00:53:45 facciamo per esempio il nome di Pierre Louÿs. Anche D'Annunzio in fondo, nella 00:53:50 sua considerazione del mondo 00:53:55 classico, ha sentito tutto quello che poteva favorire e agevolare 00:54:00 il suo decadentismo. Io ho dovuto concludere che 00:54:05 in fondo, per quanto concerne la letteratura latina, l'autore 00:54:10 che D'Annunzio sente profondamente sul serio e rielabora, 00:54:15 è Ovidio. E per quanto concerne la letteratura greca, 00:54:20 sono quegli autori dei primi secoli della letteratura greca - 00:54:25 Omero, i lirici, Eschilo e Sofocle, senza 00:54:30 arrivare a Euripide - che dice ha determinato 00:54:35 come veri rappresentanti di un aspetto 00:54:40 trionfalmente pagano della letteratura greca, soprattutto 00:54:45 vista in contrapposto con i valori del cristianesimo. La grecità 00:54:50 in D'Annunzio ha un posto enorme. Laus vitae, che descrive a principio 00:54:55 il suo viaggio in Grecia, è proprio un 00:55:00 compendio di tutta quanta la sua 00:55:05 conoscenza e il suo amore per la grecità, ma in questa 00:55:10 grecità ce la dà in fondo camuffata sotto 00:55:15 gli aspetti del superomismo nietzschiano e quindi lontana 00:55:20 da quell' ideale kalokagathia, che invece il 00:55:25 vero ideale che la spiritualità greca 00:55:30 è riuscita a comunicare, al cristianesimo e al mondo d'oggi.

Giovanni D'Anna: 00:55:35 Ecco io ricordo - l'ho letto proprio mesi fa con i miei alunni - quel passo della 00:55:40 Laus Vite, in cui lui parla di Olimpia e fa questo contrasto, tra i frontoni 00:55:45 del tempio di Zeus e l'Hermes di Lisippo...

Ettore Paratore: 00:55:49 Di Prassitele.

Michele Coccia: 00:55:51 Di Prassitele, scusi. In pratica, ho ritrovato la mia delusione, perché 00:55:55 le ricordo che a Olimpia sono nello stesso museo e passando 00:56:00 dai frontoni e dalle metope del tempio 00:56:05 di Zeus a Prassitele, si prova un po' una delusione, che io ho 00:56:10 ritrovato in D'Annunzio. Ecco lei dice che lui ha sentito, questa parte nietzschiana diciamo della grecità? 00:56:15

Ettore Paratore: 00:56:16 In realtà, dinnanzi all'Hermes di Prassitele egli non 00:56:20 rimane indifferente, tant'è vero che dopo la descrizione 00:56:25 del capolavoro statuario, egli si scatena nell'inno 00:56:30 a Hermes, nella preghiera a Hermes, 00:56:35 che sfrutta anche l'inno omerico. Quindi 00:56:40 siamo sempre lì, egli è quasi smanioso 00:56:45 di rinverdire, di resuscitare il culto 00:56:50 per le divinità olimpiche, in quanto vi trova quella 00:56:55 esaltazione della Madre Natura, nel cui nome egli cominciato 00:57:00 a creare e che attraverso il messaggio di Nietzsche ha 00:57:05 sentito ingigantirsi dentro.

Michele Coccia: 00:57:09 Ecco e per Ovidio? Noi abbiamo in mente le pagine della sua letteratura, nelle quali lei fa 00:57:15 un paragone con delle differenziazioni tra i due grandi 00:57:20 figli dell'Abruzzo: appunto Ovidio e D'Annunzio. Come lo vede, 00:57:25 che cosa di Ovidio lo colpisce soprattutto, forse la plasticità di certe immagini?

Ettore Paratore: 00:57:30 Esattamente appunto, il culto plastico della forma. Io al riguardo ho 00:57:35 anche scritto due saggi, Ovidio e D'Annunzio, e Antecedenti ovidiani del linguaggio 00:57:40 di Alcyone, che sono stati poi definitivamente pubblicati 00:57:45 nel mio volume del '66, Studi dannunziani. E 00:57:50 lì ho fatto, ho mostrato - e ora nel saggio che sto 00:57:55 per leggere a Napoli, ho di nuovo sviluppato - e ho 00:58:00 mostrato che Alcyone, oltre 00:58:05 ad essere quella creazione di nuovi 00:58:10 miti visibile nell'onda, in Undulna, nella 00:58:15 morte del cervo, è anche una ripresa delle Metamorfosi 00:58:20 di Ovidio, proprio come tema descrittivo d'una 00:58:25 trasformazione, si pensi all'Oleandro, in cui viene 00:58:30 ripresa la metamorfosi di Dafne, si pensi al Ditirambo II, in 00:58:35 cui è ripresa la metamorfosi di Glauco, in cui si 00:58:40 può sentire proprio e confrontare materialmente, 00:58:45 attraverso incontri diversi e di gruppi di frasi, il flusso 00:58:50 profondo che le metamorfosi ovidiane hanno 00:58:55 esercitato sulla poesia dannunziana.

Giovanni D'Anna: 00:58:59 Io sono molto contento che il collega Coccia abbia stuzzicato il 00:59:05 professore su questo argomento che sta trattando, 00:59:10 che sta approfondendo proprio in questo momento, perché quello 00:59:15 che a noi fa immensamente piacere è vedere come 00:59:20 la - diciamo così - la capacità di studio del professore 00:59:25 non sia affatto esaurita e anzi, egli ancora si 00:59:30 applichi a studi impegnativi e studi profondi.

Ettore Paratore: 00:59:35 Debbo dire però che la mia tarda età - io oramai vado per i 79 00:59:40 anni - mi ha un pochettino raffreddato quello che era il 00:59:45 fervore con cui, negli anni dei decenni precedenti sono 00:59:50 riuscito a produrre tanto, non so se buono o non buono. Debbo 00:59:55 dire che in fondo dopo queste, questo incarico che 01:00:00 mi ha dato Gigante a Napoli, io dovrò assolvere un altro incarico che 01:00:05 mi ha dato a Firenze Francesco Mazzoni, il quale mi ha invitato a 01:00:10 inaugurare la lettura del Canto ventunesimo del Purgatorio, la serie 01:00:15 delle letture dantesche a Firenze. Quindi per ora, ormai io non 01:00:20 faccio che obbedire, ai compiti che mi 01:00:25 sono prefissi dal di fuori e non meglio più 01:00:30 di compiere grosse cose di mia iniziativa.

Giovanni D'Anna: 01:00:34 Sì, però io ricordo che adesso recentemente erano usciti anche degli studi di 01:00:40 letteratura latina, come un un bell'articolo anche di - diciamo 01:00:45 così - di una certa mole sull'Epodo cinque di Orazio, come 01:00:50 alcuni articoli virgiliani ancora piuttosto impegnativi, la recensione del 01:00:55 recente volume del Berras, Die Enstehung der Aeneis, la composizione dell'Eneide. 01:01:00 Ancora lo studio dello stato compositivo dell'Eneide, della 01:01:05 presenza degli emistichi nel poema virgiliano. Insomma, c'è ancora mi 01:01:10 pare un certo fervore di attività, proprio nel campo specifico 01:01:15 della materia e certamente non è che le viene commissionato da...

Ettore Paratore: 01:01:19 Io non posso del tutto annullare quello che sono stato fino adesso. Alle pubblicazioni 01:01:25 a cui ha alluso lei, posso aggiungere per esempio quella relativa 01:01:30 a Persio, nel volume in memoria, in onore di Henry Bardon, quella 01:01:35 sul Tibullo, che ancora aspetta di uscire, 01:01:40 nel volume di una miscellanea... Insomma, anche 01:01:45 per poter soddisfare le 01:01:50 richieste di miscellanea in onore di, che sono un po' il nostro 01:01:55 incubo, io non posso non continuare, neanche 01:02:00 il mio approfondimento nell'ambito degli autori classici.

Giovanni D'Anna: 01:02:04 E questo è diciamo un lato molto positivo, cioè questo sua 01:02:10sempre viva capacità di studio, 01:02:15 che unita direi all'entusiasmo per la musica 01:02:20 e per le audizioni, unita all'interesse per tanti aspetti della 01:02:25 vita pubblica e della vita normale. Non ultimo, 01:02:30 per esempio, anche la passione di andare qualche volta alla partita la domenica. 01:02:35 Ecco lo rende, lo rende ancora diciamo 01:02:40 così vivo e la cosa ci riempie proprio di grande gioia. Perché 01:02:45 pensiamo che appunto la sua - purtroppo la sua solitudine - 01:02:50 perché sappiamo che purtroppo le circostanze 01:02:55 amare della vita lo hanno costretto adesso a vivere 01:03:00 da solo, insomma in questi anni, la sua solitudine viene combattuta 01:03:05 molto bene e noi ci auguriamo che sia ancora per molti anni, ecco 01:03:10 combattuta e vinta in questo modo così 01:03:15 bello insomma.

Ettore Paratore: 01:03:16 Dopo la versione integrale di Plauto e dopo 01:03:20 il mio commento integrale all'Eneide, ancora deve 01:03:25 farsi luce una grossa impresa che ho compiuto. Cioè la versione 01:03:30 italiana, la prima versione italiana completa dell'epistolario di 01:03:35 San Bernardo, opera anche quella imponente, di cui i due 01:03:40 volumi stanno per uscire. Ma questa grossa impresa 01:03:45 in fondo, io l'ho già compiuta. Attualmente vedo 01:03:50 difficile di poterne - anche data l'età che ho - di poterne 01:03:55 affrontare un'altra. Debbo dire appunto, lei ha alluso 01:04:00 alle disgrazie, che hanno reso 01:04:05 un purgatorio in terra la mia vita da dieci 01:04:10 anni. Le disgrazie mi hanno fatto 01:04:15 maturare sempre di più quella visione pessimistica 01:04:20 della vita, che in fondo il cattolicesimo 01:04:25 profondamente inteso, non manca di infondere 01:04:30 in chi lo pratica e lo segue 01:04:35 sul serio. E quindi anche questa visione sempre più oscura, dell'esistenza, 01:04:40 che si conferma ogni giorno 01:04:45 col dolore della solitudine, ha 01:04:50 contribuito a scoraggiarmi dall'affrontare 01:04:55 grossi compiti, come ho fatto nei decenni precedenti.

Michele Coccia: 01:05:01 Ecco professore anche un'altra, un altro motivo, 01:05:05 un altro grande motivo di gratitudine per lei, l'esempio di fermezza 01:05:10 virile veramente romana, che lei ci ha dato in queste vicende della 01:05:15 sua vita. E poi questa sua presenza costante, 01:05:20 nella nostra vita culturale italiana. Qualunque 01:05:25 problema venisse posto in discussione, in particolare con 01:05:30 la sua presenza attiva e costante per quel che riguarda il problema della sorte futura 01:05:35 del mondo classico nella scuola e nella vita e nella civiltà italiana 01:05:40. Che cosa...come vive lei questo problema, che cosa ci può dire, può dirci una 01:05:45 parola di speranza? Un suo intervento oggi su uno di questi problemi, si riflette anche 01:05:50 positivamente nel nostro lavoro, perché la sua voce è ascoltata vastamente 01:05:55 nell'opinione pubblica italiana e quindi sono boccate di ossigeno, che 01:06:00 ogni suo intervento in difesa della vitalità dei valori del mondo classico dà, anche a noi 01:06:05 che modestamente come maestri di scuola cerchiamo di tenere vivo 01:06:10 questo culto della classicità. Come vive - pensi alla riforma della scuola, di cui 01:06:15 tanto si discute - e che per fortuna speriamo sia naufragata per sempre, come vede l'avvenire 01:06:20 della cultura classica, in questo mondo che sta per arrivare al 2000, questo mondo dell'informatica?

Ettore Paratore: 01:06:26 Io sono stato piuttosto restio a occuparmi 01:06:30 direttamente con interventi sulla stampa del 01:06:35 problema della scuola e del destino del latino nella 01:06:40 scuola - anche perché e questo conferma la 01:06:45 mia...Il mio attaccamento ai valori culturali che ho rappresentato per 01:06:50 decenni - anche perché, che ero sicuro che a lungo andare, questa 01:06:55 opera disgregatrice si sarebbe 01:07:00 fermata. Perché io considero sempre 01:07:05 il movimento politico culturale in Italia, come 01:07:10 regolato da quanto si fa 01:07:15 fuori dalle nostre frontiere. I mediterranei non fanno altro che imitare, 01:07:20 scimmiottare quello che si fa fuori. E tutta la reazione 01:07:25 al latino - che ha dato gli effetti che ha dato nel 01:07:30 nostro ordinamento scolastico - è stata determinata 01:07:35 dal fatto che in Francia, in Olanda e 01:07:40 in altre nazioni, il latino è stato aspramente combattuto. 01:07:45E allora i nostri politici si sono sentiti in dovere di fare altrettanto. 01:07:50A parte poi quello che è stato l'atteggiamento del maggiore 01:07:55 partito di opposizione, che dimenticando quanto Palmiro 01:08:00 Togliatti e Concetto Marchesi avessero fatto a difesa latino, ha 01:08:05 voluto combattere l'insegnamento di questa 01:08:10 lingua, nella speranza che il distacco della cultura 01:08:15 italiana dalla tradizione classica agevolasse il congiungimento 01:08:20 culturale e politico dell'Italia alle 01:08:25 nazioni dell'Est. Ora tutto questo, al di fuori 01:08:30 dalle nostre frontiere si è modificato, ora 01:08:35 la Francia ricomincia a dare importanza allo studio del latino. In 01:08:40 Inghilterra ci sono ancora professioni 01:08:45 alle quali non si può accedere, se non superando un esame di latino. Ora 01:08:50 anche da noi, nella Facoltà di Lettere l'esame di latino è diventato obbligatorio, perché 01:08:55 si concepisce impossibile che degli insegnanti 01:09:00 possano far lezione di lingua, se non lo hanno 01:09:05 fatto, se non hanno hanno dimostrato la loro esperienza in fatto di latino. 01:09:10 Oggi soprattutto, le nazioni del terzo mondo, affermano 01:09:15 il loro congiungimento con la civiltà occidentale, soprattutto attraverso 01:09:20 lo studio del latino. Io non posso dimenticare quando ho appreso nel 01:09:25 '77, dal Congresso di Dakar, nel Senegal, in 01:09:30 cui ho appunto visto che cosa rappresenti in quelle popolazioni, 01:09:35 il culto e lo studio del latino, tutto 01:09:40 questo ha finito per maturare un riflusso 01:09:45 nell'atteggiamento nostro. Io ricordo che 01:09:50 proprio nel '78, a Sedar Senghor, fu 01:09:55 dato il premio cultori di Roma. Ricordo che in Campidoglio - 01:10:00 Senghor non era potuto venire - e arrivò l'addetto culturale 01:10:05 dell'ambasciata del Senegal, a ritirare quel premio. E dopo il discorso 01:10:10 del sindaco di Roma, questo addetto - io l'avrei abbracciato per 01:10:15 quello che ha detto - si è espresso in questo senso: che 01:10:20 considerava veramente significativo il fatto, che 01:10:25 il premio cultori di Roma, fosse stato dato a Senghor, in quanto 01:10:30 ormai il latino era diventato roba da negri. E quella, 01:10:35 è stata veramente una delle fortune del latino. L'essere 01:10:40 rimasto fondamento culturale, per 01:10:45 tutti gli sforzi che le nazioni del terzo mondo stanno compiendo, per 01:10:50 applicare a sé i criteri 01:10:55 e le norme della cultura occidentale per poter veramente progredire. 01:11:00Ora io sono sicuro che tra breve, da 01:11:05 noi, proprio per imitare, per scimmiottare, quando si va all'estero, 01:11:10 si torni a ridare importanza al latino, come 01:11:15 per scimmiottare l'estero nei decenni passati si è 01:11:20 invece combattuto lo studio del latino.

Michele Coccia: 01:11:24 Io pure ho visto a Orléans - a un congresso didattico, Senghor in prima fila, 01:11:30 che prendeva appunti come uno scolaretto e interveniva a chiarire 01:11:35 appunto, come nel suo paese certi problemi didattici, 01:11:40 relativi al latino e al greco, venivano risolti da quei professori - quasi 01:11:45 tutti naturalmente di formazione francese - lo stesso Senghor è stato 01:11:50 poi insomma, è stato allievo alla Sorbona mi pare, 01:11:55 tra l'altro. Quindi professore, lei ci induce ad una conclusione 01:12:00 ottimistica, in questa situazione di imitazione, di mimetismo. Lei 01:12:05 pensa che questi nostri valori potranno ancora avere 01:12:10 diritto alla vita nel nostro mondo?

Ettore Paratore: 01:12:12 Io penso che per esempio, in occasione, del millenario ovidiano - quindi si tratti di decenni, prima 01:12:20 di oggi - io ricevetti da Mosca, da colleghi moscoviti, 01:12:25 delle poesie in latino, in onore di Ovidio. E allora 01:12:30 ebbi sentore del fatto che anche nell'Unione 01:12:35 Sovietica, la cultura classica viene tenuta nel debito conto. 01:12:40E so che il culto 01:12:45 delle letterature classiche si è accresciuto nei paesi 01:12:50 dell'est e non parliamo di quello che in latino significa in una nazione 01:12:55 come la Polonia, in cui nelle assemblee esso era la lingua 01:13:00 ufficiale, anche fino a metà del secolo scorso.

Giovanni D'Anna: 01:13:07 Qui va bene? Va bene così, di' una parola, anzi dilla tu. 01:13:15

Michele Coccia: 01:13:17 Ringraziamo il professore per questo colloquio che ci ha concesso, 01:13:25 per questo in alcuni casi ritorno per noi, ad 01:13:30 anni ormai lontani, ma che sono rimasti impressi nella nostra 01:13:35 memoria - e non soltanto nella nostra. Durante il congresso Belliano, Beniamino Placido, 01:13:40 prendendo la parola in Aula prima, volle ricordare il momento 01:13:45 nel quale, lei ricorda, nel '48, lei mi scelse 01:13:50 come suo alunno, dalle file degli allievi che 01:13:55 gremivano e affollavano l'Aula prima. Proponendomi quel famoso lavoro 01:14:00 sulla cronologia dei Dialoghi di Seneca, che rappresentato la mia tesi di laurea e 01:14:05 che forse non è ancora finito.

Ettore Paratore: 01:14:07 Beh, se mi è consentito intervenire, io 01:14:10 debbo anche dire che naturalmente gli anni di Roma 01:14:15 rappresentano per me una profonda soddisfazione, in quanto io 01:14:20 dei miei alunni ne ho la bellezza di tredici in cattedra, 01:14:25 oltre a cinque associati, il che rappresenta una specie di record.