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Bassani, Giorgio - 1984 - Roma

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Trascrizione

Eugenia Tantucci: 00:00:06 Giorgio Bassani, nota biografica e cenni critici di Eugenia Tantucci. Giorgio Bassani è nato a Bologna, 00:00:15 il 4 marzo 1916 dove ha compiuto gli studi universitari 00:00:20 alla scuola di Roberto Longhi. Di famiglia ebraica ferrarese 00:00:25 è vissuto fino al 1943 a Ferrara, città 00:00:30 alla quale si legano i motivi fondamentali della sua ispirazione, 00:00:35 alternando l'iniziale attività letteraria con 00:00:40 l'azione politica clandestina. Fino dal 1937 00:00:45 fece parte di quei gruppi di giovani intellettuali che poi 00:00:50 confluirono nel Partito d'Azione. Nel maggio del 1943 00:00:55 fu arrestato per la sua attività antifascista 00:01:00. Dopo l'otto settembre si stabilì a Roma, dove 00:01:05 vive tuttora. Tra il 1945 e il 1952 00:01:10 pubblicò le raccolte poetiche storie dei poveri 00:01:15 amanti, de Luci sante, e un'altra libertà, riunite 00:01:20 più tardi nel volume L'alba i vetri del 1963. 00:01:25 Redattore fino dalla fondazione, della rivista 00:01:30 internazionale Botteghe Oscure, e dal 1953 al 71 00:01:35 di paragone, dopo le Cinque storie ferraresi, Premio Strega 00:01:40 1956, ha dato alle stampe i romanzi 00:01:45 gli occhiali d'oro (1958), Il giardino dei 00:01:50 Finzi Contini, (Premio Viareggio 1962), Dietro 00:01:55 la porta (1964), l'Airone, 00:02:00 Premio Campiello (1969), i saggi 00:02:05 letterari, le parole preparate nel (1966) 00:02:10 e il libro di racconti, l'odore del fieno nel (1972) 00:02:15 con epitaffio, nel (1974) 00:02:20 e in gran segreto, nel 1978 00:02:25 è tornato ai versi. È del 00:02:30 1980 il romanzo di Ferrara, un libro che si compone 00:02:35 di tutti i libri riscritti che Bassani ha dedicato alla sua città 00:02:40 e che egli considera un'opera sola una specie di poema romanzesco. 00:02:45 E' uscito recentemente in rima e senza, 00:02:50 un volume che raccoglie tutte le sue poesie, Premio 00:02:55 Bagutta (1982). Nel 1969 00:03:00 la città di Dortmund, in Germania gli ha conferito 00:03:05 il Premio Internazionale Nelly Sachs per l'opera complessiva. Tutti 00:03:10 i suoi romanzi e racconti sono tradotti nelle principali 00:03:15 lingue del mondo. Per Giorgio Bassani non 00:03:20 vi è distinzione tra narrativa e poesie. E poi 00:03:25 anche nel romanzo di Ferrara, entrambe appartengono alla sua poesia 00:03:30. Sotto una finitura formale duttile, scabra, con 00:03:35 una sintassi interna che risolve la parola, in evidenza 00:03:40 di dati etico storici emerge l'amara tensione di Giorgio 00:03:45 Bassani. Egli si pone in modo intenso, di fronte 00:03:50 ai nodi decisivi della storia e del vivere contemporaneo, con la 00:03:55 coscienza offesa, la solitudine del discriminato razziale, il 00:04:00 dramma del oppositori vittima, di chi si vede escluso dalla società 00:04:05 e rifiutato dall'amore degli uomini. In Bassani, i 00:04:10 dati biografici e le convinzioni si saldano alla necessità storica e 00:04:15 nella dinamica di un'auto realizzazione umana e artistica egli 00:04:20 imposta e risolve in chiave di contestazione la 00:04:25 stessa crisi religiosa, la risalita e i progetti di un'antica gente 00:04:30 ebraica. Rispetto a quegli antenati fermi in 00:04:35 rassegnata paziente attesa Bassani assume un atteggiamento 00:04:40 indipendente nella sua religiosità totalmente laica. Egli 00:04:45 sceglie un'altra libertà, diversamente 00:04:50 razionale storica, fondata sul dolore del presente e 00:04:55 dei tempi nuovi.

Giorgio Bassani: 00:05:03 Ho qui davanti a me, il libro che ho pubblicato, abbastanza recentemente qualche 00:05:10 mese fa, due o tre mesi fa e che raccoglie tutte le mie poesie 00:05:15 a cominciare da quelle che scrivevo intorno, a 00:05:20 cominciare da quelle che scrivevo intorno al 38 al 39, 00:05:25 insomma così, alcune appunto risalgono a quegli anni, ma 00:05:30 la maggior parte di quelle iniziate lì sono del 42. 00:05:35 A cominciare da quelle dico, fino e continuando 00:05:40 poi con quelle che ho scritto negli anni, intorno 00:05:45 agli anni cinquanta, fino alla fine degli anni Cinquanta, 00:05:50 per finire con quelle, con alcune di quelle che ho scritto abbastanza 00:05:55 recentemente, ovvero così negli anni, nei 00:06:00 tardi anni settanta, raccolte sotto due titoli epitaffio 00:06:05 e in gran segreto. Il libro si chiama, il libro 00:06:10 appunto che raccoglie tutte le mie poesie, si chiama In Rima 00:06:15 e Senza, ed è diviso in fondo 00:06:20 in due parti fondamentali, la prima parte folta 00:06:25 di rime ma dove la persona del poeta 00:06:30 chiamiamolo così è in qualche modo assente o meglio è presente 00:06:35 ma nascosta, la seconda invece dove di 00:06:40 rime non ce n'è più neanche una, anche se segretamente rime 00:06:45 ce ne sono ancora, dove però il poeta 00:06:50 diciamo è molto presente, 00:06:55 anzi non si parla che di lui, è lui esplicitamente 00:07:00 il vero soggetto di tutte le poesie. Volevo 00:07:05 anche dire che dal punto di vista diciamo formale 00:07:10 le due parti di rima e senza 00:07:15 si distinguono nettamente, non soltanto per le rime, foltissime 00:07:20 in nella prima parte, cioè in rima e 00:07:25 assenti o quasi nella seconda parte. Ma anche 00:07:30 per un altro motivo, i versi della prima parte, 00:07:35 cioè di storie dei poveri amanti e di luci 00:07:40 sante, il libro l'antologia diciamo così, l'opera omnia 00:07:45 mia si divide in quattro libri fondamentali: storie dei 00:07:50 poveri amanti, per luci Sante, epitaffio e in gran segreto. 00:07:55 Allora dicevo, che in storie dei poveri amanti e in 00:08:00 te luci Sante, ci 00:08:05 troviamo di fronte a dei versi diciamo così tradizionali, sono 00:08:10 soprattutto quelli di storie dei poveri amanti, 00:08:15 sono una specie di alessandrini, sono dei dodecasillabi, quattordici sillabi, due 00:08:25 settenari messe insieme insomma no. Lunghi 00:08:30 versi, lunghi versi più 00:08:35 lunghi insomma dell' endecasillabo tradizionale 00:08:40. Sono proprio quelli 00:08:45 che i francesi chiamano 00:08:50 gli 00:08:55 alessandrini in sostanza, il verso, i versi alessandrini 00:09:00 che scompongono in fondo di due settenari uniti insieme e 00:09:05 dunque allora, rime e versi lunghi 00:09:10 e versi lunghi e poesie brevi, divisa in genere da 00:09:15 uno spazio 00:09:20 bianco, due strofe in genere o poco più. Nella 00:09:25 seconda parte invece ci troviamo di fronte a delle 00:09:30 poesie, che dal punto di vista del 00:09:35 loro aspetto grafico presentano una novità assoluta 00:09:40 rispetto alle prime e rispetto anche a tutto quanto 00:09:45 in genere si è prodotto in questi ultimi 00:09:50 decenni di questo secolo in Italia. Sono 00:09:55 a vederle delle epigrafi degli 00:10:00 epitaffi, sono delle epigrafi le stesse che compaiono 00:10:05 nei modi, di quelle che appaiono 00:10:10 nei cimiteri o sulle facciate delle case 00:10:15 illustri. Dicevo che 00:10:20 nessun altro poeta italiano ha mai 00:10:25 adoperato un modo di questo tipo, salvo però 00:10:30 una eccezione, per fortuna sono contento di non aver inventato 00:10:35 io tutto questo, bisogna sempre partire, da qualcosa, da 00:10:40 qualcuno. Le poesie di Piero Gjae, sono 00:10:45 fatte a foggia di epigrafi. Le mie è vero, hanno un altro significato 00:10:50 forse ideologico insomma, accennano il loro modo, il 00:10:55 loro modo di essere e di apparire come epigrafi cimiteriali 00:11:00 o illustri. Ah è ovviamente mortuaria, 00:11:05 ma dentro nascondono esattamente il contrario, nascondono 00:11:10 cioè la vita morte e vita. Comunque adesso veniamo 00:11:15 subito a questa piccola scelta di 00:11:20 poesie e le sceglierò appunto dalla 00:11:25 prima parte della prima parte, cioè da 00:11:30 storie dei poveri amanti.

Giorgio Bassani: 00:11:35 Verso Ferrara, è una poesia che mi è particolarmente cara, perché 00:11:45 anticipa di qualche, 00:11:50 l'ho scritta nel 42, ma anticipa quei 00:11:55 quei viaggi in treno tra Bologna e Ferrara, 00:12:00 che io compievo quando avevo diciott'anni per andare all'università 00:12:05 a Bologna e che appaiono negli occhiali d'oro, il 00:12:10 secondo libro del romanzo di Ferrara.

Giorgio Bassani: 00:12:15 Verso Ferrara.

Giorgio Bassani: 00:12:18 È a quest'ora che vanno per calde erbe Infinite verso 00:12:25 Ferrara gli ultimi treni. Con 00:12:30 fischi lenti salutano la sera, affondano 00:12:35 indolenti nel sonno che via 00:12:40 via la spegne, pievi rosse, turrite. 00:12:45Dai finestrini aperti, 00:12:50 l'alcool delle merci, entra 00:12:55 un po' a velare il lustro delle povere 00:13:00 banche. Dei poveri amanti in maglia scioglie 00:13:05 le dita stanche fa deserte 00:13:10 di baci, le labbra in aria. Leggerò 00:13:20 adesso una 00:13:25 poesia che è divisa in 00:13:30 tre parti, e che s'intitola storie dei 00:13:35 poveri amanti, è una lunga poesia che dà, che 00:13:40 presta il proprio titolo al libro, Storie 00:13:45 dei poveri amanti.

Giorgio Bassani: 00:13:49 Il giovane che conoscemmo con la fosca pelliccia dal 00:13:55 bavero rialzato e quel volto pallido 00:14:00 sul sagrato e quegli occhi, quegli occhi così 00:14:05 simili alla luna che ami. quel 00:14:10 giovane che ci passò accanto in una notte 00:14:15 invernale umida e tiepida, che sorrideva 00:14:20 alla gomma dei suoi passi senza rumore. Che impensabile 00:14:25 il sorriso sotto la tesa del cappello. Quello 00:14:30 che ti offerse il braccio e tu tremavi per 00:14:35 troppo amore e ti condusse e fu 00:14:40 senza pietà, che non è tornato mai più 00:14:45 come le nebbie caldi Orsi di pelo e gomma 00:14:50 e neve. E aveva dita e saliva ed 00:14:55 occhi e sorriso di luna, sotto la tesa del cappello 00:15:00 e per la neve pelliccia o luna, ma 00:15:05 in seguito fin qua col coltello degli occhi ha 00:15:10 voluto luna che ti chiamasse con l'amoroso 00:15:15 flauto delle memorie, luna di queste 00:15:20 notti. Quel 00:15:25 nostro bambino 00:15:30 non nato, che ci guardò derelitto, con 00:15:35 i suoi occhi da aria, zitto ma che 00:15:40 spesso si lamenta adesso agitando il braccino 00:15:45 spezzato da una sua spenta primavera lontana 00:15:50 e solitaria. Il suo pianto come un velato 00:15:55 esitando lieve nel vento della notte, 00:16:00 ecco a riveste su noi stessi a 00:16:05 fumare nel prato, appena respirando quasi 00:16:10 da un mare soffocato di palafitte le campane rotte, 00:16:15 le meste voci delle nostre sconfitte. Dimenticati 00:16:20 sopra l'erba, spoglio d'un 00:16:25 naufragio, in quel l'odore vecchio di caserma fuori città, 00:16:30 nella garitta si consumava adagio la brace 00:16:35 fioca e ferma di un'oscura sigaretta. La 00:16:40 noia, l'ira, la fretta amara e sonnolenta 00:16:45 del peccato, la circospetto rinunzia che non ci 00:16:50 tormenta. Gli anni passati di questa sorte di non 00:16:55 avere vissuto, il loro sapore di morte, tutto abbiamo 00:17:00 riconosciuto con la voce dolente del nostro bimbo 00:17:05 remoto, muta al vento del prato, 00:17:10 presente assente, nel vuoto 00:17:15 arido ed innocente d'un suo limbo 00:17:20 arretrato. Bastava 00:17:25 in quei tempi questo, 00:17:30 che tu mi sentissi, remoti prati schiarivano 00:17:35 l'inverno della stanza, delle 00:17:40 inutili carezze del lago e dei nostri sudori mi 00:17:45 avanza solo questo ed è bene, le 00:17:50 tue bugie così tristi, macabre o 00:17:55 se frusciava la neve ai vetri. Non avevo in me 00:18:00 che neve, pioggia, fogliame morto e in gola un grido 00:18:05 da darti e le braccia e nessuna parola da 00:18:10 queste pieghe di carne ascolta, di più 00:18:15 non sapevo. Nei cavi delle ascelle 00:18:20 tu mi mentivi, nella cera del ventre, nelle 00:18:25 mie povere cosce, sulle labbra, bastava 00:18:30 che nel mio seno riposo alla tua rabbia, cieli immensi trovasse 00:18:35 oceani, isole. Però 00:18:40 la sera, ad occhi spenti nel buio le 00:18:45 tue fantasie sonnolente, sentivo dal nostro 00:18:50 letto alzarsi in fune. Bastava 00:18:55 questo allora, che tu ti sentissi 00:19:00 un po' meno solo, quando ti veniva 00:19:05 paura, lì dentro il niente del tu 00:19:10 ogni.

Giorgio Bassani: 00:19:14 L'ultima poesia di questo gruppo che si intitola, 00:19:20 Storie dei poveri amanti, avevo detto prima erano 00:19:25 tre, invece sono quattro.

Giorgio Bassani: 00:19:28 Gli ineffabili autunni, le nebbie, i nevicate inverni, i torbidi 00:19:35 e polverosi ori delle alte estati, abbandonarsi 00:19:40 alla vecchia giostra delle stagioni, 00:19:45 agli inferni d'ogni ritorno, inevitabile spiando 00:19:50 le sospirose labbra, le 00:19:55 braccia, le [...] bionde, dolci, così dolci 00:20:00 agli addii le mattine d'aprile, addormentarsi, 00:20:05 svegliarsi, sognare, alla 00:20:10 fronte battere il palmo ridere, piangere, 00:20:15 chiamarsi vile ed eroe. Ma perdere, 00:20:20 non aver fretta. Marcissero le cose in me sospese, 00:20:25 prossime a una 00:20:30 caduta. Perdere o poesia 00:20:35 così consumando i vissi, così 00:20:40 vita, mia povera vita mai vissuta.

Giorgio Bassani: 00:20:50 Leggerò adesso una poesia di quegli stessi anni che s'intitola 00:20:55 I giocatori, una poesia che mi è doppiamente 00:21:00 cara per motivi letterari, perché diversa 00:21:05 da tutto quanto si faceva a quell'epoca nel campo della poesia 00:21:10 lirica, e perché 00:21:15 chiaramente, non chiaramente 00:21:20 evidentemente antifascista. E poi esprime 00:21:25 proprio così il dolore e l'amarezza dell'essere 00:21:30 nella condizione in cui si era a quell'epoca e quindi doppiamente 00:21:35 diversa da tutto quello che si faceva a quell'epoca, qui il mio antifascismo 00:21:40 è esplicito, è una poesia che ho scritto nel 42, 00:21:45 s'intitola il giocatore. A 00:21:50 quell'epoca nessun poeta italiano aveva assunto l'antifascismo 00:21:55 come motivo di una propria poesia.

Giorgio Bassani: 00:22:01 I giocatori.

Giorgio Bassani: 00:22:03 Si chiuda ogni finestra, ogni porta in questo tempo 00:22:10 dell'anno il più amato. Dalla Luna 00:22:15 altro non c'è riparo, grande sta 00:22:20 lassù bianca assorta. Nelle 00:22:25 case, dentro le stanze quadrate giocando 00:22:30 sospesi sulle carte i volti accesi 00:22:35 da indomabili speranze. Seduti ai tavoli 00:22:40 le candele basteranno alla nostra vergogna, c 00:22:45i offriremo alla piccola gogna del 00:22:50 loro fuoco fedele. E pari ai 00:22:55 morti che nelle tombe ardono candidi 00:23:00 nel sigillo della calce, sognando lo squillo 00:23:05 che desterà coi galli tutte le trombe 00:23:10 senza dormire, senza parlare 00:23:15. Venderemo la Luna in ascolto che sul 00:23:20 nostro cuore sepolto possa non 00:23:25 vista tramontare.

Giorgio Bassani: 00:23:34 Un'altra poesia si intitola - di quell'epoca lì, siamo nel '42 00:23:40 sempre - si intitola cena di Pasqua, è la 00:23:45 cena di Pasqua ebraica. Ed 00:23:50 è una poesia a cui tengo molto perché l'ho in pratica copiata, ricopiata, 00:23:55 l'ho trascritta, quando molti anni 00:24:00 più tardi, ho scritto il giardino dei Finzi Contini, anche 00:24:05 lì c'è una cena di Pasqua, ovvero che si svolge a casa 00:24:10 del poeta. Insomma, questa 00:24:15 questa poesia, Cena di Pasqua, mi è cara 00:24:20 per infinite ragioni, come si può ben immaginare eccetera, ma 00:24:25 per questa anticipazione di vent'anni, 00:24:30 siamo nel 42, La cena di Pasqua dei Finzi Contini 00:24:35 l'ho scritta intorno al 1960-196,1 00:24:40 e quindi è evidente perché 00:24:45 mi sia cara.

Giorgio Bassani: 00:24:51 E quando....

00:24:52 Ah, volevo dire un'altra cosa, una cosa su cui tornerò fra un po' che 00:25:00 in sostanza per me così lo scrivere in prosa, 00:25:05 cioè questo racconto, romanzo eccetera, non 00:25:10 c'è sostanziale differenza, c'è una una differenza 00:25:15 formale è evidente insomma, la prosa e la prosa e i versi sono i versi. Ma la 00:25:20 sostanza, lo spirito che sta dentro 00:25:25 insomma nei miei libri di prosa, è identico 00:25:30 a quello che sta dentro i miei libri in versi. Ad 00:25:35 ogni modo su questo tema della prosa, e dei versi tornerò 00:25:40 più avanti con qualche poesia, che appunto parla di questo.

Giorgio Bassani: 00:25:46 Ma veniamo a cena di Pasqua, una poesia del '42.

Giorgio Bassani: 00:25:51 E quando, nel giro del ballo oscuro che ci rimorchia, dimenticate ombre 00:26:00 nostalgiche a fingere la vita. Spirito 00:26:05 della Notte ci riavrai, dopo le ultime resa, 00:26:10 i baci sulle guance, gli auguri, gli addii 00:26:15 sulla porta. E là dalla soglia a 00:26:20 scroscio, irrompendo un vento crudele 00:26:25 disperderà le fioche ed esili voci come capelli, 00:26:30 tinti nel vuoto portico di tra 00:26:35 i cancelli cerco soffiando sulle deboli fiamme 00:26:40 delle candele forse torneremo di sopra 00:26:45 in sala, seduti qua attorno 00:26:50 al solito tavolo sotto la lampada commensali 00:26:55 distratti. Ferme, le labbra sigillate, 00:27:00 pallidi contro i pallidi ritratti 00:27:05 dei nostri morti, morti anche 00:27:10 noi, ma soli.

Giorgio Bassani: 00:27:16 L'ultima poesia, di storie dei poveri amanti, si intitola mascherata, è una breve poesia 00:27:25 divisa in due strofe, come quella all'inizio come verso 00:27:30 Ferrara, questa però è carica di ispirazione politica di 00:27:35 antifascismo.

Giorgio Bassani: 00:27:39 Mascherata.

Giorgio Bassani: 00:27:42 Qualcuno decideva per noi, accesa una sigaretta, alzando il dito per gioco, ridendo 00:27:50 tra un suo motto e l'altro a 00:27:55 un compagno affabile né la sentenza fu 00:28:00 detta per eleganza o fastidio non 00:28:05 so. Gli spari, i fischi, le trombe 00:28:10 fuori oltre i vetri languivano d'un 00:28:15 carnevale puerile, così remoto al 00:28:20 riverbero del fuoco nel salotto. La 00:28:25 nostra vita fu tra le ombre, le foglie e il 00:28:30 fango del viale indecifrabile, vile.

Giorgio Bassani: 00:28:40 Mi dispiace di non poter, di non poter 00:28:45 leggere anche delle poesie 00:28:50 che hanno a che fare con te Luci Sante, perchè 00:29:00 sennò la cosa diventerebbe 00:29:05 un po' troppo lunga. In 00:29:10 ogni caso, ma 00:29:15 no leggo qualcosa anche di quella, mi 00:29:20 sono pentito. Queste 00:29:25 poesie di Luci Sante, sono 00:29:30 anche queste molto rimate, 00:29:35 ed è presente, ed è presente 00:29:40 in qualche modo toccabile, insomma così il poeta. Scusate 00:29:45 è presente non il poeta, 00:29:50 è presente, ma non toccabile, è una presenza morale, 00:29:55 molto intensa eccetera ma di fisico di lui non c'è niente. 00:30:00Ad ogni modo ne leggo una 00:30:05 sola. 00:30:10 Da Luci Sante, te 00:30:15 Lucius ante.

Giorgio Bassani: 00:30:20 Mi avessi, da bambino serbato 00:30:25 alla tua legge. Stato 00:30:30 sarei del gregge delle ombre a capo 00:30:35 chino, ombra anch'io già pervasa 00:30:40 di buia infinita. Tu 00:30:45 solo là, nella casa della gara, degli avi 00:30:50 dal tuo trono. O 00:30:55 se alla fine son messi, ceco infante, dedicato 00:31:00 ma adesso col tuo sguardo distante.

Giorgio Bassani: 00:31:08 Ma veniamo subito 00:31:10 alle poesie diciamo della seconda 00:31:15 parte, quelle in forma di epigrafe o di epitaffio. C 00:31:20ominciando 00:31:25 subito da quelle che mettono, prendono 00:31:30 in esame il 00:31:35 tema della poesia e 00:31:40 della prosa e del loro rapporto. La 00:31:45 poesia che sto per leggere è dunque in forma di epigrafe, e appartiene alla 00:31:50 seconda parte in rima e senza, cioè assenza, 00:31:55 e precisamente a La prima parte, della 00:32:00 seconda parte, cioè epitaffio. La poesia 00:32:05 si intitola, l'ho già detto.

Giorgio Bassani: 00:32:10 L'ho già detto sì, nei miei libri in 00:32:15 prosa, ma indirettamente per vie 00:32:20 traverse. Simile anch'io a certi 00:32:25 pittori di soffitti d'una volta. tutti 00:32:30 più o meno di moltissima ascendenza 00:32:35 manierista, costretti a lavorare al chiuso 00:32:40 per mesi e mesi, magari per anni, ri 00:32:45munerati a giornata, come 00:32:50 operai qualsiasi dall'avaro committente, 00:32:55 da lui medesimo provvisti ad ore 00:33:00 fisse del detto dir casa lassù sui palchi. 00:33:05Non mai dimessi prima che fosse ben 00:33:10 notte e nel frattempo soltanto 00:33:15 a sognarsela la trepida, la 00:33:20 cangiante, l'instabile luce di fuori 00:33:25. Inventandosi, ricordandosene, basta.

Giorgio Bassani: 00:33:38 Un'altra poesia, 00:33:40 su questo tema, è alla pagina 00:33:45 immediatamente successiva e si intitola, mi chiedi perché 00:33:50 mai e quando. Devo anche dire che 00:33:55 la prima nella poesia che ho smesso di leggere 00:34:00 un attimo fa la poesia, L'ho già detto, quei quei 00:34:05 soffitti, quei soffitti dire moltissima ascendenza 00:34:10 manierista di cui parlavo, sono neanche a farlo apposta, 00:34:15 i soffitti di casa mia a Ferrara. Questa 00:34:20 poesia è scritta a Roma, ma risale indietro fino a Ferrara. 00:34:25 Questa è la poesia che segue, mi chiedi perché mai e quando invece, succede, 00:34:30 si svolge, accade 00:34:35 a Roma e neanche tanto lontano da qua. 00:34:40 Siamo 00:34:45 in via Michelangelo Caetani, è la poesia che sto per leggere è 00:34:50 Succede.

Giorgio Bassani: 00:34:59 Mi chiedi 00:35:00 perché mai e quando, ti rispondo che è 00:35:05 stato così. Accorgermi semplicemente in 00:35:10 un tardo pomeriggio qualsiasi, poniamo giacché 00:35:15 non è nemmeno detto d'ottobre, del modo 00:35:20 come la luce del sole colpiva il roseo impervio 00:35:25 fianco sud ovest di Palazzo Sacchetti, c 00:35:30olpiva e al tempo stesso bagnava la 00:35:35 luce, non so se mi segui. Accorgermi 00:35:40 delle foglioline nere e aguzze del rampicante, 00:35:45 l'aria era mossa, capisci. Percorse 00:35:50 a tratti, su su per il tramite di oscuri e 00:35:55 rameggi, da una specie di reiterata scarica 00:36:00 elettrica alla quale contemporaneamente fosse 00:36:05 infusa chissà come da autentico e limpido oro. 00:36:10E aver voglia di 00:36:15 schianto, dopo anni infiniti di ridere, ridere Reader insieme 00:36:20 del suo perfetto contrario.

Giorgio Bassani: 00:36:29 L'ultima poesia che s'intitola davvero cari non saprei dirvelo, 00:36:35 che ripete, che continua, il tema 00:36:40 del rapporto tra la poesia e la prosa.

Giorgio Bassani: 00:36:46 Davvero cari non saprei dirvelo, attraverso 00:36:50 quali strade così 00:36:55 lontano io sia riuscito, dopo 00:37:00 talmente tanto tempo a tornare. 00:37:05Vi dirò soltanto che mi lasciai 00:37:10 pilotare nel buio da qualche 00:37:15 d'uno che mi aveva preso in silenzio per 00:37:20 la mano.

Giorgio Bassani: 00:37:24 In ogni caso non volevo venire subito a un altro tema che 00:37:30 ritorna di frequente nelle poesie della seconda parte di rima e senza, cioè 00:37:35 epitaffio e in gran segreto, cioè il tema di Ferrara, non poteva 00:37:40 essere diversamente, perché Ferrara è la 00:37:45 mia città d'origine, anche se sono nato a Bologna, ma 00:37:50 sono nato a Bologna per puro caso. Ecco 00:37:55 la prima poesia si intitola, 00:38:00 La cuginetta cattolica.

Giorgio Bassani: 00:38:06 No, non è affatto vero. Sono stato molto felice da ragazzo, però 00:38:15 da bambino incomparabilmente 00:38:20 di più. La mia vita si svolgeva 00:38:25 a quell'epoca, l'epoca della guerra, nella 00:38:30 casa dei nonni in via della gara col 00:38:35 nonno Cesare, che verso sera tornava in bicicletta 00:38:40 dell'ambulatorio o dall'ospedale e poi dritto 00:38:45 in piedi dinnanzi ad una delle grandi finestre 00:38:50 di cucina guardava verso Bologna 00:38:55 l'oro delle nuvole a grado a grado 00:39:00 spegnersi e intanto cantava a mezza 00:39:05 bocca, sogghignando e piangendo, Leonora 00:39:10 addio. Sopraggiunse 00:39:15 infine da Roma una bella ardita 00:39:20 moretta bruna, la cuginetta cattolica.

Giorgio Bassani: 00:39:29 Un'altra poesia, sempre sul tema di Ferrara, una poesia un po' 00:39:35 lunga, così un po' diciamo così per adoperare 00:39:40 un termine che di solito non 00:39:45 adopero mai, insomma un po' narrativa ecco. Avrei potuto 00:39:50 trarre da questa poesia anche non solo un racconto 00:39:55 o qualcosa di simile. In ogni caso, assomiglia 00:40:00 molto a questa poesia a un mio racconto, a un racconto 00:40:05 del primo libro del romanzo di Ferrara che si intitola 00:40:10 dentro le mura. Il racconto di 00:40:15 dentro le mura, a cui assomiglia questa poesia, si intitola 00:40:20 La passeggiata prima di cena.

Giorgio Bassani: 00:40:24 Rolls-Royce, subito dopo aver chiuso gli occhi per sempre, eccomi ancora una volta 00:40:35 chissà come a riattraversare Ferrara in macchina, una 00:40:40 grossa berlina metallizzata di marca straniera 00:40:45 dai grandi cupi cristalli, forse una 00:40:50 Royce. A scendere ancora una volta dal Castello 00:40:55 Estense, giù percorso già vecchia, verso il roseo 00:41:00 ghirigoro terminale della prospettiva, e intanto 00:41:05 piano piano si faceva grande, entro il concavo 00:41:10 rettangolo per aprirsi. Lo chaffeur 00:41:15 d'alta e dura collottola seduto a dritta 00:41:20 davanti certo lo sapeva molto bene da che parte dirigersi, ne i 00:41:25o d'altronde mi sognavo minimamente 00:41:30 di rammentarglielo. Ansioso come ero 00:41:35 di riconoscere sulla sinistra la chiesa di San Carlo, p 00:41:40iù in là a destra quella dei Teatini, a 00:41:45 lei di contro già ferme così di buon'ora in proprio sul marciapiede, 00:41:50 dinnanzi alla pasticceria Folchini, gli 00:41:55 amici di mio padre quando lui era giovane i 00:42:00 più con larghe lobby e bizze in capo, alcuni 00:42:05 con tanto di mazza dal pomo d'argento in pugno. 00:42:10Ansioso, anzi smania come ero insomma di ripercorrere 00:42:15 l'intera main street della mia città, 00:42:20 in un giorno qualsiasi di maggio giugno attorno 00:42:25 alla metà degli anni venti, un quarto d'ora 00:42:30 avanti, le nove di mattina. Quasi 00:42:35 sospinta dal suo stesso soffio lussuoso 00:42:40 infine la Rolls svoltava laggiù 00:42:45 per via Madama e di lì a poco in via Cisterna 00:42:50 del fondo. E a questo punto ero io, non più 00:42:55 che decente. Le guance di fuoco per il timore di arrivare 00:43:00 tardi a scuola a uscire in quel preciso istante coi 00:43:05 libri sottobraccio dal portone numero uno, 00:43:10 ero io che pur continuando a correre mi giravo 00:43:15 indietro verso la mamma spenzolata dalla finestra di 00:43:20 sopra a raccomandarmi qualcosa, ero io, 00:43:25 proprio io che un attimo prima di sparire alla 00:43:30 vista di lei, ragazza, dietro l'angolo levavo 00:43:35 il braccio sinistro in un gesto di insofferenza 00:43:40 e insieme. Avrei 00:43:45 voluto gridare alt, al rigido 00:43:50 cheffeur e scendere, ma la Rolls sobbalzando 00:43:55 mollemente già lungheggiava il 00:44:00 Montagnone, anzi ormai fuori porta 00:44:05 già volava per strade arde, deserte, 00:44:10 prive affatto di tetti ai 00:44:15 lati e affatto sconosciuta.

Giorgio Bassani: 00:44:22 Leggerò adesso una poesia che si intitola 00:44:25 Walzer, e che mette in qualche modo vicino le 00:44:30 due città della mia vita, Ferrara e Roma. A Ferrara sono 00:44:35 vissuto fino a ciciamo 00:44:40 così, eh si, fino al 1943, sino 00:44:45 al 43, cioè fino a 00:44:50 27 anni mi pare no, se non sbaglio. E 00:44:55 poi nel 43, alla fine del 43 sono venuto a Roma e a 00:45:00 Ferrara non ci sono tornato ma mai 00:45:05 più rimasto a lungo, però naturalmente 00:45:10 ho sempre dovuto fare i conti con la mia città, anzi quando 00:45:15 avrò finito qui, vi voglio leggere un pezzo del romanzo di Ferrara, 00:45:20 che in qualche modo, che 00:45:25 ho scritto ovviamente intorno agli anni 60 eccetera, che 00:45:30 in qualche modo pretende 00:45:35 di dire, vuole 00:45:40 confermare in sostanza che Ferrara 00:45:45 è sempre in cima ai miei pensieri eccetera, e che poi per 00:45:50 me non c'è sostanziale differenza tra la prosa e la 00:45:55 poesia, allora Walzer.

Giorgio Bassani: 00:45:59 Uscendo sul lungotevere, sotto la pioggia battente 00:46:05 che impegna al massimo il tergicristallo 00:46:10 scorgo in un lampo, prima di immettermi 00:46:15 anch'io nel flusso della corrente 00:46:20 una grande candida pagina aperta, 00:46:25 forse la doppia pagina centrale 00:46:30 del giornale d'oggi. Ballare gioiosa 00:46:35 e disperata presa a mezz'aria nel vortice 00:46:40 di una ruota gommata, una specie di estremo 00:46:45 valzer avanti di cedere, da arrendersi a 00:46:50 diventare informe e bizzarra 00:46:55 poltiglia a ridursi a pagina. Eccolo 00:47:05 dunque qua l'inverno, un rapido inverno 00:47:10 ancora. Così diverso dalla mera 00:47:15 inclemente stagione lunghissima, capace 00:47:20 ai tempi dei tempi di trasformare 00:47:25 il bambino in un ragazzo, il ragazzo 00:47:30 in un uomo. La stagione è interminabile 00:47:35 piena di fiamme e lacrime e a ricordarla, 00:47:40 a ripensarci più tardi oramai 00:47:45 dentro la primavera ti sussurrava 00:47:50 di non temere se tanto hai amato la guerra avrai.

Giorgio Bassani: 00:48:05 Un'altra poesia, l'ultima, tratta naturalmente 00:48:10 senza, cioè la seconda parte di rima e senza e precisamente 00:48:15 da epitaffio. S'intitola, 00:48:20 Le leggi razziali.

Giorgio Bassani: 00:48:28 La magnolia, che sta giusto nel mezzo del giardino di casa nostra 00:48:35 a Ferrara è proprio lei, la 00:48:40 stessa che ritorna in pressoché tutti 00:48:45 i miei libri. La piantammo 00:48:50 nel 1939, pochi mesi dopo la promulgazione 00:48:55 delle leggi razziali, con cerimonia 00:49:00 che riuscì a metà solenne e a metà 00:49:05 comica. Tutti quanti abbastanza allegri 00:49:10 se Dio vuole, in barba al 00:49:15 noioso ebraismo metastorico. Costretta 00:49:20 fra quattro impervie pareti piuttosto 00:49:25 prossime crebbe nella luminosa 00:49:30 invadente, puntando decisa verso 00:49:35 l'imminente cielo, piena giorno 00:49:40 e notte di bigi, passeri, di bruni, merli, 00:49:45 quadrati senza riposo giù da 00:49:50 premi e gatti, nonché da mia madre, anch'essa 00:49:55 aspirante indefessa da dietro 00:50:00 il davanzale traboccante ognuna delle 00:50:05 sue briciole. Dritta dalla 00:50:10 base al vertice come una spada, ormai fuoriesce 00:50:15 oltre i tetti circostanti, ormai 00:50:20 può guardare la città da ogni parte e l'infinito 00:50:25 spazio verde che la circonda, ma 00:50:30 adesso incerta lo so, lo vedo. D'un 00:50:35 tratto espansa, lassù sulla vetta, di un tratto 00:50:40 debole nel sole, 00:50:45 come chi all'improvviso non sa 00:50:50. Raggiunto che abbia il termine di un 00:50:55 viaggio lunghissimo la strada da prendere, 00:51:00 che cosa fare?

Giorgio Bassani: 00:51:04 Ora, non dico per fornire una 00:51:10 prova. Ma per spiegarvi la mia convinzione, 00:51:15 la convinzione che ho, circa la sostanziale 00:51:20 uguaglianza o forte 00:51:25 somiglianza anche formale, tra ciò che scrivo in versi e ciò che scrivo 00:51:30 in prosa leggerò un capitolo e precisamente il nono, della 00:51:35 quarta parte del giardino dei Finzi Contini.

Giorgio Bassani: 00:51:42 Benché fosse così tardi, mio 00:51:45 padre non aveva ancora spento la luce. Da quando a partire 00:51:50 dall'estate del 1937, era cominciata su tutti i giornali la campagna 00:51:55 della razza, lo aveva preso una forma grave di insonnia, 00:52:00 che toccava le punte più acute d'estate, col caldo. Passava 00:52:05 intere nottate senza chiudere occhio, un po' leggendo, un po' girando 00:52:10 per casa, un po' ascoltando e tirando le trasmissioni in lingua italiana 00:52:15 delle radio straniere, un po' chiacchierando con la mamma in camera 00:52:20 di lei, se rientravo dopo l'una era difficile che riuscisse 00:52:25 di superare il corridoio lungo il quale si susseguivano una dopo l'altra 00:52:30 le camere da letto, la prima era quella del papà, la 00:52:35 seconda quella della mamma, poi venivano quelle di Ernesto e di Fanny e 00:52:40 infine laggiù in fondo la mia, senza che lui se ne accorgesse. 00:52:45Avevo un bel avanzare in punta di piedi, togliermi addirittura le scarpe, l'orecchio 00:52:50 finissimo di mio padre percepiva i minimi scricchiolii e 00:52:55 fruscii. Sei tu? Com'era da prevedersi 00:53:00 anche quella notte non era sfuggito al suo controllo, di solito al suo 00:53:05 sei tu? Acceleravo prontamente il passo, tiravo dritto senza rispondergli, 00:53:10 e fingendo di non aver sentito. Ma quella notte no, pur immaginando senza 00:53:15 fastidio il genere di domande alle quali avrei dovuto rispondere, da 00:53:20 anni sempre le stesse, come mai così tardi, sai che ora, dove 00:53:25 sei stato eccetera. Preferirei fermarmi, chiuso l'uscio introdussi 00:53:30 il viso nello spiraglio. Cosa stai a fare lì? Disse subito mio padre 00:53:35 dal letto, sbirciandomi di sopra gli occhiali. Piuttosto 00:53:40 che sdraiato stava seduto in camicia da notte, appoggiandosi 00:53:45 col dorso e con la nuca alla testiera di biondo legno scolpito, 00:53:50 e coperto non più che fino alla base dello stomaco dal solo lenzuolo. 00:53:55 Mi colpì come tutto di lui e attorno a lui fosse bianco, 00:54:00 argenteo i capelli, pallido e smonta il viso, candidi 00:54:05 la camicia da notte, il guanciale dietro le redini, il lenzuolo, il 00:54:10 libro posato e aperto sul ventre e come quella fiacchezza, una 00:54:15 fiacchezza da clinica pensavo si accordasse la serenità sorprendente, 00:54:20 straordinaria all'inedita espressione di bontà, 00:54:25 piena di saggezza che illuminava gli occhi chiari. Che 00:54:30 tardi, commentò sorridendo mentre dava 00:54:35 un'occhiata al Rolex da polso a tenuta d'acqua, dal 00:54:40 quale non si separava nemmeno a letto, lo sai che ora è? Le due e 00:54:45 ventisette, per la prima volta forse da quando compii i diciotto 00:54:50 anni aveva ottenuto la chiave di casa, la frase non mi irritò. Sono 00:54:55 stato in giro, dissi discretamente, con quel tuo amico 00:55:00 di Milano? Sì, di che cosa si occupa? È ancora studente? E 00:55:05 ha già 26 anni è impiegato, lavora 00:55:10 come chimico alla zona industriale, in uno stabilimento di gomma sintetica della 00:55:15 Montecatini. Guarda un po', e io che pensavo che fosse ancora 00:55:20 all'università, perché non lo inviti mai a cena? Supponevo 00:55:25 che non fosse il caso di dare alla mamma più lavoro di quello che ha già. No, 00:55:30 figurati che cosa vuoi che conti una scodella di minestra in più è roba da 00:55:35 ridere, portalo, portalo pure. Dove avete cenato? da 00:55:40 Giovanni? Annui 00:55:45. Raccontami cos'è che avete mangiato di bello. Mi 00:55:50 assoggettai di buon grado non senza essere sorpreso io stesso della mia condiscendenza 00:55:55 a elencarli i vari piatti, a quelli scelti da me e quelli 00:56:00 da Malnate. Intanto mi ero seduto, buono a sentire 00:56:05 infine mio mio padre compiaciuto, e poi seguito 00:56:10 dopo una pausa, dove la maestra si andava a far da. 00:56:15Scommetto che alzò una mano come 00:56:20 prevenire una mia eventuale smentita. Scommetto che siete andati 00:56:25 a donne. Fra noi non c'era mai stata confidenza al riguardo, 00:56:30 un pudore feroce, un violento e irrazionale bisogno di libertà ed indipendenza mi 00:56:35avevano sempre spinto a bloccare sul nascere tutti i suoi timidi tentativi 00:56:40 di affrontare questi argomenti, ma quella notte no lo guardavo 00:56:45 così bianco, così fragile, così vecchio e intanto era come se qualcosa 00:56:50 dentro di me, una specie di nodo, di annoso segreto 00:56:55 venisse adagio sciogliendosi. Certo che sì, hai proprio 00:57:00indovinato, sarete stati al Casino 00:57:05 immagino? Sì, ottimamente approvo, 00:57:10 alla vostra età alla tua soprattutto, i casini sono la soluzione più sana 00:57:15 sotto qualsiasi punto di vista, compreso quello della salute. Ma di un 00:57:20 po' e coi soldi come te la cavi, ti basta la sabbatina che ti dalla 00:57:25 mamma, se i soldi non ti bastassero chiedi pure a me, nel limite del 00:57:30 possibile vedrò di aiutarti io, Grazie. Dove 00:57:35 siete stati? Dalla Maria Luisa Ernani? Ai miei tempi c'era già lei sulla 00:57:40 breccia. No, in un posto di via delle volte. L'unica 00:57:45 cosa che ti raccomando, continuò assumendomi di colpo 00:57:50 il linguaggio della professione medica che avrebbe esercitato soltanto in gioventù, per 00:57:55 poi alla morte del nonno dedicarsi esclusivamente. All'amministrazione 00:58:00 della Campania di Masi e Torello, e dei 00:58:05 due stabili che possedeva in Via Vigna tagliata. L'unica cosa che 00:58:10 più raccomando è quella di non trascurare mai le necessarie 00:58:15 misure profilattiche, è un fastidio lo so, se ne farebbe 00:58:20 volentieri a meno, però basta niente per prendersi una brutta emorragia, bulbo, uno 00:58:25 scolo o peggio, e soprattutto, se la mattina 00:58:30 svegliandoti ti capitasse di notare qualcosa che non va, vieni subito 00:58:35 in bagno a farmi vedere, per caso ti dirò io come devi 00:58:40 regolarti, ho capito, sta tranquillo. Sentivo 00:58:45 che cercava la maniera più adatta per chiedermi altro, adesso che mi 00:58:50 ero laureato supponevo stesse per chiedermi avevo per caso qualche idea per l'avvenire, 00:58:55 qualche progetto, invece divagò nella politica 00:59:00. Prima che rincasasse disse, fra l'una e le due, era riuscito a captare 00:59:05 varie stazioni radio estere: Monte Ceneri, Parigi, Londra, 00:59:10 Münster. Ora, in base appunto alle ultime notizie lui si era persuaso 00:59:15 che la situazione internazionale stesse rapidamente peggiorando. Eh già 00:59:20 purtroppo, si trattava di un vero affare, a 00:59:25 Mosca le missioni diplomatiche anglo francesi, pareva ormai che 00:59:30 fossero sul piede di partenza, senza aver cavato un ragno dal buco si capisce, 00:59:35 sarebbero davvero ripartito da Mosca così, era da temere. Dopodiché 00:59:40 non ci sarebbe stato che per raccomandare tutti quanti l'anima a Dio. Che 00:59:45 cosa credi?Stalin non è mica tipo da avere 00:59:50 tanti scrupoli, se gli convenisse sono sicuro che non ci penserebbe su un minuto a 00:59:55 mettersi d'accordo con Hitler, un accordo tra Germania 01:00:00 e URSS? sorrisi debolmente, no non ci credo, non 01:00:05 mi sembra possibile. Staremo a vedere, replicò lui a sua volta sorridendo, che 01:00:10 il Signore Iddio ti ascolti. A questo punto dalla stanza 01:00:15 attigua avvenne un lamento, mia madre si era svegliata, Cos'è che hai detto 01:00:20 Ghigo chiese, è morto Hitler? Magari sospirò mio padre, 01:00:25 dormi dormi angelo mio, non agitarti, che ora è? Quasi le tre, 01:00:30 manda a letto quel figlio! La mamma pronunciò qualche altra parola incomprensibile, 01:00:35 mio padre mi fissò a lungo negli occhi e quindi a voce 01:00:40 bassa quasi sussurrando, scusa se mi permetto di parlarti di 01:00:45 queste cose bis, ma capirai tanto io quanto tua madre ci siamo 01:00:50 benissimo accorti fin dall'anno scorso che ti sei innamorato di Micol 01:00:55 Finzi Contini, è vero no? Sì, e come vanno adesso i vostri 01:01:00 rapporti? Vanno sempre male? peggio di così non potrebbero andare mormorai, 01:01:05 d'un tratto avvertendo con estrema chiarezza che dicevo l'esatta verità, che e 01:01:10ffettivamente i nostri rapporti non sarebbero potuti andar peggio e che mai 01:01:15 nonostante il parere contrario di Malnate sarei riuscito a risalire la china in fondo 01:01:20 alla quale invano annaspano da mesi. Mio padre emise 01:01:25 un sospiro lo so, sono grossi dispiaceri, ma dopo 01:01:30 tutto è molto meglio così, stavo a capo chino e non dissi niente. 01:01:35 Sicuro continuò a lui alzando un poco la voce, che cosa avresti voluto fare, 01:01:40 fidanzarti? Anche Micol quella sera in camera sua 01:01:45 mi aveva rivolto la stessa domanda, aveva detto cose che avresti preteso, che 01:01:50 ci fidanzassimo scusa? Io non avevo fiatato, 01:01:55 non avevo avuto niente da rispondere, come adesso riflettevo, 01:02:00 come adesso con mio padre. Perché no fece tuttavia, scosse 01:02:05 il capo, vuoi che non ti capisca? Disse, a 01:02:10nche a me la ragazza piace, mi è sempre piaciuta 01:02:15 fin da quando era bambina, che veniva giù al tempio a prendere la 01:02:20 birra da da suo padre. Graziosa anzi bella, perfino 01:02:25 troppo magari, intelligente, piena di spirito, ma fidanzarsi 01:02:30.. scandì sgranando gli occhi. Fidanzarsi 01:02:35 caro mio vuol dire poi sposarsi, e a questi chiari di 01:02:40 luna senza oltretutto una professione sicura in mano. Dimmi tu, immagino 01:02:45 che per mantenere la famiglia tu non avresti puntato nè sul mio aiuto e 01:02:50 neanche avrei potuto prestarsi Del resto intendo nella misura necessaria, 01:02:55 né tantomeno su quello suo, di lei. La ragazza 01:03:00 avrà senza dubbio una magnifica dote aggiunse, altro che se ce l'avrà, però non penso che 01:03:05 tu, lascia stare la dote disse, se ci fossimo 01:03:10 voluti bene, che cosa contava la dote? Hai ragione 01:03:15 a sentir mio padre, hai perfettamente ragione. Anche io, quando mi sono fidanzato con la mamma 01:03:20 nell'undici, non mi curavo di queste faccende. Ma i tempi allora erano diversi, 01:03:25 si poteva guardare avanti, al futuro con 01:03:30 una certa serenità e sebbene il futuro non si sia poi 01:03:35 dimostrato così allegro e facile come noi due ce lo immaginavamo, ci 01:03:40 siamo sposati nel 15, come sai la guerra è iniziata e subito dopo 01:03:45 ho fatto domanda per partire volontario. Era la società a essere 01:03:50 diversa allora, una società che garantiva, inoltre 01:03:55 io avevo studiato da medico, mentre tu, mentre io 01:04:00 sicuro tu invece di medicina, hai preferito belle lettere e 01:04:05 sai che quando è venuto il momento di decidere io non ti ho ostacolato in nessun modo, la 01:04:10 tua passione era quella e tutti e due io e te abbiamo compiuto il 01:04:15 nostro dovere, tu scegliendo la strada che sentivi di dover scegliere e io non impedendotelo 01:04:20. Ma adesso, anche se come professore tu avessi 01:04:25 aspirato alla carriera universitaria? Accennai 01:04:30 no col capo, peggio rispose. È vero che niente 01:04:35 anche adesso puoi impedirti di continuare a studiare per conto tuo, di continuare 01:04:40 a coltivare per tentare un giorno, se sarà possibile la carriera 01:04:45 ben più difficile e aleatoria dello scrittore, del critico militante, 01:04:50 tipo Eduardo Scarfoglio, Vincenzo Morello, pppure 01:04:55 perché no del romanziere, del sorriso 01:05:00 del poeta. Ma appunto per questo come potevi alla tua età 01:05:05 che hai appena 23 anni davanti a te è tutto ancora da fare, come potevi 01:05:10 pensare di prendere moglie? E di mettere su famiglia? Parlava del mio 01:05:15 futuro letterario mi dicevo come di un sogno bello e seducente ma non 01:05:20 traducibile in qualcosa di concreto, di reale. Ne parlava come 01:05:25 se io e lui fossimo già morti, ed ora da un punto fuori dello spazio 01:05:30 e del tempo discorressimo insieme della vita, di tutto ciò 01:05:35 che nel corso delle nostre vite rispettive sarebbe 01:05:40 potuto essere e non era stato, si sarebbero messi d'accordo 01:05:45 Hitler e Stalin, mi chiedevo? perché no, molto probabilmente 01:05:50 Hitler e Stalin si sarebbero messi d'accordo. Ma 01:05:55 a parte questo continuava a mio padre, e a parte un mucchio di altre considerazioni, 01:06:00 mi permetti di esporti con franchezza, di darti un consiglio 01:06:05 da amico? Di pure, mi rendo conto che quando uno, specie 01:06:10 alla tua età alla tua età perde la testa per una ragazza non sta tanto 01:06:15 lì a calcolare. Mi rendo anche conto che il tuo è un carattere un po' speciale 01:06:20 e non credere che due anni fa, quando quel disgraziato del dottor Faticati, d 01:06:25a quando Faticati era morto in casa non l'avevamo 01:06:30 più nominato. Che cosa c'entrava Faticati adesso? lo guarda 01:06:35 in viso. Ma sì, lasciami dire fece lui, il tuo temperamento, ho 01:06:40 l'impressione che tu abbia preso dalla nonna Fanny , il tuo temperamento, 01:06:45 sei troppo sensibile ecco, così non ti accontenti, 01:06:50 vai sempre a cercare. Accennava con la mano 01:06:55 a mo ideali popolati da pure chimere. Comunque perdonami 01:07:00 riprese, ma anche come famiglia i Finzi Contini non erano adatti, 01:07:05 non erano gente per noi, sposando una ragazza di quel 01:07:10 genere là, sono convinto che presto o tardi ti saresti trovato male. Ma 01:07:15 sì sì ci sta, temendo forse qualche mio gesto, parola 01:07:20 di protesta. Lo sai pure qual è sempre stata la mia opinione in proposito, 01:07:25 è gente diversa, non sembrano neanche dei. Eh lo 01:07:30 lo so, Micol lei ti piaceva 01:07:35 tanto forse per questo, perché era superiore a noi socialmente, 01:07:40 ma dà retta a me, meglio che sia andata a finire così dice 01:07:45 il proverbio: Moglie e buoi dei paesi tuoi e quella là nonostante 01:07:50 le apparenze non era affatto dei paesi tuoi, neanche un 01:07:55 po'. Avevo di nuovo chinato il capo e mi fissavo le mani 01:08:00 posate aperte sul ginocchio. Ti passerà continuava, ti passerà 01:08:05 e molto più presto di quanto tu non credi, certo mi dispiace immagino 01:08:10 quello che senti in questo momento, però un pochino anche ti invidio sai? Nella 01:08:15 vita, se uno vuol capire capire, sul serio 01:08:20 come stanno le cose di questo mondo, deve morire almeno una volta. 01:08:25 E allora dato che la legge è questa, meglio morire 01:08:30 da giovane, quando uno ha ancora tanto tempo davanti a sé per tirarsi 01:08:35 su e risuscitare, capire da vecchi è brutto, 01:08:40 molto più brutto, come si fa? Non 01:08:45 c'è più tempo per ricominciare da zero e la nostra generazione ne 01:08:50 ha prese talmente tante di cantonate. Ad ogni modo se Dio 01:08:55 benedetto vuole, tu sei così giovane, tra qualche mese vedrai 01:09:00, non ti sembrerà neanche vero di essere passato in mezzo a 01:09:05 tutto questo, sarai magari perfino contento, ti sentirai 01:09:10 più ricco non so, più maturo. Speriamo 01:09:15 mormorai, sono felice di essermi sfogato, di 01:09:20 essermi tolto dallo stomaco questo magone. E adesso Un'ultima 01:09:25 raccomandazione posso? Annui, non andarci più 01:09:30 a casa loro, ricomincia a studiare, occupati di qualcosa, mettiti 01:09:35 magari a dare delle lezioni private, che sento dire in giro che ce n'è 01:09:40 tanta richiesta e non andarci più e più da uomo, tra l'altro 01:09:45 aveva ragione, tra l'altro era più da uomo. Proverò dissi, 01:09:50 rialzando lo sguardo, farò di tutto per riuscirci, 01:09:55 così va bene. Guardò l'ora, e 01:10:00 adesso va a dormire aggiunse, che ne hai bisogno, anche 01:10:05 io cercherò di chiudere un momentino gli occhi. Mi chinai 01:10:10 su di lui per baciarlo, ma 01:10:15 il bacio che ci scambiammo si trasformò in 01:10:20 un abbraccio lungo, silenzioso, tenerissimo.