Leggete queste parti dell’intervista di Maria Lai e completate con le parole mancanti. Non importa se non completate tutto. Poi ascoltate il sonoro corrispondente per controllare quello che avete scritto. Fate attenzione: nel sonoro ci sono più parole che nel testo, cercate solo quelle che vi interessano.
Attività di Cloze
Maria Lai: Ci aveva convinto, noi quattro - perché eravamo in quattro suoi allievi - aveva convinto che non serviva fare arte, infatti, di quei quattro, solo ho continuato in questa strada. E io ho ripreso il discorso arte, dopo la guerra, dopo qualche anno, perché di tutto che diceva Martini io non capivo niente, però immagazzinavo tutto. E incominciato a capire le sue parole circa dopo dieci anni sua morte e ancora oggi, ricordando certe cose dico: “Come ragione”. Cioè, allora passava per matto - infatti morì una clinica psichiatrica – ma in questa follia diceva verità straordinarie che io allora non capivo.
Intervistatore: E mi pare il succo sia un po' questo.
Maria Lai: Sì, sì, sì, sì.
Intervistatore: Di questa mistificazione oggi riguardi dell'arte […].
Maria Lai: Cioè, l'arte dovrebbe comunicare energia creativa. E questo, non pare che lo faccia nelle mostre - se non casi rarissimi. Cioè, le mostre sono frequentate proprio da non cerca energia creativa, e chi invece la cerca non niente di arte, perché nessuno la aiuta ad entrare discorso.