Leggete queste parti dell’intervista di Carlo Lorenzetti e completate con le parole mancanti. Non importa se non completate tutto. Poi ascoltate il sonoro corrispondente per controllare quello che avete scritto. Fate attenzione: nel sonoro ci sono più parole che nel testo, cercate solo quelle che vi interessano.
Attività di Cloze
Carlo Lorenzetti: Il sogno riguarda chiaramente la sfera, appunto, ambizioni, delle utopie, che entrano sempre in conflitto la realtà quotidiana, la realtà di gente. Per realtà intendo questa società no, che ci circonda e […] a volte rifiuta proprio categoricamente, proprio in quanto utopisti, ovvero elementi estranei questo tipo di organizzazione. Perché, in effetti, pare che questa società sia tutta improntata ad ideali consumo molto piatti, molto livellati. Quindi il ruolo artista, in questo caso, è automaticamente bandito, no? Proprio perché un libero pensatore e quindi il libero pensatore effettivamente appare il grande utopista. Poi, ecco, parliamo del ruolo specifico dell’utopista-artista, quindi inventore favole, di forme e nella fattispecie, appunto, lo scultore.
Intervistatore: Ecco, ma tu cosa volevi contrapporre, con queste tue sculture, con queste forme, a questa società della quale in due parole detto tutto il male che si merita?
Carlo Lorenzetti: Mah, appunto, soprattutto, una dimensione bene.