Leggete queste parti dell’intervista di Alberto Sartoris e completate con le parole mancanti. Non importa se non completate tutto. Poi ascoltate il sonoro corrispondente per controllare quello che avete scritto. Fate attenzione: nel sonoro ci sono più parole che nel testo, cercate solo quelle che vi interessano.
Attività di Cloze
Intervistatore: Oggi, 18 dicembre 1987, abbiamo noi Alberto Sartoris. Alberto Sartoris tra due mesi - se non sbaglio – compie - anzi, meno di due mesi - compie 86 .
Alberto Sartoris: 87.
Intervistatore: 87, scusi, le avevo tolto un anno. Nato, appunto, Torino nel 1901, in breve: architetto, urbanista, saggista, critico, storico arte. Ha dietro di sé una lunga storia molte biografie riassumono. Io gli chiedo subito: lei viene, mi pare, un giro di conferenze in varie parti del , perché lei continua a fare queste conferenze?
Alberto Sartoris: Glielo subito. Io sono un po' considerato come missionario, ecco: mi sposto […] per spandere la buona notizia, ossia notizia della logica, della ragione, della razionalità e mi affido, come esempio, architettura e alle arti plastiche. Considerando, però, che l'architettura le arti plastiche costituiscono tutta la globalità uomo, ecco. Perché l'architettura, per me, non soltanto la costruzione di una casa […], è proprio un senso della vita nuova alla città […]. E quando progetto un edificio, io penso che si dovrebbe poter sempre dire questo edificio dovrebbe costituire la casa della felicità.