Leggete queste parti dell’intervista di Ruggero Savinio e completate con le parole mancanti. Non importa se non completate tutto. Poi ascoltate il sonoro corrispondente per controllare quello che avete scritto. Fate attenzione: nel sonoro ci sono più parole che nel testo, cercate solo quelle che vi interessano.
Attività di Cloze
Credo che in un artista, insomma, tutto sommato, non possano separare le cose, cioè, il suo lavorare nel dell'arte, della pittura, specie quello che capita come uomo e come persona. D'altra parte, credo anche nella vita, insomma, le giustificazioni sono sempre posteriori. Cioè, noi viviamo, ci lasciamo a certi avvenimenti […] a certe cose che ci pigliano un flusso e dopodiché magari ragioniamo sopra a quello che ci capitato. In pittura avviene anche così, cioè le giustificazioni a posteriori. Il fatto di […] sentirmi legato, di riuscire […] a superare un momento, che è momento materiale del farsi della pittura, forse è una che ha a che fare anche le mie ragioni psicologiche - non so può darsi insomma - e quindi anche con le ragioni vitali. Il fatto è che penso che pittura sia qualche cosa che possiamo considerare in questo , cioè sotto questo aspetto. Cioè non penso che la sia un linguaggio simbolico.