Leggete queste parti dell’intervista di Toti Scialoja e completate con le parole mancanti. Non importa se non completate tutto. Poi ascoltate il sonoro corrispondente per controllare quello che avete scritto. Fate attenzione: nel sonoro ci sono più parole che nel testo, cercate solo quelle che vi interessano.
Attività di Cloze
Toti Scialoja: Io mi ricordo […] io poi tornai a New York ’60 e rimasi lì per parecchi mesi, avevo studio dipinsi dei quadri grandi dentro il clima di New York e molto felice, però cominciò a nascere un dubbio profondo, perché questa pittura cominciò non essere più sentita come […] vera. E […] nel luglio ‘60 - ricordo come ieri - la "Martha Jackson", che era galleria molto importante, molto alla moda, espose mostra di quello che si chiamavano i "New Media" - i mezzi espressivi - i "New Media". In pratica era la Pop, cioè gente esponeva, c'era Dine, c'erano altri, esponevano il tavolino da bagno, esponevano una bottiglia rotta, […] oppure facevano quadro con un secchio davanti. C'era questo elemento di rottura rispetto pittura e di introduzione di una metodica mentale origine […] Marcel Duchamp.
Intervistatore: Dadaista.
Toti Scialoja: Cioè l’anti-pittura […].
Intervistatore: Certo, certo.
Toti Scialoja: Ma vedi, anti-pittura di Marcel Duchamp era una cosa privata, questo aristocratico che fa il pittore, molto bene, un certo punto poi si sazia della pittura, crede solo momento intellettuale.
Intervistatore: E diventa giocatore scacchi!