Leggete queste parti dell’intervista di Guido Strazza e completate con le parole mancanti. Non importa se non completate tutto. Poi ascoltate il sonoro corrispondente per controllare quello che avete scritto. Fate attenzione: nel sonoro ci sono più parole che nel testo, cercate solo quelle che vi interessano.
Attività di Cloze
Guido Strazza: Dai un'immagine del mondo.
Intervistatore: Ecco dai un’immagine mondo. E quale peso, allora, in questa immagine, dei valori storia o della memoria?
Guido Strazza: Il peso è enorme perché memoria diventa immediatamente un fatto culturale. La memoria non altro che un mettere insieme dei tasselli di cose sono accadute a noi - e che noi ricordiamo in modo - perciò non più le cose, ma ciò che ricordiamo cose, che è già una interpretazione culturale di questi fatti. Metterli insieme dire una costruzione mentale […] di riferimento. Ecco la memoria che è. Perché, di nuovo, c'è sempre questa dicotomia di questa straordinaria, secondo , contraddizione, che è la radice di tutte tensioni creative. La contraddizione è tra ciò che ci sembra dato tradizione, dalla memoria […] e ciò che invece, istante istante, dobbiamo inventare. Inventare non è "ex novo", l'artista inventa niente, secondo me, "ex novo", inventa rapporti e combinazioni nuove le cose, che ci sono, che a loro possono essere viste sempre in modo diverso. Se non fosse , tutta l'arte vivrebbe il tempo massimo di generazione.