Leggete queste parti dell’intervista di Giuseppe Uncini e completate con le parole mancanti. Non importa se non completate tutto. Poi ascoltate il sonoro corrispondente per controllare quello che avete scritto. Fate attenzione: nel sonoro ci sono più parole che nel testo, cercate solo quelle che vi interessano.
Attività di Cloze
Mi sono accorto […] che l'ombra ha possibilità di rivelare il corpo da cui proviene. Cioè, io […] prendo un parallelepipedo, gli faccio fare […] ombra una luce, costruisco l'ombra, in diversi modi - nel caso in cemento, in ferro, eccetera - poi tolgo l'oggetto ha procurato questa ombra, io, facendo un passo a ritroso, ritrovo oggetto che io, magari, ho fatto sparire. E vario tempo ho costruito soltanto le ombre e la cosa curiosa è che anche gli amici più vicini eccetera non riconoscevano l'ombra tale, ma vedevano una forma, più o meno astratta, più o bella, più o meno elegante e basta. Cioè, quindi, tutto lavoro che io avevo fatto, in verità non era un lavoro vuoto, no? Se l'ombra la vediamo tutti, cioè incappiamo tutti, tutti i giorni - specialmente noi che siamo qui meridione, cioè, a Roma, […] una mattinata splendida come stamattina - insomma, viviamo quest'ombra. Però […] portata su un valore speculativo questo tipo, su una presenza fisica di questo tipo, con aspetto […] in questo modo, […] quest’ombra è una cosa tutto nuova, che nessuno aveva fatto prima.