Leggete queste parti dell’intervista di Giuseppe Uncini e completate con le parole mancanti. Non importa se non completate tutto. Poi ascoltate il sonoro corrispondente per controllare quello che avete scritto. Fate attenzione: nel sonoro ci sono più parole che nel testo, cercate solo quelle che vi interessano.
Attività di Cloze
Sì sì, a me […] rode una cosa che sostanza è un po' tutto il mio lavoro […]. Fino adesso parlato io di materiali, di aspetti scientifici, aspetti razionali, eccetera eccetera, però tutta critica fino ad ora […], sono molto interessati del lavoro - molti, direi tutti - più o meno felicemente […], ma bada , non voglio fare il pianto, voglio spiegare cosa che […] mi rode dentro. Cioè, secondo , a tutt'oggi - e non solo questo accade a me, ma direi nostra storia dell'arte, che stiamo vivendo – […] la critica italiana riesce a leggere, ad accettare o a sospettare che possa fare arte senza […] veicolarsi – se il termine mi passa - senza supportarsi o stare sempre dentro ai valori letterari, dei contenuti letterari. Cioè, pittura, la scultura, deve raccontare sempre qualcosa che probabilmente, visto critica, appartiene prima a un'immagine letteraria e di rimbalzo dentro il quadro o sulla scultura. Questo, secondo me, un grandissimo errore storico, proprio. Eh, questo mi rode molto: che non riesce a vedere i fatti di arte d'oggi […], da Mondrian oggi […] sembra, in qualche modo, in qualche momento, leggendo, guardando, che sia accaduto nulla.
