Leggete queste parti dell’intervista di Renzo Vespignani e completate con le parole mancanti. Non importa se non completate tutto. Poi ascoltate il sonoro corrispondente per controllare quello che avete scritto. Fate attenzione: nel sonoro ci sono più parole che nel testo, cercate solo quelle che vi interessano.
Attività di Cloze
Renzo Vespignani: […] Devo dire che io sono stato subito fortunatissimo pittore. Ma fortunatissimo anche di esordire quegli anni - peraltro durissimi - che erano l'immediato dopoguerra. È una cosa io oggi dico sempre ai giovani pittori, che tanto vengono a trovarmi, dico: "Non vorrei essere giovane con voi in questi anni qui". Io sono stato giovane pittore in anni straordinari, forse gli ultimi in si poteva essere giovani pittori nel senso bello, nel anche entusiasmante della scoperta di se stessi e della scoperta altri, del tuo lavoro. Cioè, era una Italia, e una Roma particolare, che veniva fuori da una specie di incubo; quindi, con occhi proprio ricettivi a qualsiasi cosa di minimamente nuovo venisse fuori. Si aveva l'impressione quasi di scrivere una carta assorbente insomma, che immediatamente recepiva quello che stendevi sopra, di messaggi più o complessi.
Intervistatore: Ecco ma, perché? […] D'altra parte, appunto, fortuna, tu dici - che è vera, la fortuna esiste in […] tutti fatti della vita – però, probabilmente anche c'era una certa rispondenza il tuo lavoro - il tuo modo di guardare e guardarti intorno e quindi di esprimere questo mondo che guardavi - e quello era un po' il mondo circostante.