Leggete queste parti dell’intervista di Renzo Vespignani e completate con le parole mancanti. Non importa se non completate tutto. Poi ascoltate il sonoro corrispondente per controllare quello che avete scritto. Fate attenzione: nel sonoro ci sono più parole che nel testo, cercate solo quelle che vi interessano.
Attività di Cloze
Intervistatore: Tu sei stato uno che - sempre, con certo anticipo, spesso con forte anticipo - hai testimoniato, hai continuato testimoniare certe realtà - chiamiamole urbane, sociali - sei riuscito spesso e ripenso proprio ai tuoi cicli, no? Sempre poi con questa dimensione Roma, in fondo, Roma come, dicevo, come città emblematica.
Renzo Vespignani: Sì, intendiamoci […] la Roma delle cupole o dei fori, la Roma fenomeno urbano abbastanza emblematico. Cioè, Roma è stata una assolutamente di provincia – diciamolo, fino al '43-'44 - sia nelle dimensioni che nei suoi apparati e infrastrutture culturali, sociali via dicendo. Io ho avuto la fortuna […] di seguire vicenda […] della trasformazione di questa città metropoli. […] In metropoli e con fenomeni, però, anche degrado e quindi non di reale crescita: cioè Roma una metropoli che non ha i servizi di metropoli, capito? Roma si avvia a diventare confusa e violenta New York ma non ha i 300 teatri New York e le 80 biblioteche spalancate sulle strade e dicendo.