Leggete queste parti dell’intervista di Renzo Vespignani e completate con le parole mancanti. Non importa se non completate tutto. Poi ascoltate il sonoro corrispondente per controllare quello che avete scritto. Fate attenzione: nel sonoro ci sono più parole che nel testo, cercate solo quelle che vi interessano.
Attività di Cloze
Intervistatore: Questo, in fondo, ti metteva una condizione […] - non so se […] accetti definizione – […] di artista civile.
Renzo Vespignani: Ecco, […] sì, fu proprio il tentativo di artista civile. E tu capisci che era un tentativo veniva appunto da lunghi anni di storie private. […] Tu sai sono sempre un pittore […] a cui non è bastato il traguardo formale per fare il pittore. Mi sempre messo in testa che la pittura dovesse anche a qualche cosa, ma non servire così, senso stupidamente utilitaristico.
Intervistatore: Come atto di conoscenza.
Renzo Vespignani: Ecco, servire strumento di conoscenza e come strumento di conoscenza comunicabile altri, ecco. Io avrò avuto anche periodi, quasi limite dell'Informale, però sono stato sempre un pittore figurativo. Ma in senso? Non […] credo in senso di conservazione, nel che ho cercato sempre di salvare quel minimo linguaggio comune che hai con il pubblico, proprio perché l’indispensabile per mediare questo messaggio, […] senza percorrere il quale io […] quasi annoio a fare il pittore.