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Intervista a Maria Lai (rispondi alle domande)

Comprensione scritta B1-B2

IL DIALOGO CON IL PUBBLICO

In base al testo dell’intervista trascritto, mettere nell’ordine giusto queste frasi.

Intervistatore: [00:39:30] E questo ti è servito come artista?

Maria Lai: [00:39:33] Sì molto, moltissimo.

Intervistatore: [00:39:35] In che modo?

Maria Lai: [00:39:37] Intanto, a darmi fiducia sulla possibilità di stabilire un dialogo, anche con chi di arte non aveva una cultura specifica. Cioè una volta chiarito questo… questo codice di lettura, chiunque può parlare d’ar… può leggere un'opera d'arte. Certo, a diversi livelli, ma la può leggere. Allora, se dei bambini di 10,11,12…15 anni riuscivano a leggere un'opera al loro livello, ma lo leggevano... io ho acquistato fiducia che chiunque può imparare i codici di lettura delle immagini, come si impara a guidare un'automobile o il codice stradale. Ecco, quella è la base.

Intervistatore: [00:40:21] E questa fiducia che cosa ti ha portato?

Maria Lai: [00:40:24] Mi ha portato forse a… a sentirmi più… più vicina a chi di arte - moderna soprattutto - non ha mai avuto notizie e crede di essere al di fuori, come una lingua che non conosce. E allora… e invece, io sento di poter recu… - non io - naturalmente gli artisti dovrebbero recuperare questa possibilità di… di… di inserimento. Cioè, non esistiamo solo per le grandi città e per le gallerie, perché ci sono forze vive che ci aspettano. Gli artisti dovrebbero muoversi anche in questo senso - per lo meno trovare - perché poi è tutto bagaglio per noi. Più gente interpreta quello che facciamo e più noi siamo ricchi mi pare.

Intervistatore: [00:41:16] E questo… Anche la tua esperienza che tu avevi fatto quell'estate - anzi due, mi pare, estati - in quella località marina, sempre in Sardegna.

Maria Lai: [00:41:27] Ah, sì, Villasimius.

Intervistatore: [00:41:28] Villasimius, si riallaccia un po' a questo discorso?

Maria Lai: [00:41:28] Sì, sì, si riallaccia. Allora ricordo che ci fu proprio… attraverso i ra… i bambini a scuola, che poi riferivano in casa ciò che io avevo detto, soprattutto una frase, io avevo detto alle maestre: “Attente, voi che credete che basti insegnare la storia e la matematica. Questi bambini non sono creativi e da adulti non saranno felici”. Allora questi bambini tornarono a casa raccontando che non sarebbero stati felici, e… e ci furono telefonate dal sindaco che dovettero organizzare un incontro con me; e siccome eravamo diversi artisti allora - io coinvolsi anche Veronesi, Morellé – e tutti andammo lì a parlare con tanta gente, che era andata al Comune - volevano sapere - ma erano interessatissimi. Quello fu un rapporto stupendo.

Attività di riordino

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