In base al testo dell’intervista trascritto, scegliere la risposta giusta.
Intervistatore: [00:06:42] Ecco. Però c'è un elemento nel tuo lavoro - che io chiamo metafisico invece - che è lo stupore quando ci si accorge di questo spazio
Teodosio Magnoni: [00:06:57] Perfetto, proprio lo stupore, la sorpresa - se vuoi così - però io sarei contrario a chiamarlo metafisico, per la semplice ragione che comunque questo stupore è contingente al reale del presente, in cui tu lo percepisci. Tu ti ricordi un lavoro mio? Io sono lo spazio dove io sono, che poi era una citazione di un poeta, Arnaud. Dunque questo spazio, questa metafisica - come la chiami tu - in effetti non è illusionistica, non rimanda a una cosa autre - a qualcosa al di là - è sempre contingente al momento in cui si percepisce. Per questo io dico che è più reale che irre… che… che metafisico. Questa magicità è un fatto… è un… forse un fenomeno? Così, voglio dire, nuovo? Così inusuale. Che poi una par… una… una cosa che interessa moltissimo me: non dico l'originalità a tutti i costi - gli… il nuovo a tutti i costi - ma l'inusuale, in un certo senso.
Intervistatore: [00:08:06] Quindi la sorpresa.
Teodosio Magnoni: [00:08:07] Della sorpresa, questo è una… una… è quello che io definisco il nuovo, proprio perché ha questa… novità, questa inu… inusualità, questa… Che però secondo me non è che rimanda a situazioni… autres…
Intervistatore: [00:08:24] Misteriose.
Teodosio Magnoni: [00:08:25] Misteriose.