DIGITAL LIBRARY
TI RACCONTO IN ITALIANO

Home Attività Intervista a Elisa Montessori (rispondi alle domande)

Intervista a Elisa Montessori (rispondi alle domande)

Comprensione scritta B1-B2

L’INFLUENZA DEL MARITO NEI QUADRI

In base al testo dell’intervista trascritto, mettere nell’ordine giusto queste frasi.

Elisa Montessori: [00:31:05] Sì, guarda, io credo che per esempio l'influenza di un… di un uomo come Nino su di me, sia stato nella… in una terminazione più programmata del mio lavoro. Vivendo vicino a un uomo che lavora molto, io mi sono data dei tempi più stretti. In un certo senso, ho… ho cominciato a dirigermi in un modo un… un… un po' più serrato, ma questo evidentemente può anche essere dall'età, da… dal tipo di consapevolezza che ognuno ha anche di sé. E riguardo, per esempio, al lavoro che fa Nino - che è un architetto - il mio lavoro, invece, ha preso, devo dire, un'immagine molto diversa da quello che può essere la progettualità architettonica. Perché io credo nel… nel progetto di non-progetto. Evidentemente, siccome il disegno - la pittura - è un fatto mentale, il progetto c'è sempre. Però, proprio in un modo paradossale, è la… il disegno, la… la… il segno più autentico, quello che rende… si rende conto del proprio potere inizio-pulsionale, che è di per sé un non-progetto. Cosa che, evidentemente, in… in un tipo di edificare - che può essere il mestiere de… dell'architetto - può essere tenuto soltanto a livello di desiderio di forma e invece per me non è solo desiderio, è fatto. Io, nel momento in cui c'è il desiderio, già lo attuo. E quindi, c'è un… un… un segno che nello stesso tempo: segno mentale, segno fisico, pulsionale e… e in qualche modo… molto più esistenziale. Cioè, diventa anche gesto di me, identità di me. Adesso, tu sai benissimo che gli architetti disegnano molto più di quello che costruiscono, questo anche ci ha salvato, in qualche modo. Però per loro è un controsenso, perché il disegno era il preliminare di qualcosa. Mentre il segno, per me, è un fatto compiuto, con una sua struttura interna, con una sua possibilità evocativa - ist… i… all'istante e nel tempo - con un sua comunicazione, diciamo, assoluta. Perché poi…

Intervistatore: [00:34:03] Non dobbiamo aver paura.

Elisa Montessori: [00:34:04] …non dobbiamo aver tanto paura di questa co... Quindi in… in questo c'è una divergenza che non mi ha fatto… mi ha fatto capire, per esempio, l'architettura e questo è stato un arricchimento. Io l'architettura l'avevo vista in un modo molto più lontano, però, nel mio lavoro, evidentemente c'è stato un approfondimento, ma è stata diciamo la mia vena, il mio… il mio essere, che forse è venuto fuori in un altro modo, ma non è stato una cosa specchiante ecco, addiri… questo proprio lo rinnego.

Intervistatore: [00:34:40] È già importante questo che tu dici - perché, in fondo secondo me, questi processi osmotici che avvengono in ogni... si dice che addirittura da vecchi ci si rassomiglia, no, fisicamente. Quindi, figurati questo scambio - specialmente se c'è una continua comunicazione - fra le due persone. Secondo me, è anche importante e vero che può andare anche nella direzione opposta dell’altro lavoro, che poi sempre… un’influenza.

Elisa Montessori: [00:35:12] È un'influenza, certo. Certo.

Attività di riordino

1:
2:
3:
4:
5: