In base al testo dell’intervista trascritto, ricostruire le frasi corrette. Attenzione, tra le risposte c’è un’opzione extra.
Intervistatore: [00:24:03] Per quanto riguarda l'arte - sempre tenuto conto di questo suo duplice e continuo interesse - lei è stato molto vicino al cosiddetto Gruppo di Como.
Alberto Sartoris: [00:24:14] L'ho fondato io nel '35, sono io il fondatore, benché non si… ci siano pochissimi critici che lo… che lo… mi… mi… mi riconoscono quel merito lì.
Intervistatore: [00:24:25] Ecco allora...
Alberto Sartoris: [00:24:25] Dicono che l'ha fondato Radice, che l'ha fondato Terragni: non è vero, l'ho fondato io ed è anche nel gruppo di Como che ho conosciuto mia moglie, la pittrice Carla Prina. Perché era appunto quella mia idea della sintesi delle arti. Allora ho chiesto a Terragni e a Cattaneo - perché io facevo la spola tra la Svizzera e Como - a Cattaneo, a Lingeri a tutti… a tutti quegli architetti autentici del Gruppo di Como e della regione lombarda, e poi a pittori come Manlio Rho, come Carla Badialli, come Mario Radice. E poi, oltre a quel… al Gruppo di Como, per me pensavo anche a uno dei più grandi pittori astratti del nostro tempo, che è Mauro Reggiani, ecco. Ma lui non… ha fatto ma… parte del gruppo di Como marginalmente perché non era a Como ecco. E lì, vede, ho già creato una sintesi delle arti, perché, in quell'epoca lì, per esempio, anche Terragni, ecco, quando lui doveva scegliere un artista, lui e la di… la sua… il suo diciamo… la sua visione della pittura era… era una visione sirioniana, non era ancora una visione astratta. Invece, quando… infatti quando lui ha fatto quel magnifico edificio la… la Casa dell'artista sul lago...
Intervistatore: [00:25:43] Del Fascio.
Alberto Sartoris: [00:25:44] No, sul lago.
Intervistatore: [00:25:44] Ah, la villa già.
Alberto Sartoris: [00:25:46] C'è un'opera, c'è un nudo, non c'è un'opera astratta, ecco. Quando Figini e Pollini hanno fatto anche quella loro magnifica casa lì a Milano, non so più alla… alla Biennale o alla Triennale...
Intervistatore: [00:26:01] Alla Triennale, sì.
Alberto Sartoris: [00:26:01] Hanno messo una scultura di Fontana che non è una scultura astratta, ecco. Io ho ri… ho rimproverato questo qui a tutti questi architetti che ammiravo, ecco.
Intervistatore: [00:26:10] Ecco, questo lei ha usato la parola rimproverato. Quindi arte: solo arte astratta, secondo lei?
Alberto Sartoris: [00:26:16] No, però… perché io non chiudo mai l'orizzonte, vede. Quando è stato… quando è nato il futurismo ecco, hanno detto: “Adesso è finito, ecco, l'arte è finita”. Dopo il futurismo, ce ne sono stati degli -ismi. Io ho vissuto sei mesi sugli -ismi alla Radio Losanna, perché ho raccontato la storia degli -ismi, ce ne sono 120, ecco, e mi pagavano ogni volta 50 franchi. Allora ade… adesso, per me, l'arte che si inserisce… perché, vede, io ho abolito la parola decorazione, se vogliamo fare la sintesi dell'arte bisogna parlare di incorporazione delle arti plastiche nell'architettura, poi mi… mi spiegherò meglio. Per me, per ora, è l'arte astratta, ecco. Per esempio, io rimprovero Le Courbusier, che ammiro molto, che ho difeso con molti artisti, sono andato in galera una volta perché avevo difeso lui, ecco…