In base al testo dell’intervista trascritto, indicare se queste affermazioni sono vere o false.
Intervistatore: [00:02:27] Hai usato la parola due volte solitudine e questo mi ha sempre un po' colpito nel tuo ormai lungo cammino artistico. In fondo, tu sei stato un pittore che ha conosciuto tutti, no - l'élite intellettuale del mondo di questi anni – però, in fondo, io ho avuto sempre la sensazione che tu sei stato un solitario.
Toti Scialoja: [00:02:50] Sì, io penso che il mio… che la mia natura è solitaria - sì, sì, sono un solitario. Appunto, na… la solitudine nacque da… da una vocazione a questo ma anche da un esercizio di solitudine, fatto da bambino in questo giardino. Io non pe… non concepivo che si giocasse insieme con altri bambini. Io giocavo per conto mio, in questo tipo di contemplazione e anche di ipnosi addirittura o di estasi che mi davano queste forme. E… quindi…
Intervistatore: [00:03:20] Come hai fatto poi anche in pittura in fondo.
Toti Scialoja: [00:03:22] Sì, a me… sono sta… sì, sempre… ho sempre fatto le cose perché le amavo profondamente, ma questo amore nasceva da una mia… da un mio impulso interiore, non era mai dettato da mode o da… l'idea di fare gruppo con altri, di appartenere a un gruppo, di essere... D'altronde, questa solitudine mi ha anche salvato dal… dal fascismo: io ho odiato profondamente il fascismo che mi ha perseguitato - da quando avevo 10 anni, fino a quando ne ho avuto 30 – mi ha… tutta la mia vita è stata sotto il fascismo e quindi io ho retto al fascismo, ho resistito al fascismo proprio fondandomi in questa solitudine, arroccandomi nella solitudine. Tant'è vero che ne ho contratto una specie di disgusto per tutto quello che è sociale che… collettivo, che… fa appartenere a una chiesa, fa appartenere a una… a un partito, fa appartenere a… a della gente che magari sfila per la strada so… dietro una bandiera ca… cantando degli inni. Ecco tutto questo mi fa orrore, già la voce di un... di un megafono per la strada mi fa venire i brividi. Quindi, proprio, ho contratto un'avversione per tutto quello che è associativo. Naturalmente, questo è sacrosanto perché avevo a che fare col fascismo, quindi era… era giustissimo che io, giovane intellettuale, avessi questo odio per tutto quello che era collettivo in Italia, perché tutto quello che era collettivo allora era fascista, non c'era scampo. Poi è rimasto, mi è rimasto come trauma, quindi adesso magari è ingiusto che io mi ritragga così - mi sia ritratto fino a ieri così - ma ormai sono fatto in questo modo.