In base al testo dell’intervista trascritto, ricostruire le frasi corrette. Attenzione, tra le risposte c’è un’opzione extra.
Intervistatore: [00:22:36] Infatti, io non voglio provocarti ma - no no, non voglio provocarti - ma tu hai detto una cosa: "Nessun americano mi ha deluso" però invece - scusami eh… ecco ti provoco - a un certo punto nasce, in fondo… nel… intorno agli anni… primi anni '60, la Pop Art, e tu volti il sedere all'America, o sbaglio?
Toti Scialoja: [00:22:58] Esattamente, ma io parlo dei pittori veri, dei veri pittori americani, che sono questi immigrati che sono… vengono dall'Olanda, vengono dalla Georgia, dalla Russia… dappertutto arrivano questi americani, il maestro di loro è Arshile Gorky, che era un armeno, e poi tutti gli altri: De Kooning è un… è un… è un… olandese, Rothko è un russo. Quindi, erano tutti… erano tutti… venivano tutti da… da… da fuori.
Intervistatore: [00:23:32] Ma allora qualche americano ti ha deluso? Quei Pop artisti?
Toti Scialoja: [00:23:34] [ride] Poi io mi ricordo che nel '60 io poi… tornai a New York nel ’60 e rimasi lì per parecchi mesi, avevo uno studio dipinsi… dipinsi dei quadri grandi dentro il clima di New York e ero molto felice, però cominciò a nascere un dubbio profondo, perché questa pittura cominciò a non essere più sentita come vi… vera. E nell'agosto… nel luglio del ‘60 - ricordo come ieri - la Martha Jackson, che era una galleria molto importante, molto alla moda, espose una mostra di quello che si chiamavano i New Media - i nuovi mezzi espressivi - i New Media. In pratica era la Pop, cioè la gente esponeva, c'era Dine, c'erano altri, esponevano il loro tavolino da bagno, esponevano una bottiglia rotta, insomma… oppure facevano un quadro con un secchio davanti. C'era questo elemento di rottura… di rottura rispetto alla pittura e di introduzione di una metodica mentale di origine Du… Marcel Duchamp.
Intervistatore: [00:24:45] Dadaista.
Toti Scialoja: [00:24:46] Cioè l’anti-pittura… anti-pittura.
Intervistatore: [00:24:47] Certo, certo.
Toti Scialoja: [00:24:48] Ma vedi, l'anti-pittura di Marcel Duchamp era una cosa sua privata, questo aristocratico che… che fa il pittore, molto bene… a un certo punto poi si sazia della pittura, crede solo nel… nel momento intellettuale…
Intervistatore: [00:25:02] E diventa giocatore di scacchi! Eh, ti pare?
Toti Scialoja: [00:25:03] Diventa un giocatore di se stesso - di scacchi con se stesso -non fa più nulla, vive in modo parassitario, come un angelo, come un uccello in una… in una voliera. Insomma, è un caso per… personale, particolare, il suo. Che… nel momento in cui lui invece diventa, invece, un maestro, lui era un cattivo maestro, perché non era un maestro, lui era uno… un bizzarro, una sua… un suo spirito, aveva un suo spirito… Ma considerarlo un maestro, nella su… nella sua anti-pittura e nella sua intellettualità, è anche ridicolo, perché l'intellettualità poi ce l'aveva lui, ma gli altri non ce l'avevano al suo livello; bisogna essere veramente degli intellettuali e non si può… non ci si può improvvisare tali. Insomma, comunque, per finire il racconto, io quando vidi questa mostra dalla… dalla… dalla Martha Jackson - i New Media - con un enorme successo e poi arrivarono voci sinistre… voci sinistre che dicevano che Sidney Janis che aveva gli otto – questi otto che io a… amavo, cioè De Kooning, Rothko eccetera… anche Pollock, tutti… tutti i migliori otto pittori - li aveva mollati tutti e otto per entrare nell'interesse a… dei Pop - istigato anche da una sua amica, mi dicevano - dei Pop come Rauschenberg, come Jasper Johns, come Lichtenstein e altri. Quindi poi lui mise alla porta questi suoi pittori e cominciò a interessarsi alla Pop. Quindi era tutto un movimento di reazione all'arte come profondità di pensiero, come impegno spirituale, come dedicazione, proprio, de… dell’esistere al… dell'esserci a… all'essere direi, per invece, così, provar gusto a un'arte celebrativa, di divertimento, un'arte spettacolo, un po' televisiva insomma - un'arte un po’ televisiva - in cui si celebravano i fasti… i fasti del cittadino medio americano con le sue réclames, la sua pubblicità, la sua volgarità, la sua violenza, e… eccetera. E quindi era proprio il contrario quello che io pensavo che fosse… dovesse essere la pittura.