In base al testo dell’intervista trascritto, mettere nell’ordine giusto queste frasi.
Toti Scialoja: [00:41:08] Sono dieci anni che non scrivo più poesie per l'infanzia, scrivo poesie anche tragiche, molto drammatiche, però tutto questo nasce spontaneamente. Evidentemente io a vent'anni volevo fare il poeta, adesso la poesia proprio mi ha… mi ha aggredito, mi ha… mi ha attraversato, mi sta attraversando, io faccio quello che vuole la poesia, non… non… non faccio, non dico: "Adesso voglio scrivere una poesia con questo metro, con questa quantità, con questo numero di versi", no, mi viene fuori questa poesia.
Intervistatore: [00:41:38] Ti lasci andare.
Toti Scialoja: [00:41:39] E adesso sono dieci anni che io scrivo delle poesie in quartine doppie, come se una quartina specchiasse l'altra – un po’ a mo' di specchiamento, una quartina… - è una forma di quasi… dialettica, domanda e risposta, non lo so, oppure… prosecuzione nel tempo dello stesso tema, ecco, secondo un certo flusso. E… non posso farne a meno, scrivo sempre delle quartine doppie. Adesso… io so che ad un certo punto arriverà il momento per cui non le scriverò più, ma adesso, per ora, le scrivo, come vuole… come vuole…
Intervistatore: [00:42:15] L'arte.
Toti Scialoja: [00:42:17] Come vuole questa poesia.
Intervistatore: [00:42:18] Ci leggi una poesiola, Toti, per… che nella tua voce si… rimanga.
Toti Scialoja: [00:42:22] Sì, io vi leggo una poesia, però che è ormai molto, molto antica... molto antica…
Toti Scialoja: [00:42:35] Che fai, maggio, piovendo con l'oro nei ruscelli?
Che fai, pioggia, poggiando le gocce sui cancelli?
Che fai, poggio, reggendo le nuvole e i castelli?
Che fai, reggia, raggiando sotto un volo di uccelli?
Che fai, raggio, spiando la ruggine e i coltelli?
Che fai, spiaggia, giocando con la spuma a brandelli?
Che fai, faggio, filtrando il sole sugli anelli?
Che fai, saggia, dormendo coi ragni nei capelli?