In base al testo dell’intervista trascritto, mettere nell’ordine giusto queste frasi.
Intervistatore: [00:31:05] Tu hai avuto un invito per partecipare a una mostra a Palermo dedicata alla Madonna e tu parteciperai, invierai un tuo quadro, che non raffigurerà la Madonna, ma nella quale tu avverti qualche cosa. Forse tu sai che in questo momento, curiosamente, vari artisti – e penso per esempio a certi registi cinematografici, Wenders, no? – stanno, così, meditando molto e facendo discorsi – o anche letterati, Peter Handke, per esempio – su questo discorso, in fondo, della madre: madre come origine, in fondo, dell'umanità. Cioè stiamo un po' mettendo da parte gli uomini - io ridendo dico: come semplici portatori di un semino, no? - e dando molto più valore a questa matrice fondamentale, che è, in fondo, il grembo materno, di cui, poi in fondo la Madonna non è altro che questo simbolo. Ecco, tu… avverti anche tu questo problema?
Guido Strazza: [00:32:15] Sì sì, lo avverto molto, ma - ti dico - partecipo a questa mostra, non tanto pensando alla Madonna come… madre… grembo del mondo e degli uomini, quanto come, quasi, simbolo di… di senso del mistero, di senso della vita come mistero e perciò di abbandono estatico, di fronte a questi misteri di concentrazione… di tensione nei riguardi di questi problemi, e perciò di espressione di questi. Devo dirti che per accettare avevo molti problemi perché, naturalmente, nell'organizzatore della mostra certamente c'è un'intenzione cristologica, cristiana, della Madonna, cultuale, che io non sento, io rispetto nella maniera più sincera e assoluta, ma non sento. Però come ti ho detto prima, la Madonna mi sembra un simbolo universale di questo… di questa sacralità che nell'arte può essere espressa molto bene - anzi ne è la radice - e allora ho deciso di esporre, anche se so che mi troverò vicino a delle pitture figurative, esteticamente molto... completamente diverse da me che… mi faranno un po’ soffrire, ma pazienza.