In base al testo dell’intervista trascritto, indicare se queste affermazioni sono vere o false.
Intervistatore: [00:00:05] Giuseppe Uncini - per gli amici Peppe - nato a Fabriano nel 1929, romano da 34 anni. Oggi, 5 novembre 1987, per te, scultore, la domanda di Martini, di Arturo Martini: Scultura lingua morta?
Giuseppe Uncini: [00:00:29] Eh… Sai, in questo momento… così alle undici e mezza del mattino, voglio dire, eh… eh… potrei darti una risposta,verso sera te ne potrei… dare un'altra. Cioè, voglio dire con questa battuta che la domanda è molto… è molto sfacciata e provocatoria e la risposta è molto complicata. Perché in certi momenti io credo che proprio Arturo Martini abbia proprio ragione; in altri momenti… così, mi sembra che… che non sia proprio una lingua morta, specialmente in questi ultimi anni. In questi ultimi due o tre anni mi sembra che la scultura - qui in Italia, specialmente, dove conosco di più - la scultura… ha una… una… un… una... così, vitalità, una… una forza, un modo di esprimersi anche… anche molto… molto coraggiosa e quasi quasi mi pare quello che - la prua – che… che porta avanti, nel modo più… più valoroso proprio e coraggioso proprio. Perché le… gli aspetti dell'arte figurativa che… che noi viviamo in questi… in questi ultimi anni… Cioè l'avanguardia è… - se… se il termine non si carica di… di… di aspetti negativi come… come… come spesso accade - l'avanguardia è… mi sembra che sia tracciata, sia… sia… sia… così, dalla scultura. Dalla scultura, anche perché finalmente la scultura si sta liberando da certi criteri un po'… quei… quei criteri che secondo me ha tenuto ferma la scultura, che è il peso, la forza, il materiale, lo scultore che… che pensa con i muscoli e tutte sta… sta… sta… baracche, che… che ha tenuto fermo… l’a… l'aspetto vivace e culturale, invece, della scultura. Perché gli scultori sono… sono de… diversi da… da… da… dall'atteggiamento del pittore perché, probabilmente, è un artista che riflette con tempi un po’ più lunghi, un po' più… se vuoi un po' più meditati e disegna molto. Per cui, dopo tanto… dopo tanta pittura fatta con tanti colori, con tante immagini, con tante cornici, con tanti salotti in mente eh… dico, ritorna fuori un pensiero un po' più sano, più approfondito e meno inquinato da… da… da… da quello che può essere anche un mercato attorno, degli interessi che… che… che… che girano sempre attorno alle cose insomma. Quindi, per ritornare a bomba nella domanda, se la scultura è una lingua morta o no, non lo so, non vorrei rispondere su questa cosa perché veramente, ecco, c'è un aspetto, in questo momento, molto positivo, poi c'è l'altro aspetto estremamente negativo, che è quello delle… del… delle… del pratico della scultura. Perché la scultura non si sa dove metterla, chi la fa è certamente un folle. Perché, dico, è… è una grande faticata, quasi sempre, è una grande faticata per… per… poi immagazzinarla, per trasportarla per fotografarla, per… Poi diciamo che si vende… si vende con grande difficoltà perché nelle case queste sculture non… non entrano, no? Non entrano, proprio, per ragioni di… di… di spazio, di presenza fisica. Per un quadro, direi, gira gira, una parete si trova sempre, un chiodo per attaccarlo, ma la scultura, insomma, ti rompe pure le gambe, per non dire altro. Quindi, ci sono questi aspetti della scultura, effettivamente, molto difficoltosi.