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TI RACCONTO IN ITALIANO

Intervistatore: [00:05:00] E l'aspetto pubblico?

Giuseppe Uncini: [00:05:01] E l'aspetto pubblico… Ecco, dove… dove la scultura potrebbe, effettivamente, vivere e avere spazio… ma io non lo conosco, a me non m’hanno chiesto mai… nessuno delle cose, tranne qualche occasione. Adesso, per esempio, il monumento di Gibellina - un'opera dedicata al monumento ai caduti di Gibellina - finalmente dopo tanti anni, con tanti stenti, si è realizzata quest'opera. La… primo lavoro realizzato dopo 30-40 anni di… di… di… di cosiddetta carriera. Ora, se debbo parlare anche guardando gli altri colleghi eccetera, eccetera, molta scultura - negli enti pubblici o statali, parastatali non so che cosa, eccetera - mi pare che anche gli altri non è che godano granché di… di… così… di questo aspetto. Direi più… c'è più forse interesse o possibilità di collocare una scultura nel… nel… nel… certi tipi di industrie, certi tipi manageriali, certe… aspetti, le banche… non so, dove… dove effettivamente non solo c’è… più soldi, perché non è sempre una questione di soldi, anzi...

Intervistatore: [00:06:23] Sono più attenti.

Giuseppe Uncini: [00:06:26] Sono più attenti, più agili, più svegli, più pressati da necessità anche di… di immagine, non so di… di… di pubblicità. Perché che ci sia poi… che l'arte possa essere anche un veicolo per promuovere anche degli aspetti cosiddetti più superficiali o più… o più interessati ad altre cose… ma questo va… va benissimo, lo è sempre stato, insomma, no? Dico… gli affreschi dentro le chiese… aveva anche meno di questi aspetti, insomma, no? Quindi l'importante è - quando si vuol far le cose - tentare di scegliere sempre al meglio, ecco. E quindi la scultura, ecco, per me è una croce e delizia, insomma, ecco. Non posso farne a meno però in certi momenti veramente andrei… andrei più felicemente a spasso al mare o in qualche altro posto, insomma.

Intervistatore: [00:07:26] Nella barca… Sulla barca.

Giuseppe Uncini: [00:07:27] Ma sì... in barca sicuramente.