In base al testo dell’intervista trascritto, mettere nell’ordine giusto queste frasi.
Intervistatore: [00:34:06] Beh tu indubbiamente...
Giuseppe Uncini: [00:34:07] Scusa, adesso sono io che ti faccio la domanda, però...
Intervistatore: [00:34:08] No, no certo. Però, tu stai cercando di privilegiare il visivo, no? L'aspetto visivo e non letterario. Beh qui io mi sono sentito toccato e hai ragione. Perché anch'io, in fondo, quando ho visto questi ultimi tuoi...
Giuseppe Uncini: [00:34:21] Sì, infatti…
Intervistatore: [00:34:21] … abbozzi di ricerca, ti ho fatto una lettura letteraria, che a me è venuta spontanea, cioè è venuto… cercare di capire che significato io davo. E ti ho parlato di gabbia, ti ho parlato di costruttività e di ambiguità.
Giuseppe Uncini: [00:34:34] Certo, certo, certo.
Intervistatore: [00:34:34] Ecco, ma di fatto - e rifacendomi a quest'ultimo tuo lavoro, proprio per concludere, il tuo… l’ultimo tuo lavoro - in fondo, questo elemento, non dico di letterarietà, ma in chi guarda, è lecito a mio avviso.
Giuseppe Uncini: [00:34:52] Sì? No, forse allora non mi sono spiegato. Non è che questo poi, in effetti, non accada, all'interno dell'opera. Però se si perde la possibilità della lettura che l'artista oggettivamente ha fatto, ha costruito, i… cioè, quali sono stati i suoi modi speculativi per arrivare a questo, non si capirà mai fino in fondo. Cioè, il rischio è di raccontare delle storie che magari non… non ci sono neanche o raccontare delle storie e non volersi spiegare qual è l'intimo di questa storia. Cioè, la musica è veramente costruita su degli spazi geometrici e matematici - no questo no, ecco - in quel caso lì, nessuno mette dubbi, no? Poi, secondo chi la fa questa combinazione – e risiamo con le combinazioni - viene fuori x emozione, no? Emozione che è letteraria, che è musicale, che è la dolcezza, la tristezza, la… tutto quello che vuoi. Però, guai perdere le strutture primarie che… ha mosso il meccanismo per arrivare alla poesia. Quando il poeta sceglie una parola, sicuramente è tale che dentro c'è anche un… un… un grande aspetto tecnico di questa scelta, no? E non per questo si scarica la poesia, anzi, tanto è vero che su una buona poesia, io credo, se si va a tentare di sostituire una parola, sembra che quella parola sia insostituibile, non la muove più nessuno. Non c'è altra parola, se non quella. Come mai? Qual è il meccanismo? Questo artista… gli viene dal cielo o se l'è procurata con raziocinio, con esperienza, con emozione? Capito che voglio dire? Non so se… probabilmente è un discorso molto difficile ma, secondo me, questo è un aspetto dell'arte, della lettura, del poter godere l'arte moderna che rischia di essere un errore storico.