Leggere il testo ed inserire le parole mancanti.
Attività di Cloze
Filippo Cerruti: Eravamo dal ‘43 al ‘45 […] Noi eravamo proprio - la casa - un punto dove, un po' venivano i partigiani, un venivano i tedeschi, insomma, era un andirivieni proprio tra il limite, era estremamente pericoloso insomma. Poi noi, mi ricordo, che andavamo scuola a Tortona, e i partigiani che venivano là armati fino denti, quando c'era il rastrellamento delle campagne, li vedevamo seduti bar a Tortona tranquilli, perché erano del posto […].
Anna Marino: Quindi lei ricorda un po’ con paura, questo periodo in siete stati sfollati?
Filippo Cerruti: Eh beh, sì, io ritengo che […] guerra, diciamo di riflesso la guerra - pur essendo la una cosa bruttissima - è servita moltissimo. Perché ci accorti che - pur noi, non avendo sofferto fame - c'era gente che faceva di tutto campare. E poi il riflesso, il brutto questo: che proprio le persone, che hanno avuto difficoltà nel superare questo periodo, poi son quelli che hanno concesso troppo propri figli. Mio figlio deve avere di tutto, deve avere pane all'olio, deve avere la macchina bella […]. Cosa che, purtroppo, non credo che la nuova generazione sia stata un bene.