Leggi il testo della trascrizione del frammento dell'intervista e scegli la risposta giusta.
Stefano Totoro: [00:45:05] E come gliel’ha spiegato?
Pia D.Berlucchi: [00:45:07] Gliel'ho spiegato dicendo che la… fortuna del… singolo è la fortuna di tutti, e la fortuna di tutti è data dalla fortuna del singolo. È quello che dico ai miei operai: “Ragazzi, se l'azienda va avanti voi con le famiglie traete vantaggio, fate gli straordinari, guadagnate di più. Avete l'onore e il vanto di lavorar per la nostra azienda, oltre ad avere la situazione economica. Se voi non fate il vostro dovere e l'azienda non riesce a sostenere il bilancio costi-ricavi, voi andate in difficoltà, l’azien… va in difficoltà l'azienda e di conseguenza andate voi”. Quindi cercare di spiegare che è l'unione, anche morale, di una azienda che porta il risultato. E… non solo, se tutti lavorano la fortuna dell'azienda ricade a ombrello sulla fortuna del singolo: questo è il mio modo di pensare.
Stefano Totoro: [00:45:57] Quanti dipendenti ha?
Pia D.Berlucchi: [00:45:59] Beh… i dipendenti di un'azienda agricola variano da… 15 a 100, a seconda i momenti dell'anno, ecco, quindi, abbiamo dipendenti fissi da 3-4 generazioni: grande soddisfazione.
Stefano Totoro: [00:46:12] Che rapporto ha con i suoi dipendenti?
Pia D.Berlucchi: [00:46:15] Ah Dio… devo dire, mi vogliono molto bene e io parlo in questa forma, devo dire che non ho mai messo orologio per stabilire gli orari di entrata, ma le posso assicurare che le persone arrivan tutte prima dell'orario - sempre prima - questa è una grande soddisfazione da trent'anni. Però, se uno deve andare per una visita, c'è un funerale di un amico, lo chiede, va tranquillamente, non vengono detratte le ore di lavoro, assolutamente. Quindi… - chiaramente bisogna mantenere una linea di funzionamento - però c'è questa grande rapporto umano: uno ha bisogno di dirmi una cosa me la viene a dire, io le chiedo “Questa cosa posso farla?” “Certo che puoi farla!”. Però, devo dire, che in questo modo è anche quando io chiedo qualcosa... Ricordo, un anno, giorno della Madonna Immacolata, 8 dicembre: noi abbiamo l'onore di fornire la prima classe intercontinentale dell'Alitalia, quindi la Magnifica, la classe Magnifica dove si versa la bottiglia grande, non la piccola. Alitalia telefonò, chiedendo 10 mila bottiglie per il 10 di dicembre. Noi eravamo in surmenage natalizio - perché le nostre aziende vanno sempre in surmenage sotto Natale per gli omaggi natalizi - allora io chiamai il capo produzione e gli dissi che bisognava accontentar l'Alitalia e lui mi disse: “Signora come facciamo?”. Allora scesi nella sotterranea, dove stavano lavorando, feci fermar le macchine e dissi: “Ragazzi, ho da farvi una domanda… molto difficile. Sono venuta io, in persona, a farvela. Voi sapete, vero, che noi siamo sull'Alitalia eccetera eccetera...?” “E certo” - loro si facevano belli - anche perché io li coinvolgo in questo, quando abbiamo dei risultati un po' particolari, li chiamo e dico: “Ragazzi, abbiamo fatto...”. “Ebbene” - dico - "Mi chiedono tot bottiglie per… per il 10 dicembre, oggi è 7”. Vidi che si guardavan fra di loro. “Domani è la festa della Madonna Immacolata, 8 dicembre, oltretutto compleanno di mio figlio. Cosa facciamo ragazzi? Diciamo di no ad Alitalia? Facciamo in fretta, diciamo di no, dire di no è la cosa più veloce. Secondo voi è giusto che diciamo di no?”. Parla una donna e fa: “Non si può dire di no a Alitalia” dice questa donna con fare burbero. Risponde un uomo, dall'altra parte, e dice: “Domani mattina, se la signora è d'accordo, lavoriamo dalle 6 alle 11, se lei ci lascia andare a casa alle 11”. Ecco, questa è stata una soddisfazione straordinaria. Allora, io ho detto: “Ragazzi, straordinario, festivo, tutti portate a casa un bottiglione da tre litri, un Jéroboam, in regalo”. A me piacciono queste cose, ecco, quindi… è chiaro che…
Stefano Totoro: [00:48:58] Ce l’ha fatta!
Pia D.Berlucchi: [00:48:59] Sì, ce l’ho fatta, ma io ce la faccio sempre! Perché c'è questo tipo di rapporto, vede… È chiaro che in una grande azienda non si può scendere a queste cose. Però, nella nostra, che ha un numero limitato, io continuo a gestirli in questo modo. Sbaglierò? Sarà giusto? Non lo so. È ovvio che a questo punto della mia vita non posso cambiare. Questo è pacifico.