Leggi il testo della trascrizione del frammento dell'intervista e indica se l'affermazione è vera o falsa.
Valentina Furlanetto: [00:08:56] Quando la <em>Illy</em> nacque, con suo padre, si occupava anche del cacao, no?
Ernesto Illy: [00:09:01] Eh... Mio padre aveva una fabbrica di cioccolato, e quindi era una fabbrica di cioccolato e lo faceva anche al caffè. E poi, il cioccolato è stato in qualche maniera abbandonato e si è occu… concentrato sul caffè. Ma, il desiderio che mio padre aveva era di vendere il caffè nazionalmente, no? Quella volta, negli anni… '33, il caffè si vendeva su una strada perché c'era un droghiere che lo tostava e serviva gli abitanti di quella strada. Era inimmaginabile vendere il caffè da Trieste, per esempio, in Sicilia. Invece, noi avevamo i nostri clienti in Sicilia. Quindi, questa nostra… vocazione per lavorare sulle distanze grandi, ha fatto sì che oggi lei ci trova nei posti più strani. Se va ad Adelaide, che è in… - c'ero l'anno scorso – in Australia, beve il nostro caffè, ma altrettanto in Kazakistan e in un… circa un 130 - 140 Paesi. Dove, tutti i giovani, che sono… caratterizzati da una grandissima sensibilità gustativa e olfattiva, sono innamorati del nostro caffè per queste sue caratteristiche organolettiche eccezionali, che sono il risultato di un coro di innamorati. Perché gli innamorati cominciano coi produttori di caffè, se uno non è innamorato, non può fare un buon caffè.
Valentina Furlanetto: [00:10:24] Lei è innamorato allora.
Ernesto Illy: [00:10:25] Sì, e chi conosce il caffè, si innamora del caffè. È un prodotto, sa, così straordinario, e proprio per questo - per questa sua complessità che prima la… iniziavo a descrivere - ha un fascino che non cessa di incuriosire e di invitare ad approfondire la conoscenza.
Valentina Furlanetto: [00:10:42] Come mai suo padre iniziò a occuparsi di cacao e di caffè? Cioè, da cosa nacque? Perché non è un prodotto italiano ovviamente… E quindi come nasceva l'idea?
Ernesto Illy: [00:10:52] Beh, noi… noi abbiamo una storia complicata... Mio padre è nato a Temesvár, in Ungheria, di un padre ungherese e di una madre sveva. In quella zona c'erano delle grandi paludi. Allora, durante gli anni Ottocento, avevano usato dei lavoratori per bonificare queste paludi. E questi lavoratori – poveracci - non avevano mogli, e allora esistevano dei trasporti, di signore che chiamavano le Donaumaedel - le ragazze del Danubio - che venivano lungo il fiume Danubio per arrivare poi attraverso il fiume Bega in quest'area. Quindi la nonna, che si chiamava Rössler - e che veniva dalle zone del sud della Germania era una di queste, era una Donaumaedel. Invece, mia madre è nata a Johannesburg. Quindi, una madre irlandese e un padre avventuriero. E a due anni è venuta a Trieste, dove si è evoluta ed è diventata una grande pianista, e quando mio padre ha incontrato mia madre che insegnava il pianoforte a una sua parente a Trieste, si è innamorato e han deciso di far casa lì. Quindi, un seme che è stato portato lì dal lavoro - io.
Valentina Furlanetto: [00:12:07] Scusi, adesso ci portano un po' d'acqua... Hai trovato un bicchiere per caso?
Stefano: [00:12:11] Sì, l'ho preso là...
Valentina Furlanetto: [00:12:12] Grazie, Stefano.
Stefano: [00:12:12] Buongiorno.
Ernesto Illy: [00:12:13] Buongiorno.
Valentina Furlanetto: [00:12:13] Un nostro collega Stefano.
Stefano: [00:12:14] Salve, Stefano.
Ernesto Illy: [00:12:15] E'un piacere
Valentina Furlanetto: [00:12:15] Dottor Illy… Grazie Stefano.
Stefano: [00:12:17] E di che?
Valentina Furlanetto: [00:12:19] Così sì, siamo a posto. Grazie Ste!
Ernesto Illy: [00:12:22] Perché sono rauco, no?
Valentina Furlanetto: [00:12:25] No, perché a parlare tanto anche a me mi provoca un po' affanno. Non volevo metterla in difficoltà...
Ernesto Illy: [00:12:33] Quindi…
Valentina Furlanetto: [00:12:34] Sì, prego.