Leggi il testo della trascrizione del frammento dell'intervista e scegli la risposta giusta.
Stefano Totoro: [00:25:13] Prima di giocare a calcio, lei ha avuto queste idee, però ci deve essere una base...
Loris Meliconi: [00:25:18] Ah, dunque, tornando… indietro. Allora, io, diciamo che, prima del calcio ero un ragazzo… diciamo che ho fatto.... ho lavorato in tantissime occasioni, come, non so, casuale, ecco. Le potrei raccontare, venendo da niente, in casa mia c'era un <em>budget</em> di spesa giornaliera ed era il <em>budget</em> di due lire. Pensi un po', torno indietro nel 1945-46. E io andavo a scuola. E nell'andare a scuola, che andavo a piedi, passai sotto un ponte e sotto questo ponte, alla mattina presto… venivano i… diciamo così, gli ac… i negozianti di frutta e verdure, che erano andati al mercato, a comprare, per poter andare ad aprire il negozio. E io m’accorsi che quando arrivavano giù dal ponte erano veloci, ma andare su dall'altra parte - poveretti - non ce la facevano. Allora io da ragazzino dice… mi offrivo dargli una mano: "Eh, dai vieni". Allora io li aiutavo ad arrivare fin sopra in cima e, sempre, o mi davano 20 centesimi o 10 centesimi. Allora io feci un conto veloce e dissi: "Oh, ma se io qua ne spingo 5 o 6 alla mattina, metto insieme quella lira, lira e mezzo, che occorre per mangiare tutto il giorno. Allora depositai i libri un po' da parte alla mattina - senza dir niente alla mamma - e… e in una mattina, mi ricordo che cominciavo a guadagnare una lira e mezzo, due lire. E quando andavo a casa da mia mamma glielo spiegavo, lei mi rimproverava, però a malincuore dice: “Va beh, va beh”... E lì cominciai a trascurare un po' la scuola e facevo il ripetente, di mestiere ormai. Però portavo a casa due lire, una lira.
Stefano Totoro: [00:27:19] Questo appena…
Loris Meliconi: [00:27:20] Dopo la guerra, sì. Solo che avevo trovato questo giochetto che molti miei amici, che abitavano nella… mio stesso rione, poveri a dir poco, gli avevo passato parola, alla mattina partivamo in tre o quattro, davamo una mano a questa gente e tutti quanti portavamo a casa questi soldini alla famiglia. Perciò era l'epoca che... Era già importante poter portare a casa i soldi per mangiare. E, dopo di che, un fruttivendolo, una mattina, mi disse "Ma scusa, perché non vieni a lavorare da me?" e io gli dissi "Beh, quanto si prende una settimana?”, lui mi disse: "Ti do 15 lire" allora, io velocemente dico: "15 per 7 giorni, ma io vado bene, ho già risolto il problema del mangiare.". E di conseguenza andai a lavorare da questo signore.
Stefano Totoro: [00:28:12] Ma pagava settimanalmente?
Loris Meliconi: [00:28:12] Settimanalmente, una volta usava così. Nel frattempo, lì vicino a questo fruttivendolo, c'era un macellaio, e mi vedeva correre qua e là, mi affrontò un giorno e mi disse: "Ma ascolta, ma tu vuoi venire a lavorare da me?". E io dissi: “Beh, perché no? Cosa si prende?”-“Beh, quanto vuoi?” -“Ah” dico "Guardi che io qui prendo 20… 20 lire"- "Va bene, te ne do 22" -"No” dico “25". Trattai un po' e me ne dava 25, il che m’accorsi che portavo a casa molto di più, e lavorai...
Stefano Totoro: [00:28:43] Aveva detto una bugia però...
Loris Meliconi: [00:28:43] Eh beh, sì. Avevo detto una bugia, ma in quel momento lì pensavo che cambiare per poco, non mi valorizzavo nemmeno, che dici: “No, o prendo qualcosa in più”...