Leggi il testo della trascrizione del frammento dell'intervista e ordina correttamente le frasi.
Valentina Furlanetto: [00:55:46] Un’ultima cosa, ci racconta questa storia del pirata, dell'antenato pirata?
Ottavio Missoni: [00:55:51] Ah, no… non ti voglio… hai visto le copertine? No perché io… Come cognome mio nonno era Misson, e… il cognome è di origine francese bretone - poi lui è magistrato, quando era con l'Austria a Ragusa. Però anche mio papà - io c’ho dei diplomi - mio padre che era ufficiale della marina austroungarica, fino al 1914, sui suoi diplomi… Victor Misson, nel 1915 era Victor Misso-ni. Perciò cambia il nome… Non so se per quantificare l'italianità, non so per quale ragione il mio nome ha aggiunto questa I. Però in origine è Misson. E della storia della mamma, si sanno molto bene le origini e tutto perché era una famiglia molto nota, feudataria di Venezia, loro, mia mamma. Due bellissimi paesi ancora, la Dalmazia - io li vedo qui – sono… Va beh, eran di mio nonno. E dice… I Misson sono (…) dove son due fratelli – Misson - quando sento parlare del signor Napoleone. Ecco, è venuto in Italia, poi mi pare ha battuto, mi pare qui a Marengo, ha battuto qualcuno. E loro sono venuti con Napoleone. Quando Napoleone è tornato, dopo la campagna italiana che ha fatto - la campagna nel senso… dire come le battaglie… sì… sì… ecco… - loro si sono fermati in zona di… dalle parti di Udine, quella zona lì, sono rimasti lì. Napoleone è tornato, ma te sai Napoleone qual s’è? Pensa che roba singolare è sto… Sì, era grande… gran parte… tutta l'Europa lui… da mò... E oggi è solo famoso - se chiedi di Napoleone lo sanno tutti perché - che ha sponsorizzato il cognac Napoleon, dai, nessuno saprebbe chi è. Va beh, e i due fratelli si sono fermati lì, due fratelli Misson. Infatti, quando si parlava di nobiltà, e di robe così, mio padre - che è il (…) di due fratelli – dice: “I rubava pecore sull'altopiano del Friuli”. Può essere infatti, perché i francesi erano dei ladri puri eh… proprio, mamma mia, ladri puri. È solo che han sbagliato periodo storico. Eh, dovevan rubare qualche secolo prima, perché se era prima magari diventan nobili anche loro, invece e son rimasti quei due fratelli Misson. Adesso, io faccio parte anche di questa co… associazione Famiglia Misson, che sono in Bretagna, nel Belgio, sono 70 80 famiglie - tu hai visto il libretto. E c'è fra i Misson - che poi non si sa quanto sia il cognome quello - un famoso pirata Misson. Che era un famosissimo pirata, da leggere la storia di questo pirata, perché aveva fatto questa repubblica del Madagascar lui, sotto il nome della libertà - è uno che aveva liberato tutti gli schiavi. Il suo motto era la libertà, non faceva prigionieri, lui liberava tutti. E il suo motto era proprio la libertà - non mi ricordo quando eran le altre cose - ed è molto singolare che poi, come hai letto, il poeta Byron, ha detto… lo ha definito: <em>l'uomo più mite che abbia mai affondato una nave o tagliato una testa</em>. Questa è la fine della storia... Ma sai questa storia qui… Io questa frase, l'uomo più mite che abbia mai tagliato una te… o affondato una nave, l'ho sentita in un film di Olmi, Cantando dietro ai paraventi, - che lui racconta una storia di pirateria cinese - quando Pederzoli, il capogruppo, muore - il marito - c'è lei, la donna, che diventa capa, presenta i tre luogotenenti, tre nuovi pirati e uno – Chong Ching Chang, così là… Din Dun Dan - lo presenta, questo signore, come l'uomo più mite che abbia mai tagliato una testa o affondato una nave. E allora con Olmi: “Ma senti, ma sta cosa…?”, e lui l'aveva presa lì ma...lui sapeva tutto del pirata Misson, più di me sapeva.
Valentina Furlanetto: [01:00:20] Un caso?
Ottavio Missoni: [01:00:26] Lui sapeva questa storia, gli piaceva la frase, per presentare un pirata lì così e sembrava che andasse bene questo qua. Carino! Hai capito?