Leggi il testo della trascrizione del frammento dell'intervista e scegli la risposta giusta.
Attilio Bertolucci: [02:00:11:47] No qui… parlo proprio come diceva lei, siccome abbiamo parlato e la… la… la serie è iniziata con il mio caro amico Giorgio Bassani e… e… Questa è intitolata: Lettera da casa, inviando versi a Giorgio Bassani.
Qui è l'estate,
una sera dopo l'altra si aprono
le finestre per dare aria alle stanze,
allora riflettono gli specchi una campagna
che il cucù intermittente di lontano,
chi sa dove, immalinconisce.
Un alto carro di fieno si presenta
traballante, esce portandosi un ragazzo
perso nel raggio obliquo del tramonto
fra trofei verdi che già dolcemente
si piegano avvizziti. (Addio, addio,
uscito dallo specchio dove vai?
Oh, vicino, se si ode il tuo
parlottare indistinto, ma lontano
come se le nostre spoglie ormai
giacessero presso quelle che sono
chiuse nel muro sbiadito).
Ora parla invisibile con uomini
che scaricano il carro nel fienile
e finito il lavoro lo isseranno
a quel rosone di mattoni tiepidi
che guarda verso la città distesa
in una vertigine di pianura aperta
nella sera.
Qui volevo aggiungere, siccome avete detto che posso anche commentare, che il rosone non è messo a caso, perché qui c'è molta poesia - sino a certo punto - molto rurale e rustica perché io sono… sono nato, ho abitato molto nella terra, così. Le stalle e i fienili sono fatte a modo di cattedrali, sono divise in navate le stalle e i fienili hanno veramente un rosone che si ispira misteriosamente - non so, non ho mai studiato questa cosa – veramente alla… al romanico. Quindi è curiosa questa cosa che volevo... no… piccole note che posso aver aggiunto.