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Roberto Rossetti: [00:10:26] Ecco, appunto, lei poi è rimasto molti anni ancora a Bari, si è formato forse lì?
Riccardo Cucciolla: [00:10:32] Certo, io ho fatto i miei studi a Bari. Mi sono laureato a Bari - all'Università di Bari, all'università di Legge - e tra i miei professori ho avuto Aldo Moro. Il quale mi lasciava ripetere questo… questa specie di aneddoto: quando lui mi ha incontrato la prima volta, sapeva che io facevo… cominciavo a fare l'attore, e lui mi invidiava questo… questa professione di attore, dice, "Beati voi, che fate questo bel mestiere". E… ed è stato un bell'incontro con questa persona che, poi, tra l'altro, si è ricordato di me quando, appena dopo Cannes, io ho perso mia moglie - la madre dei miei figli - e lui si è ricordato personalmente ed è stato proprio un re-incontro, perché io gli ho risposto - allora lui era presidente - e gli ho risposto: "Mio caro professore, la ringrazio tanto di essersi ricordato di me, eccetera eccetera." Ora, l'Università di Bari, il teatro a Bari, noi… mentre io studiavo all'università facevo un… diciamo, una specie di… di apprentisage, così, pratico, con i miei compagni universitari del CUT, Centro Universitario Teatrale, con cui abbiamo fatto diverse cose e abbiamo… siamo apparsi per… per la prima volta in teatro. Poi c'è stato un intervento di Sharoff che… un tentativo di fare una scuola di teatro con noi, eccetera eccetera… ma purtroppo lui non se n'è potuto occupare granché. E comunque io, compiuti gli studi e un… insieme agli studi avevo portato avanti una bella esperienza radiofonico-teatrale. Per cui, con la laurea in tasca, dovendo decidere della mia vita perché non c'era da scherzare… appunto ancora la mia famiglia stava uscendo dalle traversie di tanti anni di difficoltà eccetera… e allora son venuto a Roma, proprio per fare il punto della situazione e saper cosa avrei potuto fare. E ho trovato delle persone che non dimenticherò, chiaramente e una di queste è Guglielmo Morandi, allora direttore della compagnia di prosa di Radio Roma, che mi ha… coltivato come un fratello minore. Ripeto, questa persona non la dimenticherò mai perché a lui devo anche un certo modo di essere rigoroso nello… nello studio delle cose che mi vengono sottoposte, un certo modo di sottoporre i ragazzi che oggi sono un po' meno abituati a certi sacrifici, a… a certe sofferenze sulle parole, sulle… sulle… sulle interpretazioni, sulle intenzioni. E beh, tanto che io sono arrivato a dire che quello che io oggi sono l'ho imparato, in massima parte, vicino ai microfoni della radio e poi del doppiaggio. Perché il microfono ti porta ad una interiorizzazione così tanto profonda, così tanto accurata e così tanto mortificante di certi eccessi psicologici, che… che, a lungo andare, affina il gusto, affina la fantasia.