Leggi il testo della trascrizione del frammento dell'intervista e indica se l'affermazione è vera o falsa.
Luciano Lucignani: [01:00:04:57] A un certo punto il professore… ero bravo però, voglio dire, andavo bene, facevo i miei esami, quasi tutti, se non proprio con il 30 e lode, il 27, 28, 29. Il professore Cesarino Vidar Sforza, anzi sbaglio scusatemi, a un certo punto il professor Vidar Cesarini Sforza mi dette la tesi. Era il periodo in cui già a Roma cominciavano a scorrazzare i tedeschi e a me parve un'occasione buona quella di chiudermi in Biblioteca Nazionale, che allora era in via… vicino a Corso Vittorio, dietro il corso insomma. Mi parve un'occasione buona quella di chiudermi dentro la biblioteca a studiare e a preparare la mia tesi. La mia tesi era questa: Il concetto di giustizia presso i tragici greci. Io mi lessi tutti i tragici greci e alla fine di questa abbondante lettura decisi che non avrei mai fatto la facoltà di Legge, non avrei finito, cioè la facoltà di Legge, non avrei discusso la tesi con il Professor Cesarini Sforza, ma avrei fatto il possibile per iscrivermi all'Accademia d'Arte Drammatica e fare il teatro - le tragedie di Sofocle, di Eschilo e di Euripide mi avevano convinto, mi piaceva di più - che era più interessante, che era più vivo. Feci la domanda all'Accademia d'Arte Drammatica, i posti erano già tutti quanti… i concorrenti voglio dire erano molti, avanti a me c'erano già tre che avevano vinto il loro posto, uno dei quali era Luciano Salce che, in quel momento, però era prigioniero nel campo di Mauthausen - prigioniero dei tedeschi - e fui ammesso fuori concorso, per la simpatia che mi aveva perlomeno in quel momento dimostrato Silvio D'Amico, il presidente dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica. Feci l'Accademia, ebbi come insegnanti - oltre allo stesso D'Amico, di cui divenni, scusate il bisticcio, veramente un buon amico - Orazio Costa, Nera Carini, Mario Perosini, Gino Viotti per il trucco, Vanda Capodaglio come insegnante successiva di recitazione più realistica di quella che poteva insegnare la Carini e… mi pare Valerio Mariani per la scenografia e per la storia del costume. Ecco, questa è in breve la mia strada è il mio approdo al teatro. In Accademia partecipai ad alcuni saggi, mi diplomai con una commedia-dramma di Maxwell Anderson, Giovanni di Lorena, interpretato da Rossella Falk, e finita l'Accademia mi misi in cerca di lavoro.