Leggi il testo della trascrizione del frammento dell'intervista e stabilisci le giuste corrispondenze.
Luciano Luisi: [00:46:06] E… da questo La vita che non muta, ecco quella che forse dà il senso di tutta l'intera raccolta.
Le immutabili immagini
E come potrei non amarvi liberi uccelli di passo
e tu stento ruscello che a fatica attraversi
questa vallata per giungere al mare,
e voi, così indifesi,
alberi gravi di tempo: segni, forme
d’un comune destino,
immutabili immagini fraterne
in cui posso con pena riconoscermi.
Ma in voi come fiorisce,
dall’ombra che l’opprime liberandosi,
l’anima appesa sulla sua caduta,
ora che qui la guarda e qui l’intende
la vita che non muore, che non muta.
Il titolo della raccolta nasce da questo ultimo verso e mi fu suggerito da Claudio Marabini che… c’è sempre un… un imbarazzo nella scelta di un titolo. Ecco ancora da questa…
La terra
Questa mano, che ieri sul tuo corpo
abbandonato al mio fianco
ha chiamato i tuoi lamenti
scava ora dentro la terra
a ricercare il suo umore segreto,
la linfa che in lei porta la vita
come in te il sangue irrora il seme che fiorisce.
E così vita a vita si congiunge
nello stesso mistero
e la domanda si ripete laggiù,
dove la macchia cede alla sabbia,
al mare, di quei tanti fruscii e gridi
e gemiti che il vento porta
ed allontana, tacciono
a quel limite d'acqua.
Ma non muta
in quella notte gelida
di grembo in grembo il corso di questo
eterno evento. Dal silenzio che si inabissa
un altro pieno corale della vita giunge
al mio proteso ascolto. Qui, in ginocchio,
tra fiore e fiore muovendo con le dita
le zolle sento che batte all'unisono il polso
sulle mie vene, l'humus della terra,
ultimo grembo a generarci adulti.
E se affondo la mano,
entro profondo, nella mia sostanza.
E ancora una, da questa raccolta, che mi ricorda che in fondo questa mia chiacchierata sarà ascoltata quando io non ci sarò più. L’Eucaliptus… No, al contrario scusatemi…
Il Ranuncolo
Questo rosso ranuncolo che pianto
in poca terra avrà
vita breve: vivrà
ma nel prato spendente nel suo rosso
il tempo d'una estate. "Stagionale"
mi dice il manuale che ho comprato
ieri all'edicola e porta il mio stupore
dentro folti misteri: ciò vuol dire
che alla sferza dei venti dell'inverno
dovrà morire. (Solo sulla pellicola
sensibile del mio ricordo
continuerà, sempre rosso, a fiorire.)
Ma, come l'erba, ora
che nelle crepe delle mura cresce,
porta vita, accestisce nell'arsura,
le mie segrete fibre
penetra il sole,
le esalta, le sfinisce:
e questo poco basta per non credere
e non sapere
che anche il caldo battito del sangue, musica
che m'accompagna, mia vita,
si spegnerà, fiore anch'esso
che perde il suo colore, "stagionale".