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Intervista a Mario Luzi (rispondi alle domande)

Comprensione scritta B1-B2

LA LETTURA DE "IL DURO FILAMENTO"

Leggi il testo della trascrizione del frammento dell'intervista e scegli la risposta giusta.

Mario Luzi: [01:00:38:37] Allora, ecco, queste poesie, dedicate alla… alla… alla morte di mia madre, sì, sono abbastanza centrali, direi, ecco, nella mia produzione, ecco. E, non so, io potrei leggere ora se vo… se… una di queste, per esempio, Il duro filamento, ecco, che ci mette di fronte, appunto, a questa lacerazione, a questa lacerazione, a questa perdita, a questa elegia – è vero? – ma nello stesso tempo ci vuol liberare dalle pastoie, dalle resistenze di questo coinvolgimento del passato, di questa eccessiva attenzione patetica al passato. Dunque, la poesia si intitola Il duro filamento: Il duro filamento d’elegia, dico appunto, questa… senso lamentoso della perdita che è molto legato alla natura umana, è chiaro no? Che è… ma che è… la esprime solo parzialmente, insomma ecco, ma per vincerlo, per tramutarlo in qualcosa di attivo e di produttivo, questo… questo lamento sul passato e sulla perdita delle… dei beni che ci hanno accompagnato, ecco, occorre effettivamente una… una pienezza di coscienza – vero? – a cui qui si fa appello.

Il duro filamento

«Passa sotto la nostra casa qualche volta,
volgi un pensiero al tempo ch’eravamo ancora tutti.
Ma non ti soffermare troppo a lungo».
La voce di colei che come serva fedele
chiamata si dispose alla partenza,
pianse ma preparò l’ultima cena
poi ascoltò la sentenza nuda e cruda
così come fu detta, quella voce
con un tremito appena più profondo,
appena più toccante ora che viene
di là dalla frontiera d’ombra e lacera
come può la cortina d’anni e fora
la coltre di fatica e d’abiezione,
cerca il filo del vento, vi s’affida
finché il vento la lascia a sé, s’aggira
ospite dove fu di casa, timida
e spersa in queste prime albe dell’anno.

L’ora è quell’ora cruda appena giorno
che il freddo mette a nudo la città
livida nelle sue pietre, tagliente
nei suoi spigoli e, dentro, nell’opaco
versano latte nelle tazze, tostano
pane, il bambino mezzo desto biascica
mentre appunta sul diario il nuovo giorno.

Nel grumo di calore che è più suo,
nella bolla di vita ch’è più tenera
per lei cresciuta alla pazienza in terre
povere, pie, l’ascolto, voce fievole,
tendersi a queste ancora grevi, ancora
appannate dal lungo sonno, chiedere
asilo, volersi mescolare.
Dico: “Abbi pace, abbi silenzio”. Dico...

Udire voci trapassate insidia
il giusto, lusinga il troppo debole,
il troppo umano dell’amore. Solo
la parola all’unisono di vivi
e morti, la vivente comunione
di tempo e eternità vale a recidere
il duro filamento d’elegia.
È arduo. Tutto l’altro è troppo ottuso.

«Passa sotto la nostra casa qualche volta,
volgi un pensiero al tempo ch’eravamo ancora tutti.
Ma non ti soffermare troppo a lungo»

Domanda a scelta singola

Queste sono le parole che aprono la poesia Il duro filamento: «Passa sotto la nostra casa qualche volta,/volgi un pensiero al tempo ch’eravamo ancora tutti./Ma non ti soffermare troppo a lungo». Il loro significato è: