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Ettore Paratore nasce a Chieti il 23 agosto 1907, figlio unico di Emanuele, professore di scienze in scuole secondarie e medico, e di Laura Ciulli, abruzzese, pedagogista e preside di istituti magistrali.
Bambino e ragazzo vivacissimo, dotato di eccezionale memoria, fa gli studi elementari e medi a Chieti, tuffandosi subito in vastissime letture di testi sia latini, sia italiani, sia francesi in lingua originale, anche estranei al programma scolastico. I vistosi successi scolastici gli hanno permesso di ‘saltare’ la quinta elementare e l’ultima classe del liceo, così da conseguire la maturità classica nel 1923 a soli 16 anni neppure compiuti. La madre, trasferita a Palermo, voleva farlo iscrivere a Medicina per continuare la professione paterna, ma Ettore, amante della letteratura, decide di seguire la sua passione e cambia subito facoltà. Il curriculum universitario è molto brillante: la sua tesi di laurea guidata dal latinista Gino Funaioli, La novella in Apuleio, discussa nel 1927 quando ancora non aveva compiuto 20 anni, è stata pubblicata l’anno successivo.
Paratore svolge la professione di docente di latino e greco nelle scuole medie superiori fino al 1940, anno in cui comincia a lavorare come docente all’Università: prima a Catania, poi a Torino, infine, nel 1947, a Roma, dove è rimasto per 30 anni.
Nel 1940 sposa Augusta Buonaiuti, da cui avrà due figli.
Viaggiatore instancabile per ogni angolo d’Europa e fuori, Paratore era persona di fascino eccezionale anche nel modo di conversare. Da docente, con la sua bella voce e le sue interessanti citazioni, non annoiava neppure toccando questioni molto tecniche.
Oltre a numerosi studi e articoli su riviste, si ricordano fra le opere principali: Il Satyricon di Petronio (1933); La novella di Apuleio (1942); Virgilio (1945); Biografia e poetica di Persio (1968); Romanae Litterae (1976); Edizione e commento dell'Eneide di Virgilio (1978-83); Traduzione di S. Bernardo. Opere (1986). È autore anche di una Storia della letteratura latina (1950, più volte ristampata) e di numerose traduzioni da classici latini (Plauto, Seneca, ecc.), nonché di scritti di letteratura italiana e di un romanzo (Era un'allegra brigata, 1987).
Ettore Paratore è morto a Roma il 15 ottobre 2000.
[Elena Grifoni]
Fonti:
https://www.treccani.it/enciclopedia/ettore-paratore_(Enciclopedia-Italiana)/
https://www.treccani.it/enciclopedia/ettore-paratore_(Dizionario-Biografico)
http://www.zam.it/biografia_Ettore_Paratore