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Guglielmo Petroni nasce a Lucca nel 1911. Giovanissimo, deve rinunciare agli studi per lavorare con il padre nella bottega di scarpe dall'età di 13 anni. Petroni è un autodidatta, impara tutto da solo e scopre per caso il mondo della pittura e dell'arte. Si avvicina alla letteratura in seguito all'incendio del suo studio nell'ottobre del 1931 e nel 1932 pubblica quattro poesie sulla rivista L'Italia letteraria.
Con una poesia, considerata un caso letterario, vince nel 1934 il premio Cabala. Il conferimento di tale premio lo avvicina al mondo letterario fiorentino e solariano delle Giubbe rosse, conosce molti scrittori, tra cui: Montale, Gadda, Palazzeschi, Bonsanti, Luzi, Vittorini.
La formazione di Petroni avviene attraverso l'ambiente dei caffè e delle riviste letterarie nel modo caratteristico del periodo tra le due guerre mondiali. In questa prima fase, fino alla metà degli anni '40, pubblica poesie, prose d'arte, racconti ma anche recensioni e riflessioni sulle maggiori riviste letterarie italiane: Bonsanti chiede suoi scritti per Letteratura, Betocchi per Il Frontespizio, Gatto lo coinvolge in Campo di Marte e il Bargello, Maccari lo contatta per Il Selvaggio e Longanesi per L'Italiano.
Nel 1935 la sua prima raccolta di poesie Versi e memoria è molto apprezzata dalla critica, che ne sottolinea la vena autentica ed autonoma. La produzione lirica continua - con qualche intermittenza - sulle riviste. Solo nel dopoguerra escono altri volumi: Poesie (1959), Fermo sereno (1969) e Poesie 1928-1978 (1978) in cui sono raccolte le tre raccolte precedenti, arricchite da uno scritto di Raboni che conferma la natura "non allineata" della poesia di Petroni.
Nel 1938 pubblica il volume di racconti Personaggi d'elezione e si trasferisce a Roma chiamato da Malaparte a dirigere la rivista Prospettive. Durante la guerra fa parte del comitato di redazione de La Ruota con Alicata, Muscetta, Trombadori. Sarà questa un’esperienza fondamentale per la maturazione del suo impegno antifascista, che si attuerà nella partecipazione alla Resistenza, sempre a Roma, dove nella primavera del 1944 viene consegnato alle SS e torturato nel carcere di via Tasso. Petroni è salvato dalla condanna a morte dall'arrivo degli alleati. Da questa esperienza nasce il suo primo romanzo: Il mondo è una prigione (1949), opera considerata un classico della letteratura resistenziale, più volte ristampato fino al 2005, per i tipi di Feltrinelli con postfazione di Stefano Giovanardi.
Tra le sue altre opere: La casa si muove (1950), Noi dobbiamo parlare (1955), Il colore della terra (1964), La morte del fiume (1974, vincitore del premio Strega e ripubblicato da Giunti nel 1996), Il nome delle parole (1984).
Guglielmo Petroni è morto a Roma nel 1993.
[Elena Grifoni]
Fonti:
https://www.zam.it/home.php?id_autore=2996
https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=45488