Leggi il testo della trascrizione del frammento dell'intervista e indica se l'affermazione è vera o falsa.
Paola Montefoschi: [00:00:04] Sono Paola Montefoschi, mi trovo presso la Discoteca di Stato di Roma per una conversazione con lo scrittore Guglielmo Petroni. È il 19 aprile 1986. Iniziamo con un breve profilo dello scrittore. Guglielmo Petroni classe 1911, lucchese, autodidatta. Artista versatile con l'attrazione, da sempre, come egli stesso ha raccontato, per il linguaggio segreto e indecifrabile della bellezza. Nella prima gioventù si rivelò pittore di talento, tanto da essere assai apprezzato dal conterraneo Soffici, ma purtroppo sfortunato. Le sue tele infatti andarono bruciate nell'incendio dello studio dove si esercitava. Poi, per più di un cinquantennio è stato poeta limpido e gentile, con qualche tentazione ermetica. Narratore rigoroso, autore di romanzi e di racconti che hanno attraversato, con una loro scrittura personale e una loro insopprimibile toscanità, le tante stagioni della narrativa italiana, dalla prosa d'arte al neorealismo ed oltre. Insomma un protagonista, anche se timido e appartato e un testimone attento di questo nostro Novecento letterario dalle tante avventure.
