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Maria Luisa Spaziani: [01:00:31:12] Ecco, veramente quando la cultura è talmente assimilata ed è diventata veramente nostra, non c’è più la figura dell’intellettuale, c’è la figura di qualcuno che vive i problemi della cultura come può vivere i problemi sentimentali, sullo… sullo stesso piano, a parte naturalmente gli strumenti che ci vogliono per esprimere certe cose in… in senso, non voglio dire più scientifico… sì, diciamo pure più scientifico, perché fra l’altro le insegniamo queste cose – io le insegno all’Università di Messina, dove sono da 23 anni – quindi cerco sempre che la cultura sia offerta ai giovani nella luce della simpatia e del coinvolgimento. Cioè, questo poeta mi interessa, questo poeta ha vissuto 300, 400 anni fa, mi parla direttamente, ha scritto per me. Ecco, quindi studiamolo, ma non dimentichiamoci che era un compagno, un fratello, un… una persona che noi possiamo trovarci vicino, che non c’era niente di freddo e di accademico intorno a lui; oppure invece uno ci sente il freddo accademico e lo respinge, ma deve avere comunque una reattività, una reazione, ecco, deve avere una presa di posizione personale contro un certo poeta, sennò quello rimane un oggetto estraneo, una pillola che si deve inghiottire, ma non ha più nessun significato.