Leggi il testo della trascrizione del frammento dell'intervista e scegli la risposta giusta.
Franca Valeri: [00:18:41] Però vorrei tornare un pochino alla mia situazione perché, dopo questo debutto a Parigi, che è stato ricco di… di impressioni, di esperienze, ho conosciuto persone importanti, mi sono… sono andata… Io poi mi chiamo, come ho detto, Franca Norsa, il mio nome Valeri deriva occasionalmente da Paul Valéry perché quando l'amministratore di teatro mi ha chiesto “Ma come si vuol chiamare? Dato che suo padre non vuole che metta il suo nome” e la mia amica, che era con me, aveva in mano un libro di liriche di Paul Valéry, ha detto: “Beh, metti Valeri per ora poi dopo vedremo” e così quando sono [...]
Giovanna Lenzi Pastore: [00:19:16] Ma papà non voleva che usasse il suo nome perché? Per un fatto teatrale o per un fatto proprio della… della situazione sua di origine ebraica?
Franca Valeri: [00:19:24] No, no, per un fatto, se vogliamo, sociale. Cioè, naturalmente mio padre era un uomo di tradizione, un grande industriale, borghese, così e… e non ci teneva forse ad aver la figlia attrice. Però poi, siccome mio padre è un uomo molto intelligente, io poi ho capito la sua… il suo movente psicologico: lui temeva, dato che nella nostra famiglia non c'erano precedenti, temeva che io potessi diventare una fallita nel campo e questo lo avrebbe proprio… Quindi si voleva premunire in un ce… perché appena io ho avuto il successo con la Signorina Snob è diventato il mio migliore ammiratore e quindi gli sono molto gra… perché sarebbe terribile manda… tramandarlo ai posteri come un uomo gretto invece era un uomo intelligentissimo, estremamente sensibile, che aveva una grande ambizione per me perché ero la figlia che gli assomigliavo di più, forse. Lui forse sognava che io mi dedicassi alla pittura perché disegnavo molto bene da bambina, ma insomma poi è andata così, è andata bene. Allora quando sono arrivata a Parigi, sono venuti in camerino i figli di Paul Valéry e mi hanno detto: “Madame, nous sommes un peu parents?”, ho detto: “Sì” perché io mi chiamo così da pa… per conto di su… del loro padre.
