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5. Il melodramma ottocentesco

Introduzione

Mentre l’Ottocento musicale europeo e di area germanofona rivolge (con alcune grandi eccezioni) una particolare attenzione allo sviluppo delle forme classiche della musica strumentale, innovandone il linguaggio e proponendo nuovi generi di composizioni, in Italia il melodramma rappresenta invece il genere dominante, perché amato dal pubblico e quindi praticato dalla maggior parte dei compositori. In meno di cento anni questa complessa forma drammaturgico-musicale vive una forte trasformazione, passando dalla classica struttura chiusa di tradizione tardobarocca (successione di arie e recitativi) a strutture via via più libere da vincoli formali che rendono le opere liriche delle vere e proprie lunghe ed ininterrotte narrazioni di eventi, stati emotivi e drammi esistenziali, collocati in contesti sociali sempre più vicini alla vita contemporanea. Il maggior rappresentante di questo “fenomeno” culturale è senza dubbio Giuseppe Verdi che, anche grazie alla sua longevità musicale ed alla inesauribile curiosità musicale, si fa protagonista ed artefice di questo lungo percorso.