Leggete queste parti dell’intervista di Carlo Belli e completate con le parole mancanti. Non importa se non completate tutto. Poi ascoltate il sonoro corrispondente per controllare quello che avete scritto. Fate attenzione: nel sonoro ci sono più parole che nel testo, cercate solo quelle che vi interessano.
Attività di Cloze
Intervistatore: Nell'ultimo tuo testo che letto, Il ricordo di De Chirico, cioè la tua volontà ristabilire un contatto con De Chirico, la storia Caffè Greco eccetera, che mi ha molto divertito […], però […] ha fatto un po' effetto, perché lì vieni fuori una battuta, che ti confesso […] m'ha molto sorpreso. Questo un testo recentissimo, no?
Carlo Belli: Sì.
Intervistatore: Quando parli male chi taglia una tela, e chiaramente riferivi...
Carlo Belli: A Fontana.
Intervistatore: A Lucio Fontana, del quale tu invece, in tempi, ti eri dichiarato molto, molto amico. Ecco, confessati un momentino sto discorso.
Carlo Belli: Ma a me non è piaciuto, non ho mai creduto a quelle bravate lì. Lì lo dicevo anche lui: "Ma che credi di aver fatto?". "Te capisci niente", rispondeva, "Te capisci no, te capisci niente".
Intervistatore: Non è che ragione, per caso?
Carlo Belli: Ma può darsi.
Intervistatore: Scusami eh, ma ti stuzzicando. Voglio, voglio il duello con te!
Carlo Belli: Può darsi, darsi. Io non capisco che sugo ci sia a pigliare tela e mettergli dentro un coltello così. E beh? Che fatto?
Intervistatore: E perché allora lo stimavi invece? Quando stimavi?
Carlo Belli: Lo stimavo, perché quando non faceva queste pazzie bravissimo, aveva una forma deliziosa. Era veramente artista, eh.